venerdì 26 febbraio 2010

DAL CONSIGLIO COMUNALE







Ha fatto presto mercoledì sera il consiglio comunale di Calcinato a piombare
all’argomento clou, la richiesta dei 7 consiglieri di minoranza (William
Spassini, Gialuca Capra, Flavio Vida, Elena Ringhini, Ivan Bertoli, Antonio
Guarisco e Fabio Quinzani) di discutere il “progetto per la realizzazione di
una discarica per lo smaltimento di rifiuti inerti in località Cavicchione”,
che pure era posto all’ultimo punto dell’ordine del giorno.
Nei primi 40 minuti il consiglio ha rimandato l’esame dei due regolamenti per
l'istituzione della commissione per le pari opportunità e per l'assegnazione di
borse di studio per studenti, accettato la cessione gratuita di un’area della
Cooperativa La Famiglia, varato l’accorpamento al demanio stradale di porzioni
di terreni, approvato tre piani attuativi, un piano di recupero, una variante
al Prg per l’adeguamento della fascia di rispetto stradale sulla provinciale
11.
E così alle 21.25 precise, in un’aula affollata dai cittadini, l’assessore
all’ecologia Roberto De Giovanni iniziava la relazione introduttiva sul nuovo
impianto di rifiuti (che, come si ricorderà, era stato approvato a fine anno),
facendo una cronistoria del sito (e, più in generale, delle discariche
calcinatesi) e rivendicando questa volta a merito dell’amministrazione di
“avere ottenuto un aumento dello strato d’argilla di altri 10 cm, un ulteriore
telo di protezione, l’applicazione di un sistema di monitoraggio in tempo
reale, la presenza costante sul posto di un esperto di fiducia del Comune”.
Sottolineando che il nuovo impianto “non inquinerà minimamente il territorio,
né la falda freatica né l’atmosfera”, ha giudicato impensabile opporvisi:
“avremmo dovuto iniziare una causa con il fortissimo rischio di perderla e
trovarci comunque la discarica”.
In seguito sulla decisione presa è intervenuto il consigliere Guarisco,
stigmatizzandone il metodo - “da dicembre a oggi il provvedimento, forse per
motivi d’urgenza, non è passato in consiglio comunale” - e il “merito - “il
nostro territorio è già fortemente compromesso”. Gli ha replicato la sindaca
Legati che ha ricordato “le conferenze dei capigruppo e gli incontri dei
consiglieri con il tecnico incaricato”. “La fretta – ha detto – l’aveva la
Regione, non certo il Comune”.
Il dibattito si è sviluppato poi con il consigliere Capra che ha ricordato
che “nelle linee programmatiche dell’amministrazione c’era scritto di opporsi
fermamente a nuove discariche”, ma il vicesindaco Alberto Bertagna ha ribadito:
“Questa discarica c’è già; i risultati ottenuti non sono una conquista, sono il
minore dei mali. Ora bisogna batterci affinché le cave presenti non diventino
altre discariche”. Anche Bertoli ha invitato a “guardare avanti e prevenire
nuovi e più preoccupanti insediamenti estrattivi che diventeranno altrettante
discariche fino a trasformare l’intera campagna di Calcinatello così come noi
la conosciamo”.
A questo punto il capogruppo di minoranza Spassini chiedeva di “uscire dalla
logica del prendere accorgimenti monetizzando il rischio. Bisogna tirare una
riga e impedire che sorgano altre attività inquinanti sul territorio”. Ha poi
presentato una risoluzione, chiedendo e ottenendo la sospensione della seduta
per consentirne l’esame. Dopo la pausa, la sindaca Legati riapriva i lavori
annunciando la costituzione a breve di “una commissione consiliare che
preparerà una mozione da presentare alla prossima seduta, inaugurando un nuovo
metodo di lavoro collaborativo”. Obiettivo condiviso studiare tutte le modalità
con le quali impedire il ripetersi in futuro di vicende come questa.

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