mercoledì 28 novembre 2012

Doppio convegno con Pellegrini sulla Grande Guerra

Doppio appuntamento con la storia della prima guerra mondiale a Calcinato, dove sabato 1° dicembre alle ore 16.30 e giovedì 6 alle 20.45 nella Sala Civica Morelli in Piazza della Repubblica lo storico Mauro Pellegrini affronterà il tema “La Grande Guerra: guerra di popolo o guerra di classe?”.

 Organizzati dal Gruppo libertario Spartaco, i due incontri di studio intendono proporre una lettura controcorrente di quella che persino papa Benedetto XV definì “una inutile strage”. In particolare Pellegrini, ricercatore presso il Museo della Guerra Bianca di Temù, si soffermerà su ciò che accadde in quegli anni a Calcinato. Agli effetti in sede locale di quella tragica vicenda lo storico ha recentemente dedicato il saggio “Mobilitazione bellica e società”, pubblicato da Gaspari editore (pagine 266, euro 15), nel quale indaga l'evoluzione delle dinamiche sociopolitiche dalla crisi del sistema liberale fino all'instaurazione della dittatura fascista, analizzando i rapporti tra le classi, le tendenze progressiste e reazionarie e la stratificazione di memorie separate del conflitto. Di grande interesse è la sua capacità di intrecciare dimensioni private e pubbliche, drammi personali, familiari e collettivi, che il tempo sembrava aver rimosso dalla memoria.
 “Per 50 lunghi mesi, dal maggio 1915 al luglio 1919, Calcinato fu occupata militarmente e sottoposta alle legislazioni speciali per la zona di guerra” osserva Pellegrini. “La mobilitazione bellica accentuò le condizioni di disagio materiale già presenti in larghi strati della popolazione e nella struttura economica del paese; le famiglie contadine precipitarono da una dignitosa ristrettezza di mezzi all'indigenza.  Le distorsioni dell'occupazione militare, con la sospensione della dialettica politica sostituita dalla legge marziale”, destabilizzarono i fragili equilibri esistenti nel tessuto sociale, alimentando le contrapposizioni di classe che esplosero nel dopoguerra durante l'incandescente biennio rosso e nella successiva deriva reazionaria”.
 “Ma - ricorda - non erano mancate nella realtà calcinatese già durante le fasi dell'acceso dibattito tra neutralisti e interventisti le avvisaglie dell'azione dei ceti possidenti e conservatori, determinati a risolvere una volta per tutte i conti con i propri antagonisti di classe, quasi che il fascismo, inteso come svolta reazionaria, fosse già nell'aria ben prima dell'ottobre 1922”.
 Per ulteriori informazioni sull’iniziativa si può telefonare al numero 338/4721505.

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