mercoledì 29 novembre 2023

Oggi ci ha lasciato Ezzelina Chierico

Non solo non vedrà mai il sol dell’avvenir, ma nemmeno la sistemazione dei marciapiedi per la quale aveva tanto lottato, la nostra compagna Ezzelina Chierico, che se n’è andata oggi a 95 anni.
Proprio un anno fa era caduta da uno di questi marciapiedi, dopo essere stata urtata da un’auto in retromarcia, riportando diverse fratture e contusioni. Si era ripresa presto, rimettendosi in piedi, ma in seguito i problemi di salute hanno preso il sopravvento fino al decesso in ospedale a Desenzano.
L’ultima sua battaglia era stata poco prima una petizione che aveva raccolto 682 firme in paese per chiedere appunto la sistemazione dei marciapiedi in centro, che definiva “un pericolo per le persone, specialmente anziane”.
Donna energica e appassionata, Ezzelina era figlia dell’ultimo capolega dei contadini prima del fascismo: il padre Giuseppe era perito agrario, vicesindaco e poi chiamato a seguire le bonifiche a Maccarese fino al ’33.
“Tornammo a Calcinato perché i latifondisti di qui erano scesi a proporgli un incarico come fattore” ci avevo detto. “Lo svolse per qualche anno, poi ruppe col padrone per divergenze sull’organizzazione: lui, socialista, chiedeva maggiori investimenti e la riduzione dell’orario di lavoro dei braccianti, ma niente da fare”.
Nel ’39 seguì la famiglia ad Aosta dove il fratello dirigeva una impresa edile che costruiva l’Ospedale Mauriziano. Tornò a Calcinato con la guerra. Non potendo studiare per ragioni economiche, trovò lavoro prima in filanda e poi come sarta.
Cresciuta fra le storie delle violenze subite dai genitori - “nel ’24 i fascisti tennero mio padre 10 giorni in un pagliaio a botte e olio di ricino perché non voleva consegnare la bandiera socialista e lo mollarono solo quando la mamma comprò un drappo rosso e lo diede a quella gentaglia ignorante” - nel ‘46 fu fra le prime calcinatesi a iscriversi al Partito comunista, addetta al tesseramento femminile e alla distribuzione della stampa.
Quattro anni dopo si spostò a Milano, dove trovò impiego in una sartoria di alta moda in Piazza Duomo. Nel ’55 sposò Gianfranco De Pedrini, impiegato in Rai, da cui ebbe due figlie, Tiziana e Alessandra.
Tornata a Calcinato con la famiglia nel ’70, partecipò come genitore ai primi organi collegiali a scuola, impegnandosi poi nella Commissione comunale dei servizi scolastici. Alla fine degli anni ’70 fu eletta segretaria del Pci locale, restandone poi dirigente fino allo scioglimento nel ’91. Dall’80 al ’90 fece parte del consiglio di amministrazione della Casa di Riposo. In seguito fu per anni ai vertici dello Spi-Cgil e protagonista di tutte le nostre iniziative per la difesa dei beni comuni e contro le disuguaglianze sociali.   
La cerimonia funebre si svolgerà sabato 2 dicembre alle ore 9 alla Casa Funeraria Pastori, in via Quintino Sella 9, dove in questi giorni è possibile renderle omaggio.

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