martedì 28 dicembre 2021

Il Milite Ignoto e il noto sindaco

Sull'ultimo numero del notiziario comunale di Calcinato leggiamo che per il IV Novembre, ricordando il Milite Ignoto, il sindaco Nicoletta Maestri ha solennemente dichiarato: "Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria”.
Vorremmo proprio chiederlo a lui se sia andata davvero così. Studiando la storia di quell'orribile carneficina chiamata prima guerra mondiale (651 mila i soldati italiani morti) abbiamo imparato che "quando lo Stato si prepara ad uccidere si fa chiamare patria" e che a credere nella "vittoria" e nella  "grandezza della patria" dal 1915 al 1918 sono stati, non quelli che andavano, ma quelli che li mandavano, a morire.
Sappiamo bene che la dichiarazione del sindaco non è altro che una citazione dalle motivazioni per le quali nel 1921 il re Vittorio Emanuele III (quello che l'anno dopo aprì le porte al fascismo) concesse la medaglia d’oro a quell'anonimo soldato. Se andassimo a (ri?)leggere le migliaia di lettere dei nostri soldati morti ammazzati per casa Savoia (ce ne sono diverse anche qui a Calcinato), impareremmo tutta un'altra storia, fatta di terrore, ignoranza, violenza, gelo, fame e volontà di farla finita, una volta per tutte, con tutte quante le guerre.    

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