lunedì 11 aprile 2011

UNA VITTORIA DI TUTTI !


PREMESSA
Il 5 marzo 2010 la giunta Legati vara un'ordinanza che mina la convivenza democratica sul suolo di Calcinato. Linea Indipendente, il gruppo Libertario Spartaco e il Pd intraprendono una battaglia antidiscriminatoria che passa per un ricorso al Tar, firmato dal nostro consigliere William Spassini. Nel frattempo è giunta questa notizia, di un pronunciamento del Tribunale ordinario di Brescia, che valuta DISCRIMINATORIA l'ordinanza in questione.


Il giudice del Tribunale di Brescia Cesare Massetti ha valutato discriminatoria l'ordinanza del Comune di Calcinato con la quale il 5 marzo 2010 il sindaco Marika Legati chiedeva ai cittadini stranieri requisiti aggiuntivi (un reddito minimo e l’idoneità alloggiativa) rispetto a quelli richiesti ai cittadini italiani per poter ottenere la residenza.
La decisione del giudice è stata assunta a seguito di un ricorso presentato dalla Fondazione Piccini per i diritti dell’uomo e dall’Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione.
Il provvedimento disponeva “l’applicazione delle norme legislative statali vigenti in materia di ospitalità del cittadino straniero e per i cittadini richiedenti l’iscrizione anagrafica nel registro della popolazione residente con disposizioni congiunte in tema di ordine pubblico di pubblica sicurezza e tutela igienico-sanitaria”. Dopo una lunga e dettagliata serie di premesse di carattere normativo, considerato che il “nel corso degli ultimi anni, si è registrato un significativo incremento dei flussi migratori e conseguentemente delle richieste di iscrizioni nel registro anagrafico della popolazione”, ordinava che sul territorio comunale agli extracomunitari che richiedano l’iscrizione anagrafica, oltre ai documenti di rito, venisse richiesta la “attestazione di un reddito annuo, proveniente da fonti lecite e documentate, di un importo pari o superiore all’assegno sociale consistente per l’anno 2009 in euro 5.317,65 annue”. Tale importo veniva considerato “sufficiente per il soggiorno del richiedente e di un familiare”. Doveva essere “raddoppiato nel caso di ulteriori uno o due familiari conviventi, triplicato se i familiari conviventi sono quattro o più di quattro. Nel calcolo del reddito complessivo va tenuto conto di eventuali ulteriori entrate da parte dei familiari conviventi”.
Per quanto concerneva poi “il rilascio del certificato di idoneità dell’
alloggio” l’ordinanza stabiliva come parametri “per una persona, superficie minima mq 28,81 fino a mq 33,60; per due, mq 33,61 fino a mq 43,35; per tre, mq 43,36 fino a mq 60,35; per quattro, mq 60,36 fino a mq 71,40; per cinque, mq 71,41 fino a mq 79,05; per sei, oltre mq 79,06”.
Il giudice ha ordinato che il provvedimento venga ritirato e che in futuro non ne vengano adottati altri analoghi. Ha inoltre ordinato che la sentenza venga pubblicata sul sito internet del Comune con adeguata visibilità. Il Comune di Calcinato è stato condannato al pagamento delle spese per la causa, valutate complessivamente in 4.500 euro.
La sentenza è in linea con le altre che, nei mesi scorsi, hanno considerato discriminatorie le ordinanze sulla residenza dei Comuni di Ospitaletto e Montichiari. Altri Comuni, che avevano adottato ordinanze simili, hanno preferito fare un passo indietro prima di arrivare davanti al giudice.
La sentenza su Calcinato arriva quasi in concomitanza con quella della Corte Costituzionale che ha posto un forte freno alla creatività di sindaci sceriffo e simili. Nella sentenza della Corte si richiamano peraltro anche ordinanze sulle residenza, sul consumo di alcolici in strada e via dicendo. La sentenza osserva che queste ordinanze violano gli articoli 2 e 3 della Costituzione e che non possono essere ripetute a tempo indeterminato.

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