lunedì 8 luglio 2019

Tombe a piramide: il 10 il Tar esamina il ricorso

E’ stata fissata per mercoledì 10 luglio al Tribunale amministrativo regionale di Brescia l’udienza per l’esame del ricorso presentato da un nutrito gruppo di cittadini calcinatesi (unitamente ai cinque membri che rappresentavano le minoranze nel consiglio comunale della precedente tornata amministrativa) per chiedere l’annullamento della delibera con la quale la giunta municipale annunciava l’avvio di una procedura di ricognizione degli spazi occupati dalle tombe a piramide dei cimiteri di Calcinatello e di Calcinato - poco meno di 200 sepolture in tutto - unitamente all’annullamento dell’avviso pubblico esposto ai cimiteri e il riconoscimento del diritto d’uso sulla concessione delle sepolture per le piramidi esistenti da prima dell’entrata in vigore del Regio Decreto n. 1880 del  21 dicembre 1942, applicando l’istituto giuridico dell’”immemorabile”, quale presunzione della sussistenza del diritto d’uso sulla concessione, come previsto all’articolo 81 del vigente Regolamento di Polizia Mortuaria.
Si tratta, nella maggior parte dei casi, di tombe di famiglia realizzate anteriormente all’approvazione del Codice Civile del 1942  e, quindi, prima dell’assoggettamento dei cimiteri alla disciplina relativa ai beni demaniali con conseguente necessità, per tutti i sepolcri successivi a tal data, di ricorrere alla stipula di un atto di concessione delle aree.

Secondo i ricorrenti “non erano mai sorti dubbi sull’equiparazione delle piramidi alle tombe di famiglia” e quindi essi ora chiedono “il riconoscimento del diritto d’uso sulla concessione delle sepolture a tempo indeterminato”.

La complessa e tortuosa vicenda quasi un anno e mezzo fa, quando alcuni cittadini di Calcinatello convocati telefonicamente negli uffici comunali per illustare loro problematiche alle tombe dei loro congiunti, apprendeva in municipio che le stesse non potevano essere considerate tombe di famiglia e che per tali sepolcri, non risultando agli atti nessuna concessione, si poteva trovare una soluzione solo sottoscrivendo una nuova concessione e pagando anche qualche anno di versamenti arretrati.

La medesima delibera - lo ricordiamo - impedisce di fatto ogni futura sepoltura in quelle tombe fino alla fine della procedura di ricognizione prevista entro il prossimo 31 dicembre.

Intanto in paese ferve il dibattito su un aspetto non secondario della vicenda: l’argomento è materia di giunta municipale o era prerogativa del consiglio comunale dare disposizioni in materia?

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