La Provincia ha ufficialmente affidato l’altro ieri la
gestione del ciclo idrico integrato alla società «Acque bresciane srl»,
costituita il 24 giugno e partecipata dalla stessa Provincia, da Acque ovest
bresciano, Garda Uno Spa e Sirmione servizi srl.
Giunge così al termine il percorso avviato un anno fa con la
scelta del modello di società pubblico-privata, mediante la fusione delle tre società
esistenti, a cui si aggiungerà una consistente fetta di privati entro il 31 dicembre 2018.
E con la parziale riprivatizzazione dell’acqua (in barba all’esito
del referendum la quota in mano ai pivati è stata fissata al 45%) naturalmente il Piano gestionale prevede aumenti anche per i prossimi
tre anni: le nostre bollette cresceranno del 5,3% nel 2017, dell'1,1% nel 2018 e
del 1,2% nel 2019.
Nel frattempo il
comitato promotore del referendum provimciale consultivo in materia è al lavoro per definire il testo del quesito in calce al quale raccogliere le oltre 20 mila firme necessarie per indirlo, al fine fermare qualsiasi forma di privatizzazione
della gestione del servizio idrico integrato e impedire al soggetto
affidatario di cedere qualsiasi quota della sua stessa
proprietà a soci diversi dagli enti locali situati sul territorio
bresciano.
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