mercoledì 15 ottobre 2014

Tav: l'opinione del giornalista Giorgio Mora

"Sul Garda arriva la Tav, che sventrerà il territorio e creerà situazione gravemente deficitarie sotto il profilo ambientale. Io sono contrario. Per tre ragioni: una di principio. Perché una scelta come questa deve calarmi sul cranio dall'alto? E perché debbo subire delle problematiche lunghe anni soltanto perché qualche testa ha deciso per la mia? Non deleghiamo più. - Poi esistono due questioni sostanziali. Primum: invece di spendere qualche miliardo di euro per la Tav, sarebbe necessario e oltremodo doveroso spendere quei fondi per assettare e ripristinare alle sue corrette funzioni un territorio purtroppo degradato. Non dico una cosa rivoluzionaria, ma dico una cosa di buon senso. Che senso ha un'opera faraonica mentre c'è un collettore in defaillance? Ma prima assestiamo il collettore, creiamo vie alternative, diamo all'area lacustre e alle colline moreniche un profilo che - se adeguatamente rinnovato - potrebbe quasi consentire di campare di turismo. Secundum: invece di creare la Tav, creiamo una fisionomia di normalità alla attuale linea ferroviaria, dove si evidenzia una forte assenza di treni e di scali e dove le persone, dico le persone non le bestie, sono costrette a spostarsi come e peggio delle bestie. Poi, ma solo poi, parleremo della Tav, adesso bisogna mettere a norma, migliorare, riformare quanto già c'è, che non funziona. Postilla a latere: pene dure, due anni di galera, ma senza un giorno di sconto, per chiunque fosse trovato a rubare somme di denaro o a contrattare opere in cambio di bustarelle. La Tav secondo me è 'un treno di lusso, lontana destinazione', mentre la vecchia cara ferrovia è e sarà per sempre 'una macchina pulsante che sembra cosa viva, lanciata a bomba contro l'ingiustizia'.
Giorgio Mora

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