mercoledì 3 agosto 2022

Ribelli seduti

Per gentile concessione dell’autore, pubblichiamo l’articolo che il compagno calcinatese Nicola Zanotti ha scritto il 27 luglio scorso per la rivista on line “Echo Raffiche”, sulla quale potete leggerlo alla pagina https://echoraffiche.com/ribelli-seduti/ 

Nelle scorse settimane vi può essere capitato, girando la città di Brescia, di incontrare una persona seduta da sola per strada mentre indossa un cartello. Forse non ci avete prestato troppa attenzione ma, ecco comparire qualche settimana dopo una persona diversa, sempre da sola e con un cartello. Se questa volta vi sarete fermati avrete visto nel suo sguardo la fermezza di chi ha qualcosa di fondamentale da dire.
Ma cosa vogliono? Qual è il loro messaggio?
Anna e Stefano (su loro suggerimento abbiamo deciso di citarli solamente col nome) sono giovani attivist* di Extinction Rebellion (abbreviato in XR), movimento nonviolento nato a Londra nel 2018 e che recentemente è sbarcato anche a Brescia. XR chiede che i governi di tutto il mondo si attivino per contrastare la crisi climatica. I metodi di quest* “ribelli” sono quelli dell’azione diretta nonviolenta e della disobbedienza civile, attirando l’attenzione sui predetti temi attraverso modalità sceniche: blocchi stradali, scioperi della fame e momenti teatrali o di interazione con i passanti.
Anna e Stefano sono però soprattutto cittadin* preoccupat* dall’inazione del governo e delle istituzioni di fronte al cambiamento climatico. Hanno perciò deciso di far sentire la propria voce attraverso un’azione individuale conosciuta col nome di RO1: Rebellion Of One. 

COS’È LA REBELLION OF ONE (RO1)?
È un’azione diretta nonviolenta, definizione con cui si indicano le forme di protesta nate dalla dottrina e dalle pratiche di Gandhi. Questa particolare azione consiste nel sedersi da soli in una strada trafficata con un cartello che espone preoccupazione e/o terrore di fronte ad una situazione specifica. La RO1 è una forma di protesta differente da disobbedienza civile, blocchi o cortei. Si concentra infatti sull’individuo e sulla preoccupazione intima di ciascuno. Il messaggio sul cartello varia a seconda del soggetto che lo espone.
A Brescia sono state scelte delle strade pedonali in zone centrali della città per rivendicare l’appartenenza popolare dei luoghi pubblici. Anna il 29 maggio ha scelto Corso Zanardelli, zona molto frequentata per la presenza di numerose attività commerciali, e poi il 25 giugno ha optato per Piazza Loggia, la piazza più significativa per la storia militante e politica della città. Stefano si è invece seduto in Corso Mameli, di fronte alla Sala Studio Umberto Eco, il 7 luglio. in seguito alla sua azione è stato scortato dalle Forze dell’Ordine fino alla caserma di Polizia dove è stato trattenuto.

LE LORO DICHIARAZIONI 
I messaggi personali che hanno voluto trasmetterci sono questi:
“Sto male se penso a tutto quello che dobbiamo fare per garantirci un futuro”;
“Sono terrorizzata perché a causa della crisi climatica non avremo più cibo né acqua ma il governo non fa letteralmente nulla”;
“Sono terrorizzata perché siamo rassegnati/e alla catastrofe climatica”.
Anna, su nostra richiesta, ha chiarito con precisione cosa significhi per lei l’azione della RO1.
“Significa mandare un messaggio in un modo diverso. A differenza delle manifestazioni è la persona che esprime la sua preoccupazione in maniera diretta e onesta. Si mette a livello, se non sotto il livello, della gente che passa.”
L’intento primario di un’azione come questa è, prima di tutto, liberare le legittime preoccupazioni individuali del singolo in modo da raggiungere i passanti. Attraverso questa modalità netta ogni attivista scopre come il potere possa scaturire anche – e soprattutto – dal basso, attraverso il proprio corpo.
Stefano, in seguito alla sua azione e al rilascio dal comando di polizia, è stato contattato da Radio Onda d’Urto a cui ha rilasciato queste parole:
“Penso che la popolazione debba essere interpellata e debba avere capacità deliberativa, perché alla fine il territorio è di chi lo abita. Quindi le persone devono avere uno strumento legale (le assemblee cittadine di cui parlerò tra poco, N.d.A.) per far fronte a tutte le criticità ambientali che già al giorno d’oggi stiamo vedendo.” proseguendo “Crediamo che la disobbedienza civile nonviolenta sia il metodo più efficace che abbiamo come cittadini per far arrivare a un risultato concreto.”
Anna e Stefano non hanno deciso di sedersi in quanto membri di XR ma in quanto cittadin* che vogliono lanciare un messaggio a coloro che condividono le loro preoccupazioni: non siete soli! Ma quali soluzioni propongono per questi problemi?

ASSEMBLEE CITTADINE ORA!
Extinction Rebellion aderisce a una proposta di legge lanciata sul sito Politici per caso, il cui intento è la costituzione di assemblee di cittadin* sorteggiat* che abbiano effettivo potere deliberativo sulle scelte della politica (si tratta delle Citizens’ Assemblies, realtà già strutturate ed operative in altri Stati, come Inghilterra e Belgio). Questa proposta trova le sue radici nel concetto di democrazia partecipativa, teoria nata nel fuoco delle lotte sessantottine per opporsi all’evidente crisi delle democrazie occidentali e poi ripresa dal movimento antiglobalizzazione. Da questo concetto è nata la teoria della democrazia deliberativa, concepita negli anni ottanta e cresciuta grazie ai contributi del filosofo statunitense John Rawls e del tedesco Jürgen Habermas, esponente della Scuola di Francoforte.
Che novità porta questa “giovane” teoria?
È una teoria in controtendenza rispetto alla c.d. visione aggregativa della democrazia– secondo cui le preferenze della popolazione possono essere, secondo una logica puramente elettorale, solo contate attraverso i voti – perché tende alla c.d. visione discorsiva secondo cui i cittadini formano la loro coscienza politica attraverso incontri pubblici partecipati.
Le azioni per portare avanti questa petizione si stanno moltiplicando in tutta Italia. A titolo esemplificativo, il 30 giugno 2022 è iniziata la protesta di Alessandro Berti, attivista di XR Italia che è rimasto seduto di fronte al Senato della Repubblica facendo lo sciopero della fame, nella speranza di essere visto e ascoltato dai politici, finché non è intervenuta la Polizia.
Sulla pagina ufficiale di Extinction Rebellion Italia si legge la dichiarazione di Alessandro Berti: “L’urgenza di avere lo strumento delle Assemblee dei Cittadini per affrontare l’emergenza eco-climatica nasce dall’inazione che vedo nel Governo. Lo faccio perché ho più fiducia in persone formate, libere da vincoli e che prendono decisioni pensando alla sopravvivenza delle loro famiglie rispetto a istituzioni lente, fuori dalla contemporaneità e legate a logiche tossiche. Questo strumento ha funzionato in democrazie simili alla nostra e questo mi dà fiducia.”
Azioni come la RO1 non si fermeranno, nella nostra città come in tutta Italia, perché resta fondamentale portare la crisi climatica all’attenzione di tutti e tutte. Vi dovesse capitare in futuro di incontrare dei ribelli seduti, sempre con un cartellone e la fermezza incrollabile nello sguardo, fermatevi a parlare con loro, dedicate qualche momento della vostra giornata e vedete cosa hanno da dirvi: forse scoprirete che non siete i soli a volere un mondo migliore.

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