La
molesta situazione odorigena che da anni affligge la frazione di
Calcinatello è al centro di un
esposto presentato da un gruppo di cittadini alla Procura della
Repubblica, a seguito del quale il presidio monteclarense del
Servizio di Igiene della Ats di Brescia ha spedito al Sindaco di
Calcinato Marika Legati una “segnalazione di inconveniente
igienico-sanitario da odori molesti”, documento inviato per
conoscenza anche all'Ufficio territoriale regionale di Brescia,
all'Ufficio Rifiuti del Settore ambiente e della protezione civile
della Provincia, al dipartimento provinciale di Arpa e al Nucleo
Operativo Ecologia del Comando dei Carabinieri di Brescia.
In particolare,
la missiva riferisce che i cittadini residenti a Calcinatello, tra
via Manzoni 42 e via Bixio 43d, “lamentano una serie di molestie di
tipo olfattivo, causate da odore acre, nauseabondo e insopportabile”.
Per Ats la segnalazione potrebbe configurare “una violazione di
norme regionali e statali finalizzate alla tutela ambientale in prima
istanza e di conseguenza della salute pubblica”.
L'autorità
sanitaria pertanto invita il primo cittadino a “verificare la
presenza e la reciproca distanza tra le abitazioni dei lamentanti ed
eventuali allevamenti esistenti nelle vicinanze”, nonché,
“(richiedendo un ulteriore e più preciso contributo ai lamentanti)
se, nelle date e negli orari indicati negli esposti, i terreni
agricoli prospicienti e nelle immediate vicinanze dell'area indicata
siano stati oggetto di spandimento di reflui zootecnici a scopo
agronomico, accertandone preventivamente la proprietà e gli
eventuali utilizzatori diversi dai titolari”.
In caso
affermativo, la richiesta è anche quella di “verificare se siano
state rispettate le buone pratiche agricole per le operazioni di
spandimento” e “se i terreni agricoli suddetti siano stati
oggetto di spandimento di fanghi di depurazione o di gessi di
defecazione”.
La segnalazione
di Aps ricorda “il divieto assoluto di spandimento di fanghi nei
terreni situati in prossimità delle abitazioni per una fascia di
almeno 100 metri” ed “entro la zona di rispetto dei pozzi di
captazione di acqua destinata al consumo umano mediante
infrastrutture di pubblico interesse”.
In chiusura
informa che Calcinato, secondo i dati dell'Ente
Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste,
risulta fra i Comuni che hanno superato il limite massimo di azoto da
effluenti zootecnici fissato dalla Direttiva Nitrati e dalle sue
norme di recepimento (170 kg N/ha all'anno per le zone vulnerabili):
“pertanto - scrive Ats – può essere stabilito a priori il
divieto su tutto il territorio, con deliberazione sindacale”.
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