Ieri mattina nello spazio antistante il depuratore di via San Martino di Calcinatello c'è stata una conferenza stampa del Comitato Cittadini di Calcinato e della Federazione delle Associazioni del Fiume Chiese, per argomentare il no alla prevista localizzazione depuratore del Garda, che stando al progetto in esame dovrebbe scaricare le sue acque proprio nel bacino del Chiese.
“La nostra richiesta – ha spiegato Laura Corsini – è un’analisi sugli impatti cumulativi complessivi dell'opera, tanto più necessaria in provincia di Brescia, dove drammaticamente i territori sono già compromessi dal punto di vista ambientale, con l’inquinamento dei territori, i troppi malati di cancro e i morti di legionella due anni fa che non possiamo dimenticarsi dove si erano sviluppati”.
“Abbiamo tappezzato Calcinato e Bedizzole di manifesti per chiedere di ascoltare quello che il fiume ci sta dicendo con le serie problematiche delle acque, che ricordiamo essere utilizzate anche per l’irrigazione e quindi che diventano cibo” ha sottolineato.
“Da questo depuratore - ha ribadito - più volte abbiamo documentato scarichi maleodoranti, addirittura presenza di feci e carta igienica direttamente nel Chiese senza essere stata depurata”.
A unirsi alla protesta anche Gianluca Bordiga, presidente della Federazione delle Associazioni del Chiese, il cartello delle 19 formazioni sociali no-profit da anni attive dalla sorgente alla foce del fiume in difesa dell'ambiente sull'asta dei 160 chilometri del bacino imbrifero, “per rigenerarne il deflusso ecologico e consolidarlo nel lago d'Idro, che del fiume è un rilassamento morfologico”.
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