Si registrano le prime reazioni alla sentenza con la quale il Tar ha accolto il ricorso della società titolare dell'impianto di trattamento di rifiuti non pericolosi finalizzato alla produzione di fertilizzanti per l'agricoltura, che non prevede alcun obbligo di bonifica del sito in località Barconi dal quale il 28 agosto 2015 ci fu uno sversamento di liquami.
Il Comitato Cittadini Calcinato attraverso una nota della sua portavoce Laura Corsini "prende atto della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia in merito all'annullamento dei provvedimenti provinciali e comunale impugnati dalla ditta".
"Dopo aver attentamente letto le motivazioni della sentenza - dichiara Corsini - riteniamo che, se da un lato i valori dichiarati nella relazione di Arpa tranquillizzavano sin da subito che non vi erano problemi di contaminazione dei terreni, dall'altro la sentenza del Tar non fa nessun accenno alla gravità di disperdere liquidi dall'azienda verso terreni adiacenti, fatto che a nostro avviso non rispetta alcuni dettami enunciati nella legge 152 del 2006. Ci riserveremo di aggiornarci e verificare la questione nei tempi e nei modi a noi consentiti".
Anche il sindaco di Calcinato Marika Legati si limita a prendere atto della sentenza "che spiega chiaramente come l'illegittimità dell'atto amministrativo comunale sia conseguenza dell'illegittimità di quello provinciale. In alcuni casi i cittadini si attendono dal sindaco azioni decise; poi è difficile spiegare loro che le situazioni amministrative e giudiziarie possono prendere pieghe complesse".
Che le sentenze vadano "rispettate e non commentate" è il parere anche di Ennio Allegri, commissario all'ambiente per gli ecologisti di Bene Comune. Secondo lui "in assenza di certezze non si possono emanare diffide. Al massimo si sarebbero potute rilevare carenze nella predisposizione di una procedura di sicurezza da porre in atto di fronte ad un evento imprevisto. Ciò che va garantito per il futuro è il dialogo fra la ditta, il Comune e i cittadini, affinché le attività dell'impianto siano monitorate per la tranquillità di tutti, come già avvenuto in alcune visite della Commissione ambiente che sorveglia periodicamente il sito".
Dal canto suo il titolare dell'impianto Giuseppe Giustacchini ricorda che "l'insediamento di Calcinato trasforma biomassa di scarto in fertilizzanti, pertanto è alquanto improbabile che si possano verificare episodi di inquinamento derivanti dalla attività autorizzata". L'imprenditore coglie l'occasione per "rassicurare i cittadini che lo stabilimento è ben presidiato dal personale operativo e sono numerose le ispezioni eseguite dall'Arpa di Brescia e dalla Polizia Locale. Gli insediamenti preposti al recupero ed alla trasformazione degli scarti attualmente contribuiscono alla riduzione del numero di discariche che di fatto sottraggono definitivamente preziose superfici al territorio nazionale".
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