Nei giorni scorsi è stata pubblicata la notizia del futuro Piano Trasporti e Viabilità della Regione Lombardia ed è stato evidenziato tra i vari progetti l'inserimento della stazione della Tav a San Martino della Battaglia, già proposta dall'assessore Mauro Parolini.
Nell'articolo lo stesso giornalista osserva l'assurdità di una linea del treno ad Alta Velocità con quattro fermate in 60 km, nel tratto Brescia-Verona. Dovrebbe quindi essere ormai evidente anche al più ingenuo e disincantato cittadino il vero scopo di questa opera, e cioè la vanagloria di politici del territorio e gli affari per i vari costruttori coinvolti, senza alcuna utilità per i cittadini, che anziché servizi utili per i propri spostamenti di lavoro e studio, come treni e pullman più efficienti ed economici, si ritroveranno i costi e debiti di queste opere, oltre alle devastazioni ambientali permanenti. La stessa cosa si è già vista con la Brebemi e prossimamente si vedrà con l'ancora riproposta autostrada Valtrompia.
Purtroppo non esiste alcuna opposizione vera al perpetuarsi di queste abitudini, non forze politiche davvero incisive, non organizzazioni di cittadini invece rassegnati e disinteressati, non il Movimento No Tav nostrano, di cui non si vede mai una riga di replica a queste notizie, e perlopiù impegnato ad allestire cortei e feste in campagna un paio di volte l'anno, senza alcuna incidenza nella discussione sull'argomento. Per opporsi a tutto ciò serve davvero la partecipazione di tutti i cittadini supportati da rappresentanti coerenti: al proposito, onore al sindaco di Roma che recentemente ha saputo dire no ai potentati di quella città per l'organizzazione delle Olimpiadi. Serve peraltro una mentalità più sensibile a un'economia sostenibile e davvero utile ai cittadini e meno concentrata solo sugli affari, che poi sono di pochi. Credo che bisognerà sperare nella generazione che verrà, se ancora gli resterà qualcosa da salvare da ciò che noi continuiamo a distruggere.
Un ultimo appello: a proposito di dire no tra due mesi ci sarà il Referendum sulla Riforma Costituzionale, tra i vari argomenti che tratta c'è senz'altro l'accentramento di poteri e la riduzione della facoltà dei cittadini di votare gli organi di rappresentanza. Anche votando no in questa occasione si aiuta la causa illustrata in questa lettera.
Danilo Zeni
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