domenica 24 marzo 2019

Ferlinghetti è centenario!

Oggi Lawrence Ferlinghetti compie 100 anni! 
Con lui abbiamo imparato a disertare ogni guerra, ad amare i profumi, i saperi ed i viaggi, con lui abbiamo parlato di moscarole e formaggi prealpini, di come tradurre i poeti italiani ed evitare i sensi unici.
Le radici bresciane vibrano dense e profonde nell'ultima antologia di quest'uomo che da oltre mezzo secolo è considerato unanimemente dalla critica fra i maggiori poeti viventi.
“Fui concepito nell'estate del millenovecentodiciotto / mentre era in corso una qualche guerra / ma non impedì a due persone / di fare all'amore a Ossining quell'anno" recita l'incipit di "True Confessional", pezzo forte di "Greatest poems", volume pubblicato da Mondadori.
La traduzione di Leopoldo Carra rende giustizia anche nella lingua di suo padre a questo scrittore che non poté mai conoscere il genitore, essendo Carlo Ferlinghetti da Chiari scomparso prima della nascita del quinto figlio. Dopo aver girato mezzo mondo, l'avventuroso battitore d'aste era approdato agli inizi del secolo scorso nello stato di New York dove mise su famiglia, morendo d'infarto nell'ottobre 1918: Lawrence nascerà il 24 marzo 1919.
E se da un lato il poeta consegna antifrasticamente alla nube dell'indefinito quel grandioso e terribile conflitto mondiale, da diverse pagine di questa silloge - che riprende testi dalla prima raccolta del 1955 "Pictures of the Gone World" fino alla sua ultima opera “At Sea” - promanano gli echi di una infanzia languida e sofferta, consentendoci di ripercorrere la sua ricchissima parabola esistenziale.
Abbandonato a nemmeno un anno anche dalla madre Clemence (ricoverata per disturbi psichici) e affidato alla zia Emily che scompare a sua volta precocemente nel 1925, fu allevato dalla ricca famiglia presso la quale la zia faceva la governante. Il piccolo Lorenzo - come amava farsi chiamare da piccolo - va a scuola, ma già a 10 anni si guadagna da vivere vendendo giornali. Lettore onnivoro, nel 1937 si iscrive alla Università del North Carolina, dove si laurea nel 1941. Richiamato in guerra, partecipa fra l'altro allo sbarco in Normandia e all'invasione del Giappone. Al termine del conflitto torna a New York, dove scrive poesie e articoli per giornali locali. Poi si trasferisce a Parigi, dove sbarca il lunario con impieghi precari fino al 1950 trovando anche il tempo di laurearsi alla Sorbona. Nel 1951 a San Francisco si sposa con Selden Kirby-Smith e lavora come insegnante fino al 1953, quando con Peter Martin (figlio dell'anarchico italiano Carlo Tresca) apre a Columbus Avenue, nel cuore della città, il City Lights Pocket Book Shop, la più famosa libreria d'America. Scrive e pubblica volumi di poesie e romanzi, divenendo il coordinatore del movimento letterario della beat generation, che segnò una decisiva svolta rivoluzionaria, ecologista e libertaria, nel panorama culturale statunitense fino ad allora offuscato dal maccartismo. I libri suoi e degli amici Jack Kerouac, Allen Ginsberg e Gregory Corso vendono centinaia di migliaia di copie, ma gli procurano anche noie con la giustizia. Nel 1957 è arrestato e processato per la pubblicazione di "Howl", il poema di Ginsberg considerato il manifesto dei beatnik: "assolto per la rilevanza sociale del testo". L'anno dopo esce il suo capolavoro "A Coney Island of the mind", che riscuote un grande successo di pubblico. Viaggia poi in lungo e in largo per le due Americhe e pubblica splendidi libri e dischi di liriche.
Trova anche il tempo per fare due figli, Julie nel 1962 e Lorenzo jr. nel 1963. Dal 1967 al 1973 guida le proteste contro la guerra in Vietnam, recitando testi che invitano all'obiezione di coscienza e subendo arresti e persecuzioni. Sempre del 1973 è il divorzio e l'inizio della breve relazione con Paula Lillevand. Con lei partecipa alle mobilitazioni ecologiste e a molti festival di poesia, fra cui quello di Castelporziano nel 1979. Gli anni '80 lo vedono approfondire gli studi di pittura e scrivere versi inneggianti alla causa pacifista. La sua libreria diventa nel frattempo un vero e proprio tempio della cultura internazionale. Grazie a lui, a partire dal 1988, alcune strade di San Francisco vengono intitolate a poeti, Ferlinghetti incluso. Sempre intensi i rapporti con il nostro paese: lavora a lungo con Fernanda Pivano, traduce per la City Lights le opere di Pasolini, tiene numerosi reading e vince diversi premi, dal Camaiore al Flaiano al Cavour. A Brescia grande successo ha avuto la mostra a lui dedicata a Santa Giulia nel 2017. Negli ultimi tempi continua a sostenere con sorprendente freschezza la lotta contro le guerre e il capitalismo: le sue opere e performance sono salutari iniezioni di fiducia nella libertà, nella nonviolenza, nella possibilità che tutte le donne e gli uomini del pianeta possano vivere felici.
Auguri, caro vecchio straordinario Larry!                
Flavio Marcolini

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