Domani verranno depositate dai Comitati No Tav locali lettere di richiamo ai propri sindaci in merito al progetto Tav Brescia-Verona. Il deposito avverrà nei Comuni di Brescia, Calcinato, Lonato del Garda, Desenzano del Garda, Peschiera del Garda, Castelnuovo, Sona, Sommcampagna, Verona.
La lettera di richiamo ha l’obbiettivo di mettere i sindaci di fronte alle loro responsabilità in merito alle questioni più gravi relative al progetto Tav Brescia-Verona. In particolare, si richiama al verbale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in data 15 dicembre 2016 Protocollo 44/16, che riporta gravi criticità del progetto TAV riguardanti le norme tecniche di costruzione in zone sismiche riclassificate e sulla compatibilità idraulica dei ponti. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici dà pareri obbligatori, ma non vincolanti; ricordiamo però che si tratta del massimo organo pubblico esperto in materie tecniche e che gli elementi evidenziati dovrebbero preoccupare non poco chi abita i territori ed i sindaci che li amministrano in primis. Lo stesso verbale riporta: “… Non sono pertanto state utilizzate le vigenti Norme tecniche per le costruzioni approvate con DM 14/01/2008, e ciò per quanto attiene tutti gli aspetti progettuali, sia ad esempio, quelli riferiti all’azione sismica, sia quelli concernenti la compatibilità idraulica dei ponti”. Ovvero, nel 2014 per redigere il progetto definitivo sono state utilizzate le norme tecniche risalenti al 1996, quando dal 14 settembre 2005 esistono nuove norme tecniche aggiornate approvate con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. E’ quindi lo stesso Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a esprimere forte preoccupazione: “… L’ Assemblea rileva, pertanto che il riferimento ad un quadro normativo non più attuale è tale da comportare non trascurabili effetti sulle condizioni di sicurezza, specie in relazione alla ridefinizione della sismicità di base”.
Con questa lettera di richiamo si pone inoltre all’attenzione degli amministratori locali la questione dei siti contaminati: nella verifica di ottemperanza i siti contaminati o potenzialmente tali e interferiti dal tracciato sono 40. La situazione ambientale, devastata da discariche legali e non, del territorio bresciano e veronese è ben nota alle cronache. Attraverso questa lettera di richiamo si chiede ai Sindaci della tratta di adempiere concretamente alle funzioni previste per il loro ruolo dalla legge, di tutela della salute e della sicurezza dei propri cittadini e dell’ambiente che li circonda. Nelle scorse settimane sui quotidiani locali Mazzoncini, direttore e amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, sancisce quest’opera così come progettata come “necessaria ai nostri figli” perché l’interesse comune è “pensare al futuro”. Ed ancora, 19 Sindaci della tratta con Mottinelli, presidente della provincia di Brescia, insieme a Governo e RFI, dichiarano l’opera prioritaria per la Provincia ponendo la massima attenzione alle “compensazioni per i comuni come Montichiari che hanno avuto opere propedeutiche al vecchio tracciato” e che ora si trovano esclusi dal progetto. Altri sindaci ancora, con capofila il sindaco di Desenzano Malinverno, dichiarano di non voler proseguire con i ricorsi legali se le mitigazioni concordate per i siti critici del Lavagnone e il Santuario del Frassino fossero confermate nel progetto. Com’è possibile che le criticità espresse dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non vengano minimamente prese in considerazione e si dichiari quest’opera cosi come progettata “necessaria per i nostri figli”? Questa lettera di richiamo ha l’obbiettivo di far assumere concretamente le proprie responsabilità ai Primi Cittadini sulle conseguenze che quest’opera avrà sul territorio, sulla salute e sulla vita di chi vive queste zone. I mezzi per continuare ad opporsi al Tav ci sono, non farlo è una scelta e come ogni scelta avrà delle conseguenze di cui dovranno rispondere.
Il richiamo verrà inviato inoltre a tutte le principali Autorità: al Presidente del Senato, alla Presidente della Camera, al Ministro dei Trasporti, al Ministro dell’Ambiente, al Ministro della Economia e Finanze, al DIPE, al Segretario del CIPE, al Ministro Luca Lotti, al Presidente della Commissione Ambiente della Camera, al Presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, ai Capigruppo dei partiti rappresentati in Parlamento, al Presidente della Commissione Speciale VIA/VAS, al Presidente della Regione Lombardia e Veneto, ai Presidenti delle Commissioni Via /Vas delle Regioni Lombardia e Veneto, ai Capigruppo dei partiti politici rappresentati in Regione Lombardia e Regione Veneto.
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