“Il
nuovo impianto per rifiuti che A2A ha intenzione di realizzare a
Bedizzole sorgerà su un sito archeologico”.
E'
quanto sostengono il locale Laboratorio Ambiente e il Comitato
Cittadini, che lanciano l'allarme: “occorre fermare la costruzione
del nuovo impianto previsto per trattare, inizialmente, 75 mila
tonnellate anno di rifiuti umidi urbani, proposto dal colosso A2A a
Bedizzole, al confine con Calcinato”.
Per
i due gruppi ambientalisti “si tratta di area archeologica 'a
rischio medio alto', secondo quanto messo nero su bianco dalla
Soprintendenza Archeologica, delle Belle Arti e del Paesaggio delle
Province di Brescia e di Bergamo, in occasione della scorsa
Conferenza dei Servizi, convocata presso la Provincia di Brescia lo
scorso 18 giugno”.
“La
zona non ha alcuna necessità di un ennesimo impianto di trattamento
rifiuti considerando che l'area risulta già fortemente
caratterizzata da una fitta presenza di impianti di rifiuti e di
discariche di rifiuti pericolosi”, affermano il direttore di
Laboratorio Ambiente, Attilio Bonetta, la presidente del Comitato
Cittadini, Laura Corsini, i quali sottolineano che “a pochi
chilometri, nella Bergamasca, è situato un impianto che tratta gran
parte dell'umido lombardo. La frazione di rifiuto raccolta
separatamente deve essere messa all'asta per legge, quindi la favola
degli impianti di prossimità e dei rifiuti a km zero rappresentano
una sciocchezza illegittima”.
Fra
l'altro “il nuovo impianto di A2A avrà un elevatissimo impatto
odorigeno e ambientale (con livelli di ammoniaca preoccupanti); il
progetto prevede un limite 18 di ammoniaca nelle emissioni in
atmosfera, quando la legge ne prevede 5”.
Gli
ecologisti ricordano poi che “nella nota trasmessa alla Provincia
di Brescia, la Soprintendenza ricorda come 'nel territorio di
Bedizzole sono noti numerosi, diffusi e consistenti ritrovamenti
archeologici di epoca preistorica, romana e medioevale, anche in
prossimità delle aree interessate dal progetto', accennando anche a
'consistenti tracce di un abitato protostorico'”.
I
due sodalizi riconoscono “la validità e la professionalità del
documento critico elaborato dai tecnici dello Studio Terra srl,
commissionato dall'amministrazione comunale di Bedizzole, nel quale
si rilevano ampie voragini e lacune ambientali del progetto di A2A”.
“Auspichiamo
che i rappresentanti degli Enti locali, gli amministratori e i
politici eletti sul territorio dicano una parola chiara su questo
ennesimo impianto e sul fatto che il territorio bresciano è già
ampiamente saturo di discariche e attività inquinanti” concludono.
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