giovedì 29 agosto 2024

Manteniamo l’Ospedale di Desenzano sul Montecroce! - 1

Il Comitato cittadino “Manteniamo l’Ospedale di Desenzano sul Montecroce” oggi ha convocato una conferenza stampa in cui ha chiesto la messa a norma dell’attuale struttura, invece di costruirne una nuova consumando 5 ettari di suolo in aree di pregio ambientale. Interlocutori dell'istanza sono il Comune di Desenzano, l’Asst Garda, Regione Lombardia, il Ministero della Salute e il Governo della Repubblica.
Secondo uno studio di fattibilità dell’Asst Garda, il nuovo edificio costerebbe 142 milioni di euro e verrebbe edificato in un'area protetta da almeno quattro vincoli paesaggistici, agricoli e idrogeologici. 
Per il Comitato con questi soldi si potrebbe mettere a norma antisismica l’edificio esistente, rifare bagni e infissi, costruire un nuovo blocco da 150 posti letto nella zona a sud-est, già predisposta per l’ampliamento, e allestire una sezione per la riabilitazione. Questa nuova ala, edificabile a lato dell’ospedale esistente, porterebbe la capacità totale dagli attuali 331 a 450 posti letto. 
Il progetto del nuovo ospedale, invece, ridurrebbe i posti letto a 305, aumentando di conseguenza il sovraffollamento dei servizi, specialmente durante la stagione turistica.
Il Comitato sottolinea altri aspetti controversi nel progetto del nuovo ospedale: il mancato coinvolgimento della cittadinanza e la scarsa trasparenza. Vengono infatti richieste le motivazioni che hanno determinato la scelta di costruire un nuovo ospedale, anziché mettere in sicurezza la parte di quello esistente che non è totalmente a norma; le criticità relative all’analisi dello studio di fattibilità del nuovo ospedale, prime fra tutte il consumo di suolo, anche dovuto alla variante viabilistica di cui usufruirebbe anche la nuova struttura; il mancato rispetto della volontà di Caterina Bagatta, che regalò la prestigiosa area in cui sorge l’attuale struttura, inaugurata nel gennaio 1978. Infatti se venisse costruito il nuovo nosocomio, l’edificio attuale potrebbe essere soggetto a cambio di destinazione d’uso, aprendo di fatto la strada alla speculazione immobiliare, che porterebbe facilmente nuovi alloggi a disposizione dei turisti.
Data anche la situazione di sofferenza dell’ospedale pubblico nel rispondere alla domanda di visite specialistiche ed esami diagnostici, il Comitato chiede alla Regione che i soldi destinati alla ricostruzione dell’ospedale di Desenzano, al netto della messa in sicurezza, siano destinati a risolvere le lunghe liste di attesa e all’innovazione degli strumenti diagnostici: attualmente a Desenzano si aspettano 258 giorni per una visita dermatologica e 385 giorni per un’ecografia all’addome. 
Il Comitato chiede poi di investire sulla buona sanità, con un numero adeguato di medici e infermieri per posto letto; un pronto soccorso dove entro 8 ore i pazienti ricevano le cure e l’assistenza necessaria; tempi di attesa che rispettano quanto indicato dalla legge; macchinari e apparecchiature al passo con la tecnologia; capacità di prevenzione mediante la diagnosi precoce. 
Da settembre partiranno una petizione popolare e una serie di incontri pubblici contro il progetto. Il primo si svolgerà martedì 10 settembre alle ore 20.30 nei locali dell’associazione La Zöbia, in via Einaudi 26 a Colombare di Sirmione. Sabato 12 è invece in programma una grande manifestazione nella centralissima piazza Malvezzi a Desenzano.
Per informazioni e adesioni potete scrivere a comitatoospedaledesenzano@gmail.com.

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