mercoledì 7 novembre 2018

"Vacanza" forzata per Tiziana Treccani?

A Calcinato l'attivissima vita quotidiana di Tiziana Treccani - donna coraggiosa e determinata che per una patologia genetica si muove con una carrozzina elettrica e da oltre 40 anni conduce memorabili battaglie per i diritti delle persone disabili - sarà probabilmente costretta a subire un lungo periodo di forzata interruzione.
E' lei stessa ad annunciarlo in una ironica lettera aperta. “Non allarmatevi se nei prossimi tre mesi e mezzo non mi vedrete in giro: in effetti, non ci sarò” racconta. “Se fossi ricca, visto l’incalzare del freddo, partirei volentieri per andare a far riposare le mie provate membra alle Maldive, lasciandomi alle spalle il freddo e l’umidità della pianura padana. Ma così non è; non sono ricca. Ecco che, quindi, a mandarmi in vacanza, ci ha pensato nientepopodimeno che l’Asst Spedali Civili Brescia”.
“Da un po' di tempo a questa parte - prosegue - noi disabili bresciani possiamo fruire di vacanze gratis. Siamo i soliti fortunati. Per di più vacanze senza la fatica di quel volo aereo interminabile, niente valige (con il terribile dilemma: 'Cosa ci metto dentro'?), niente crema solare, niente cucina esotica e strana. Come fare a godere di un simile privilegio? Basta chiamare il Cup per prendere appuntamento da un 'prescrittore'”.
Ma cosa le è accaduto? “La mia shoprider, la rossa amica elettrica con cui, da lungo tempo ormai, inseparabilmente condivido le mie giornate, ha assolutamente bisogno di piedi e scarpe nuove. La normativa obbliga a prenotare una visita da un medico per una procedura che di medico non ha nulla: a dare l’ok alla fornitura dovrà essere infatti uno dei medici prescrittori scelti dall’Ast. Gli stessi a cui è affidato il compito di autorizzare la fornitura del letto, della comoda, di un'ortesi, delle scarpe ortopediche, del sollevatore. In pratica, di quel corredo indispensabile per chi è disabile”.
La lista d’attesa per questo genere di interventi da un po’ di tempo a questa parte è diventata insopportabilmente lunga: “Sono necessari 3 mesi e mezzo per il Presidio di via Nikolajewka a Brescia, 5 mesi per quello di Montichiari, 5 mesi alla Domus Salutis, 6 mesi alla Poliambulanza. Uno sguardo medico specializzato ed attento (avrei detto che sarebbe bastato un semplice sensato tecnico...) guarderà le mie quattro ruote usurate e, giocoforza, darà l’ok alla sostituzione a carico del Servizio Sanitario Regionale”.
“Nel frattempo - osserva sconsolata - sceglierò ogni giorno a quale escursione aderire tra quelle che il mio tour operator propone. Potrò scatenarmi passando dal guardare la tivù, al navigare in internet, ad ascoltare la radio, a leggere il giornale o un libro di avventure, al telefonare ad un amico. E così, nei tre mesi e mezzo a venire, avendo le ruote inservibili, sconterò una condanna agli arresti domiciliari senza avere commesso alcun reato”.
D’altro canto andare in giro con le ruote deteriorate è pericoloso, perché l'aderenza al terreno è insufficiente, si potrebbe facilmente bucare o lacerare un copertone. Se si tiene conto che carrozzina elettrica equivale per lei all’autonomia, cosa ne sarebbe di questa signora se in un momento in cui è sola le accadesse un infortunio? Di chi la responsabilità?
In paese tutti apprezzano Tiziana per le molteplici attività di animazione sociale e per le diverse iniziative assunte per vedersi riconosciute le stesse opportunità degli altri cittadini. Nei giorni scorsi Bene Comune ha intressato della cosa anche i Servizi Sociali del Comune. Si potrebbe cercare temporaneamente in comodato d'uso gratuito un mezzo analogo a quello che andrà in manutenzione. “Il problema però - informa lei - è che ogni carrozzina (soprattutto quelle che ti permettono di muoverti in autonomia) è come un guanto fatto su misura e, quindi, non facilmente interscambiabile”. E anche se a Calcinato la sua gente si è interrogata sul da farsi, Tiziana confida in “un sollecito intervento da parte di coloro che istituzionalmente sarebbero preposti a farlo”.

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