Sabato
29 settembre il movimento No Tav sarà a Lonato del Garda per una
marcia che condurrà i partecipanti sui luoghi dove dovrebbero nei
prossimi mesi (l'annuncio è stato rinviato decine di volte negli
ultimi anni) aprire i cantieri per la realizzazione della tratta
Brescia-Verona della nuova linea ferroviaria ad alta velocità.
L'appuntamento
per il variegato arcipelago ambientalista che da anni si oppone a
questa grande opera pubblica è per le ore 14.30 al Parco delle
Pozze, fra via Fenil Nuovo Molini e Via Lombardia. Fra musica,
informazione e convivialità, da lì si svilupperà una marcia ad
anello che si snoderà per circa tre chilometri lungo le principali
vie del comune.
“Ancora
una volta manifesteremo per fermare un progetto inutile, costoso,
devastante per l’ambiente e il bilancio dello stato” scrivono i
No Tav in una nota, precisando: “siamo
costretti a farlo perché fatti concreti che dimostrino la volontà
di bloccarlo non ci sono stati”.
“Dopo
lodevoli dichiarazioni stampa - secondo loro - il ministro Toninelli
ha omesso di fare il primo atto concreto che, in attesa della
conclusione dell’analisi costi benefici sul Tav Brescia-Verona, era
logico attendersi: fermare Cepav Due, il general contractor
incaricato dei lavori, che qualche settimana fa a Calcinato
annunciava la volontà di iniziare gli espropri entro settembre”.
“Eppure
- ricordano - la tragedia di Genova dimostra ancora una volta la
necessità di una grande opera (questa sì, grande) di manutenzione
delle infrastrutture esistenti e del nostro fragile territorio.
Quante tragedie dovremo ancora vedere prima che questa grande verità
diventi scelta politica?
E
ancora: “I comitati di affari che hanno privatizzato quello che ci
ostiniamo a definire bene comune non possono continuare impunemente a
provocare danni e magari poi, fare i soldi riparandoli. La posta in
gioco è troppo alta: difendere i nostri territori dall’ennesima
aggressione di Lorsignori con un’opera che serve solo a chi la
costruisce. Non serve al trasporto merci, visto che sul Tav le merci
non possono andare; per il traffico passeggeri si ripeterebbe lo
scandalo della Torino-Milano, progettata per 300 treni giorno e
percorsa a malapena da 30”.
“Produrre
atti concreti, non solo parole, è compito di chi è oggi al governo
e si è sempre dichiarato contro questo progetto” concludono,
invitando i cittadini a firmare on line la petizione alla pagina
https://www.change.org/p/ministro-infrastrutture-e-trasporti-danilo-toninelli-ministro-dell-ambiente-sergio-costa-tav-brescia-verona-fermiamo-quest-opera-antieconomica-distruttiva-ed-impattante.
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