martedì 30 ottobre 2018

Puzza a Calcinatello una lettera di Ats al Sindaco

La molesta situazione odorigena che da anni affligge la frazione di Calcinatello è al centro di un esposto presentato da un gruppo di cittadini alla Procura della Repubblica, a seguito del quale il presidio monteclarense del Servizio di Igiene della Ats di Brescia ha spedito al Sindaco di Calcinato Marika Legati una “segnalazione di inconveniente igienico-sanitario da odori molesti”, documento inviato per conoscenza anche all'Ufficio territoriale regionale di Brescia, all'Ufficio Rifiuti del Settore ambiente e della protezione civile della Provincia, al dipartimento provinciale di Arpa e al Nucleo Operativo Ecologia del Comando dei Carabinieri di Brescia.
In particolare, la missiva riferisce che i cittadini residenti a Calcinatello, tra via Manzoni 42 e via Bixio 43d, “lamentano una serie di molestie di tipo olfattivo, causate da odore acre, nauseabondo e insopportabile”. Per Ats la segnalazione potrebbe configurare “una violazione di norme regionali e statali finalizzate alla tutela ambientale in prima istanza e di conseguenza della salute pubblica”.
L'autorità sanitaria pertanto invita il primo cittadino a “verificare la presenza e la reciproca distanza tra le abitazioni dei lamentanti ed eventuali allevamenti esistenti nelle vicinanze”, nonché, “(richiedendo un ulteriore e più preciso contributo ai lamentanti) se, nelle date e negli orari indicati negli esposti, i terreni agricoli prospicienti e nelle immediate vicinanze dell'area indicata siano stati oggetto di spandimento di reflui zootecnici a scopo agronomico, accertandone preventivamente la proprietà e gli eventuali utilizzatori diversi dai titolari”.
In caso affermativo, la richiesta è anche quella di “verificare se siano state rispettate le buone pratiche agricole per le operazioni di spandimento” e “se i terreni agricoli suddetti siano stati oggetto di spandimento di fanghi di depurazione o di gessi di defecazione”.
La segnalazione di Aps ricorda “il divieto assoluto di spandimento di fanghi nei terreni situati in prossimità delle abitazioni per una fascia di almeno 100 metri” ed “entro la zona di rispetto dei pozzi di captazione di acqua destinata al consumo umano mediante infrastrutture di pubblico interesse”.
In chiusura informa che Calcinato, secondo i dati dell'Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, risulta fra i Comuni che hanno superato il limite massimo di azoto da effluenti zootecnici fissato dalla Direttiva Nitrati e dalle sue norme di recepimento (170 kg N/ha all'anno per le zone vulnerabili): “pertanto - scrive Ats – può essere stabilito a priori il divieto su tutto il territorio, con deliberazione sindacale”.


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