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Acqua: Calcinato come Fontamara?
La
vera soluzione la presentò don Circostanza.“Queste donne
pretendono che la metà del ruscello non basta per irrigare le loro
terre. Esse vogliono più della metà, almeno così credo
d’interpretare i loro desideri. Esiste perciò un solo
accomodamento possibile. Bisogna lasciare al podestà i tre quarti
dell’acqua del ruscello e i tre quarti dell’acqua che resta
saranno per i Fontamaresi. Così gli uni e gli altri avranno tre
quarti, cioè, un po’ più della metà. Capisco” aggiunse don
Circostanza “che la mia proposta danneggia enormemente il podestà,
ma io faccio appello al suo buon cuore di filantropo e di
benefattore.”
“Se c’è da pagare qualche cosa”, mi
affrettai a dire “badate che non pago”.
“Non c’è nulla da
pagare” spiegò ad alta voce l’Impresario.“Niente?” mi disse
sottovoce la moglie di Zompa. “Se non costa niente, c’è
l’imbroglio.”
Il notaio scarabocchiò sulla carta le parole
dell’accomodamento e lo fece firmare all’Impresario, al
segretario comunale e a don Circostanza come rappresentante del
popolo fontamarese. Dopo di che noi ci rimettemmo in cammino per
tornare a casa.
Nei giorni seguenti i cantonieri, sotto la
protezione di due guardie armate, ripresero a scavare il fosso che
doveva portare una parte della nostra acqua nelle terre acquistate
dall’Impresario. Ma, esattamente, quanta parte?
Nessuno di noi
aveva sufficiente istruzione per sciogliere quell’imbroglio, perché
all’infuori della scrittura della propria firma, poc’altro ci era
stato insegnato; ma diffidavamo dal ricorrere a qualche persona
istruita, per non aggiungere altre spese all’inganno.
(Ignazio
Silone, Fontamara,
1930)
Per
non finire peggio dei fontamaresi invitiamo tutti i cittadini lunedì 6 giugno
2016 alle ore 20.45 al consiglio comunale in municipio per la difesa
dell’acqua bene comune dei calcinatesi!
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