Da lunedì le scuole superiori della Lombardia torneranno alla modalità della didattica a distanza.
La colpa è di tutti quegli italiani che quest'estate, al posto di starsene nei loro paesi, hanno deciso di andare in vacanza, per sbocciare uno champagnino in allegra compagnia, infischiandosene di mascherine e rispetto delle distanze; la colpa è di chi ha permesso la ripresa delle competizioni degli sport di contatto, dando l'impressione che se si fa sport, allora il virus non si trasmette; la colpa è di chi non ha controllato che le regole venissero rispettate sui mezzi di trasporto pubblici, nei bar, nei ristoranti, negli esercizi pubblici; la colpa è di chi ha negato, minimizzato, irriso le misure di sicurezza e la pericolosità di questo virus; la colpa è dei ragazzi che fuori da scuola, non appena termina il controllo dell'istituzione scolastica, si sono levati le mascherine e non hanno rispettato le distanze, pensando, nella loro beata – anzi beota – ignoranza, che non ci sarebbero state conseguenze; la colpa è dei genitori che non hanno – metaforicamente, ma forse anche no – preso a calci nel culo i figli che se ne sbattevano delle regole; la colpa è di quelli che, per quieto vivere, quando vedevano in giro qualcuno che non rispettava le regole, pensavano dentro di sé “Quello è un cretino” ma non glielo dicevano; la colpa è dei politici, che non solo hanno mandato messaggi contrastanti – e ben si sa che “il popolo bue” fa già abbastanza fatica a comprendere messaggi semplici – ma sono riusciti a farsi cogliere impreparati da questa seconda ondata.
Continuiamo così, facciamoci del male.
Pagheremo caro, pagheremo tutto.
Matteo Morbio
La colpa è di tutti quegli italiani che quest'estate, al posto di starsene nei loro paesi, hanno deciso di andare in vacanza, per sbocciare uno champagnino in allegra compagnia, infischiandosene di mascherine e rispetto delle distanze; la colpa è di chi ha permesso la ripresa delle competizioni degli sport di contatto, dando l'impressione che se si fa sport, allora il virus non si trasmette; la colpa è di chi non ha controllato che le regole venissero rispettate sui mezzi di trasporto pubblici, nei bar, nei ristoranti, negli esercizi pubblici; la colpa è di chi ha negato, minimizzato, irriso le misure di sicurezza e la pericolosità di questo virus; la colpa è dei ragazzi che fuori da scuola, non appena termina il controllo dell'istituzione scolastica, si sono levati le mascherine e non hanno rispettato le distanze, pensando, nella loro beata – anzi beota – ignoranza, che non ci sarebbero state conseguenze; la colpa è dei genitori che non hanno – metaforicamente, ma forse anche no – preso a calci nel culo i figli che se ne sbattevano delle regole; la colpa è di quelli che, per quieto vivere, quando vedevano in giro qualcuno che non rispettava le regole, pensavano dentro di sé “Quello è un cretino” ma non glielo dicevano; la colpa è dei politici, che non solo hanno mandato messaggi contrastanti – e ben si sa che “il popolo bue” fa già abbastanza fatica a comprendere messaggi semplici – ma sono riusciti a farsi cogliere impreparati da questa seconda ondata.
Continuiamo così, facciamoci del male.
Pagheremo caro, pagheremo tutto.
Matteo Morbio
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