martedì 13 giugno 2023

Il Comune ha acquistato l'area ex Efercal

Ci giunge notizia che l'amministrazione comunale di Calcinato ha acquistato all'asta, al prezzo di 125 mila euro, l’area dell'ex calzificio Efercal, che sorge sulla collina del centro storico, accanto alla Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo e nelle vicinanze dell'oratorio Don Bertini, della Casa di Riposo, delle scuole dell’infanzia Nascimbeni e primaria Ferraboschi.
Da anni in situazione di degrado, il comparto ospita rifiuti di diverso genere ed è stato teatro a più riprese di incursioni e incidenti che hanno destato preoccupazione nella cittadinanza.
“Il Comune - aveva dichiarato a febbraio scorso il sindaco Nicoletta Maestri dopo l’ennesimo incendio - ha sempre segnalato al custode giudiziale e alle altre autorità competenti il degrado del sito, a forte rischio di atti vandalici, ma non essendo proprietari ci siamo limitati a mettere in sicurezza l’area esterna con recinzioni metalliche: di più non potevamo fare. Considerato che sorge su una delle zone più belle del paese nel bilancio triennale abbiamo inserito la volontà di acquisirla come area di servizio pubblico affinché, una volta messa in sicurezza, venga restituita alla comunità”.
“Considerato che l'area ex Efercal costituisce una parte importante del centro abitato di Calcinato, con una parte ricadente al- l'interno dei Nuclei di Antica Formazione, ha una posizione con valenza notevole, ma soprattutto strategica - si legge nel documento con il quale il Comune preannunciava l’intento di acquisirla - è interesse di questa amministrazione vedere recuperata l'area che versa ormai da troppi anni in stato di degrado”.
Noi da tempo sollecitavamo questo passo, chiedendo la bonifica e la riconversione dell’area per realizzarvi un parco pubblico. Fino agli anni ’60 la zona presentava una vocazione agricola e costituiva un preciso elemento di riconoscibilità sotto il profilo ambientale, che necessitava di essere sottoposto a una rigorosa salvaguardia. In pieno boom economico tuttavia l’area fu venduta a prezzi irrisori, dando inizio alla sua trasformazione in zona industriale, operazione discutibile sul piano etico ed ecologico. Ora che l’ex sito produttivo costituisce una ingombrante presenza architettonica, il Comune non può non cogliere l’occasione per ripristinare nella zona l’antico equilibrio tra il centro storico e il verde ambientale: proponiamo la demolizione di gran parte della volumetria esistente (lasciandone una esigua parte, da destinare a uso infrastrutturale) e la creazione di un parco pubblico, con percorsi verdi attrezzati, uno stagno acquatico, un chiosco e un'area per attività di aggregazione.

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