martedì 27 settembre 2022

Votanti e non votanti

Una parte significativa di quel 40% che non ha votato è composta certamente da persone povere, uomini e donne ai margini, persone che da decenni hanno bisogno d'aiuto, di un investimento forte per cambiare radicalmente la loro inaccettabile condizione, persone che avrebbero anche molte cose da dirci e da darci, da insegnarci.
Una parte di queste persone, invece ha votato: a destra! Lo hanno fatto perché si è giocato, vergognosamente, sulla loro - sacrosanta - rabbia. La si è sobillata, attizzata, fatta crescere. Queste persone, questa rabbia, avrebbero bisogno di cura e di ascolto, non di un "se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te". E lo stesso vale per i tanti immigrati, per i detenuti, per i rom e per tutte le minoranze di cui non oso immaginare il disgraziato destino che il prossimo governo riserverà loro.
Poi c'è l'altra ossessione. L'ossessione della, e per, la middle class è stato un altro dei punti principali di questa sconfitta. C'è una parte ampia di questa classe sociale che non vuole vedere intaccati i propri minuscoli vantaggi, il proprio piccoloborghese "stile di vita", che nemmeno negli incubi più oscuri può immaginare di stare attenta a sprechi di ogni tipo, a un dovere civico che contribuisca a migliorare la collettività, e men che meno a sacrifici da fare per il bene comune, che sia economico, sociale o per l'ambiente, per il pianeta. Perché la sua esistenza si fonda, anche culturalmente, sulla sussistenza delle disuguaglianze. Titillare questa classe, inseguirla su questa strada, è stata un'altra scelta perdente. Hanno votato a destra o per quelli che stanno già dicendo "vedremo come si comporterà il nuovo governo", per dare appoggi, o stringere parziali accordi.
Mimmo Cortese

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