Pellizza da Volpedo, Il quarto stato, Pinacoteca di Brera, Milano |
Il Primo Maggio significa l’unità dei lavoratori contro le divisioni che i padroni e i loro partiti costruiscono per impedire alla classe lavoratrice di alzare la testa.
Il Primo Maggio proclama l’internazionalismo, per porre fine ad ogni sorta di frontiere e costruire la solidarietà e la fratellanza fra i popoli.
Da decenni in Italia è in atto una politica contro le classi lavoratrici e popolari, che ha generalizzato la precarietà e l’insicurezza, cancellato diritti democratici e sociali essenziali, rubato il futuro ai giovani. Nel mondo gli interventi militari hanno prodotto guerre, tragedie infinite e milioni di migranti che, nel tentativo di sfuggire ai conflitti, si rivolgono all’Europa trovando muri e porte sbarrate, respinti ed uccisi da politiche sempre più spietate.
Come in un terribile passato oggi sull’Europa spira un vento reazionario e risorgono forze neofasciste, che predicano l’odio razzista volendo farci credere che i nostri nemici siano i migranti. Tali forze politiche sono al servizio dei capitalisti, come lo erano i fascisti, per impedire l’unità degli oppressi e la costruzione di un fronte di solidarietà e di lotta comune.
Le direzioni sindacali hanno una gravissima responsabilità per non aver costruito in questi anni un grande movimento di lotta unitario contro gli attacchi della Confindustria e dei vari governi che si sono succeduti nell’opera di distruzione dei diritti del lavoro, di salari adeguati, di una pensione dignitosa, moltiplicando le misure repressive contro tutti coloro che provano a mobilitarsi per la democrazia e la giustizia sociale.
Per questo invitiamo oggi a celebrare nelle piazze il Primo Maggio come una giornata di lotta, per ricostruire la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori contro lo sfruttamento, le guerre, il fascismo e il razzismo, per l’unità dei lavoratori e degli sfruttati, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e l’intervento pubblico per creare occupazione, la difesa dei diritti democratici e sociali scritti nella Costituzione, la fratellanza coi migranti a cui vanno garantiti il diritto di asilo e l'’apertura di corridoi umanitari.
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