lunedì 17 maggio 2021

No al depuratore del Garda a Esenta

Alla fine, e dopo tanto tempo perso, sembra che sulla depurazione reflui fognari bresciani la scelta sia tornata alla proposta originaria: un depuratore a Lonato. Acque Bresciane ha confermato quello che la politica aveva già deciso da tempo: la scelta di localizzare il depuratore per i reflui bresciani del Garda con un nuovo impianto di 80 mila mq in località Esenta, frazione lonatese. Certo si è cercata la partecipazione di tutti gli interessati, si sono fatti i tavoli di discussione tra tecnici, amministratori e rappresentanti delle associazioni. 
Tutto molto interessante, ma la decisione ripetiamo, era già stata presa dalla politica a livello provinciale: il Depuratore doveva sorgere a Lonato, dove era già stato pensato tanto tempo fa dall'allora presidente del Consorzio Garda Uno. Una scelta scellerata, malgrado sia stata valutata dai vertici di Acque Bresciane come una scelta assolutamente sostenibile: è devastante sotto il profilo ambientale e del consumo di suolo agricolo, per l'impatto che avrà su viabilità e vivibilità dei territori, a causa dei necessari km di condotte che da Salò percorreranno il territorio fino al lido di Lonato e poi da lì verso Maguzzano, la Rassica, per raggiungere Esenta dove il Depuratore è localizzato. 
Appare evidente che si è voluto dare ascolto alla politica localizzando a Lonato il nuovo depuratore anche se ancora non si è individuato con esattezza il corpo recettore per le acque che da questo usciranno. È straordinario: quella che è sempre stata la principale querelle in materia di depurazione, cioè la inadeguatezza del fiume Chiese quale corpo recettore, non è ancora risolta. Anzi, nella prima bozza del progetto Esenta, il fiume Chiese continua ad essere il corpo recettore per i prodotti in fuoriuscita dal depuratore e forse continuerà ad esserlo, nonostante, durante i tavoli di discussione, siano state avanzate fantasiose soluzioni per la salvaguardia del Chiese (che ha naturalmente tutto il diritto di essere salvaguardato). Si è proposto di utilizzare la Roggia Lonata, un canale artificiale che deriva dalla stesso Chiese, e poi il Canale Virgilio: una fantasiosa «cordamolla» idraulica per conferire i reflui del depuratore al fiume Mincio o in alternativa al fiume Oglio. Questa la straordinaria forza della Mozione approvata in Consiglio Provinciale, la Sarnico per intenderci, colta a pieno da Acque Bresciane: trasferire i reflui del depuratore il più lontano possibile dai comuni bresciani che si affacciano sul Lago di Garda. In uscita dal depuratore i reflui confluiscono verso la Roggia Lonata. 
A Esenta la Roggia alimenta una centrale idroelettrica per poi dirigersi, attraversandolo, il centro di Castiglione delle Stiviere, prima di arrivare sui suoli irrigui dell'alto mantovano e raggiungere attraverso altri canali il fiume Mincio. Ammesso che sia quella la destinazione finale, è facile immaginare che i cittadini mantovani non siano certo entusiasti di tale soluzione. Torniamo alla gestione politica del problema depurazione reflui fognari dei Comuni Bresciani del Lago di Garda e alla scelta sempre perseguita di arrivare ad un'unica Grande Opera consortile che servisse tutti i Comuni, alla decisione che questa opera dovesse sorgere ex novo, senza privilegiare il potenziamento di impianti esistenti. Una scelta che, a partire dalla Mozione Sarnico in Consiglio Provinciale, è trasversale a tutti i principali partiti di destra e sinistra rappresentati nello stesso Consiglio. Sarà interessante ora capire come faranno Lega, Forza Italia ma anche PD a far digerire la scelta ai cittadini lonatesi e mantovani. 
Si è invece sempre voluto rifiutare l'unica soluzione veramente sostenibile, che è il potenziamento del depuratore di Peschiera. Una soluzione che avrebbe risparmiato 80 mila mq di terreno agricolo fertile e la devastazione di territori per le condotte. Costi mai adeguatamente considerati nella progettazione dell'opera. Non solo: la soluzione del potenziamento di Peschiera e il mantenimento (ma anche rifacimento) della condotta sublacuale, che ha sinora egregiamente garantito il trasporto dei reflui verso Peschiera, costituirebbe una soluzione di gran lunga più economica rispetto alla realizzazione di un nuovo depuratore e di nuove condotte. Un risparmio ben evidenziato nello studio redatto dall'ing. Cappella di Gorizia, presentato pochi giorni fa ad Acque Bresciane, in cui si evidenzia come il perseguimento della soluzione definita potenziamento del depuratore esistente di Peschiera, il trasferimento dei liquami da Toscolano a Torri, per la parte nord del lago, sia da preferire a quella di Lonato-Esenta. Lo studio evidenzia diverse cose molto importanti: i minori costi economici (oltre il 40% in meno), i minori costi sociali durante i lavori (niente cantieri a bloccare la circolazione stradale) e le migliori garanzie sotto il profilo ecologico e ambientale, legate al mantenimento e controllo di gestione di un unico depuratore. Siamo con chi afferma che questa soluzione non possa essere ignorata. Siamo con chi indica anche il possibile ricorso alla Corte dei Conti perché sia preferita.

Giovanni Contiero, Ritrovo Lonato 

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