sabato 3 novembre 2018

4 novembre: non festa, ma lutto!

Domani si ricorda il centenario della fine di un'orribile carneficina: la prima guerra mondiale. E' una festa voluta dal fascismo, che si è rinnovata di anno in anno dal 1922 con tutti i governi fino ad oggi. Dal 1949 si 'festeggiano' in questo giorno anche le Forze Armate italiane, con tutto il loro sperpero di risorse e spese militari. 
La verità storica ci dice che quello fu il più sanguinoso conflitto di tutti i tempi: 37 milioni di vittime: 16 milioni di morti e 21 milioni di feriti e mutilati, sia militari che civili. In Italia i morti furono 650.000, i feriti 1.250.000 di cui 675.000 mutilati. Queste le conseguenze di una folle decisione voluta da re e governo contro il Parlamento (450 deputati su 508 erano contrari), per conquistare terre che si potevano ottenere per via diplomatica, come voleva Giolitti.
La Grande Guerra fu chiamata così per la capacità distruttiva su larga scala messa in campo dagli eserciti. Quei quattro anni provocarono la veloce riconversione delle moderne invenzioni tecniche in strumenti bellici, finalizzati al terrore di massa. Il sistema economico indirizzò tutte le sue risorse a sostenere la guerra. Le nuove fabbriche chimiche, meccaniche, aeronautiche e navali furono rapidamente piegate al servizio delle armi chimiche, dei carri armati, degli aerei da combattimento, dei sottomarini da guerra, moltiplicando la produzione in tutti i settori. La guerra diventò, per la prima volta, di massa e totale, segnando uno spartiacque che divide la storia e la memoria moderna in un prima e un dopo.
Oggi, dopo un altro secolo di conflitti armati, è ora di voltare pagina, e costruire le condizioni per affrontarli con i metodi della nonviolenza. Per questo chiediamo che il Parlamento approvi la proposta di legge d'iniziativa popolare per l'istituzione del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta, che l'Italia sottoscriva il Trattato Onu per la messa al bando delle armi nucleari e che il governo avvii una drastica riduzione delle spese militari che ci costano 70 milioni di euro al giorno.

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