venerdì 12 febbraio 2010

SULLA LETTERA




Sta facendo discutere a Calcinato la lettera aperta che Linea Indipendente ha inviato al sindaco Marika Legati sulla ormai prossima apertura dell’ennesima discarica a Calcinatello.

Sottoscritta, fra gli altri, dai consiglieri comunali William Spassini e Flavio Vida, ma anche dall’ex assessore all’ecologia Roberto Tosi, dal capolega dello Spi-Cgil Pierangelo Moratti, da un nutrito gruppo di insegnanti e da autorevoli esponenti del mondo cattolico come Dario Zanotti e Giampiero Cavagnini, la missiva ripercorre analiticamente la storia delle discariche disseminate “nella martoriata ma ancor bella campagna di Calcinatello”. Questa volta tocca ai rifiuti inerti, che poi “non sono così inerti come si potrebbe supporre; il materiale di demolizione delle case non vien più buttato in discarica, ma macinato e riutilizzato per altre costruzioni. E gli inerti sono altri: materiali che possono contenere inquinanti, come terre di fonderia, scarti di fusione e un elenco molto nutrito di svariate provenienze, prevalentemente industriali. Di questi materiali non viene controllato il contenuto ma solo la provenienza: praticamente una nuova discarica, enorme, 3 milioni e mezzo di metri cubi”.

Linea Indipendente dà atto all’amministrazione comunale di aver cercato di limitare i danni con “un piano di controllo della sicurezza dell’impianto e di monitoraggio ambientale puntuale e dettagliato, elegante e talmente innovativo da essere estremamente interessante ed esportabile ad altre realtà, con la previsione anche di un indennizzo ecologico”.

Ma, ricordando vicende analoghe puntualmente naufragate negli ultimi 25 anni, invoca “il principio di precauzione, fondamentale sia in ambito scientifico che nel comune buonsenso: non possiamo continuare a concentrare attività e realtà inquinanti in una zona ristretta, circondata tra l’altro da Comuni parimenti conciati”.

“E se per una volta, vista l’ennesima, sfrontata indifferenza regionale e provinciale, la gente di Calcinato accettasse di impegnarsi per impedire in qualunque modo lecito e nonviolento, questo ulteriore regalo?” chiedono i firmatari.

“Una ricerca dell’Università di Venezia dimostra ampiamente come il nostro territorio sia già a notevole rischio ambientale” osservano. “Ma queste benedette valutazioni di impatto ambientale della Regione su quali considerazioni si basano? E la facilità con la quale la Provincia autorizza, non Le pare leggera? Non sarà che, come qualcuno ha suggerito, sta passando la logica di concentrare le pattumiere sempre nella stessa zona ‘che tanto lì sono vaccinati!’?”.

“Non è utopia” assicurano. “Non è fondamentalismo ambientalista, è puro egoismo comunale, cautela di zona, paura di lasciare in eredità un paese allo sfascio. Abbiamo già dato, tanto; finora non è successo ancora nulla, apparentemente, non sappiamo con certezza se non succederà mai nulla, non continuiamo a tirare la corda!”.

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