martedì 2 luglio 2024

Un altro volo armato da Montichiari

Si susseguono a Montichiari le partenze di carichi di merci pericolose quali armi ed esplosivi dall'Aeroporto “Gabriele d’Annunzio”. "Il prossimo - denuncia l’Unione sindacale di base - è fissato per mercoledì 3 luglio".
"Anche nella giornata di domani - scrivono in una nota diramata oggi dall'Usb di Brescia - tutti al lavoro per l’aereo fantasma, che nessuno conosce, che tutti aspettano con la sorpresa di caricare missili, proiettili e altro materiale bellico in un aeroporto che dovrebbe essere solo civile con rischi per i lavoratori e le popolazioni limitrofe".
L'Usb "ha denunciato e segnalato la situazione di rischio elevato per la sicurezza dei lavoratori derivante dall’attività di movimentazione di merci pericolose (armi ed esplosivi) nell’aeroporto di Montichiari: l'attività di carico-scarico di armi, razzi, missili ed esplosivi in dotazione ai militari, che si è verificata più volte ed è prevista anche in questi giorni, viene effettuata nel modo seguente: i lavoratori, con l’utilizzo di carrelli elevatori (muletti), scaricano i pallet-contenitori di armi dai camion, li collocano nei piazzali dell’aeroporto, li caricano sugli aeromobili in un aeroporto civile. Noi non ci stiamo!".
"I lavoratori - sottolinea la nota - non vogliono essere partecipi e complici delle guerre che ci sono in giro per il mondo. Diciamo no ai voli che trasportano armi (missili, bombe, armamenti pesanti e leggeri) che sono voli militari travestiti da voli civili. I lavoratori hanno già subito e continuano a subire le scelte scellerate di questo governo: mentre nel nostro Paese i salari continuano ad essere tra i più bassi d’Europa, si spendono miliardi di euro in armamenti, la sanità è al collasso, i servizi pubblici subiscono tagli inaccettabili".
E preannuncia per i prossimi giorni altre mobilitazioni come quella che sabato 29 giugno ha portato davanti allo scalo monteclarense centinaia di persone, per "informare e tutti e denunciare che l’aeroporto di Montichiari deve restare uno scalo commerciale e non può correre il rischio di diventare un obbiettivo: noi la guerra non la vogliamo!".

1 commento:

  1. Si sta aprendo una nuova era. E noi ci siamo fino al collo.

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