Nata e cresciuta a Calcinato,
l’artista è solita sviluppare i suoi lavori partendo da una bozza a matita,
successivamente fotografata ed elaborata con un’applicazione painter che le
consente di dare vita a suggestive sperimentazioni grafiche: fluide,
introspettive, evocative.
In queste opere la risoluzione
fotografica si fonde con il disegno a mano libera e con il concetto di
trasformazione. L’arte consiste quindi nella inusuale capacità di unire un
principio e un mezzo per arrivare ad una fine: da qui la scelta del titolo,
perché le sue immagini non sono del tutto Pop Art, non vogliono avere la
pretesa di esserlo, ma richiamano solo un po’ questa rivoluzionaria corrente
artistica americana. Quello di Donatella Lorenzoni è un umile tentativo di dare
vita ad un’espressione diversa e nuova, contemporanea come il mezzo che usa per
crearle. E così, per esempio, trasforma dei languidi profili di donna in qualcosa di etereo, sfuggevole ma intenso: le sue femmine divengono guerriere depresse e desolate, che si fanno ammirare per ciò che portano addosso, un macigno, un pensiero ossessivo ma sovente anche per lo sguardo di sfida che porgono a chi le osserva.
L’esposizione è visitabile tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle 18 fino al 22 novembre. L’ingresso è gratuito.
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