lunedì 15 dicembre 2014

15 dicembre 1969: "ad un tratto Pinelli cascò"

Ancora una volta ricordiamo quella sera milanese di 45 anni fa. Lo facciamo con il testo di questa vecchia canzone, la Ballata del Pinelli.

Quella sera a Milano era caldo 
ma che caldo, che caldo faceva. 
«Brigadiere, apra un po' la finestra» 
ad un tratto Pinelli cascò. 

«Signor questore, io gliel'ho già detto, 
lo ripeto che sono innocente: 
anarchia non vuoI dire bombe, 
ma giustizia, amor, libertà». 

«Poche storie, confessa Pinelli, 
il tuo amico Valpreda ha parlato: 
è l'autore del vile attentato 
e il suo socio, sappiamo, sei tu». 

«Impossibile - grida Pinelli - 
un compagno non può averlo fatto 
e l'autore di questo misfatto 
tra i fascisti bisogna cercar». 

«Stiamo attenti, indiziato Pinelli, 
questa stanza è già piena di fumo; 
se tu insisti apriam la finestra 
quattro piani son duri da far». 

Quella sera a Milano era caldo 
ma che caldo, che caldo faceva. 
«Brigadiere, apra un po' la finestra» 
ad un tratto Pinelli cascò. 

L'hanno ucciso perchè era un compagno 
non importa se era innocente; 
«era anarchico e questo ci basta»
disse Guida, il feroce questor. 

C'è una bara e tremila compagni 
stringevamo le nostre bandiere 
in quel giorno l'abbiamo giurato 
«non finisce di certo così». 

Quella sera a Milano era caldo 
ma che caldo, che caldo faceva. 
«Brigadiere, apra un po' la finestra» 
ad un tratto Pinelli cascò.

Chi volesse conoscere il fulgido itinerario esistenziale di Giuseppe Pinelli può leggere questa pagina:
http://ita.anarchopedia.org/Giuseppe_Pinelli

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