Il 6 agosto 1985 un pugno di amici e compagni a Calcinato piantò una tenda in Piazza del Comune, organizzando un digiuno per ricordare la strage atomica di Hiroshima.
Campeggiava in alto sul volantino un pensiero di Carlo Cassola preso dal suo saggio "La rivoluzione disarmista". Ora, a cento anni della morte dell'insigne scrittore, la civica biblioteca di via XX settembre 80 organizza venerdì 15 settembre alle ore 20.30 la presentazione del volume “Cassola e il disarmo. La letteratura non basta” (edizioni Tra Le Righe, 266 pagine, 18 euro), curato dal giornalista e saggista monteclarense Federico Migliorati.
Il libro propone il carteggio che il narratore intrattenne fra gli anni '70 e '80 con l'intellettuale calabrese Angelo Gaccione proprio sulla necessità del disarmo unilaterale.
Sulla scorta degli insegnamenti di Albert Einstein, Cassola era convinto che dopo Hiroshima o l'umanità avrebbe posto fine alla corsa agli armamenti o la corsa agli armamenti avrebbe posto fine all'umanità. E quindi si impegnò con tutte le sue forze negli ultimi anni di vita in questa battaglia creando l'allora attivissima “Lega per il disarmo unilaterale”, la cui fulgida storia è ripercorsa in queste pagine.
“Basterebbe che un solo popolo si ribellasse al ricatto della difesa – sosteneva – per mettere in crisi il militarismo dappertutto. Patriotticamente mi auguro che questo popolo più intelligente degli altri sia il mio”.
E quindi invitava - con articoli, appelli, manifestazioni e convegni - la società civile a mobilitarsi in difesa della vita, messa in pericolo, ovunque sul pianeta, dalla violenza e dal militarismo. Un invito raccolto e che ha dato di recente i suoi primi frutti: il 6 luglio scorso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (con 122 voti favorevoli, uno contrario e una astensione) ha approvato un trattato che vieta di testare, produrre, acquisire, possedere, trasferire e consentire la dislocazione di armi nucleari.
Campeggiava in alto sul volantino un pensiero di Carlo Cassola preso dal suo saggio "La rivoluzione disarmista". Ora, a cento anni della morte dell'insigne scrittore, la civica biblioteca di via XX settembre 80 organizza venerdì 15 settembre alle ore 20.30 la presentazione del volume “Cassola e il disarmo. La letteratura non basta” (edizioni Tra Le Righe, 266 pagine, 18 euro), curato dal giornalista e saggista monteclarense Federico Migliorati.
Il libro propone il carteggio che il narratore intrattenne fra gli anni '70 e '80 con l'intellettuale calabrese Angelo Gaccione proprio sulla necessità del disarmo unilaterale.
Sulla scorta degli insegnamenti di Albert Einstein, Cassola era convinto che dopo Hiroshima o l'umanità avrebbe posto fine alla corsa agli armamenti o la corsa agli armamenti avrebbe posto fine all'umanità. E quindi si impegnò con tutte le sue forze negli ultimi anni di vita in questa battaglia creando l'allora attivissima “Lega per il disarmo unilaterale”, la cui fulgida storia è ripercorsa in queste pagine.
“Basterebbe che un solo popolo si ribellasse al ricatto della difesa – sosteneva – per mettere in crisi il militarismo dappertutto. Patriotticamente mi auguro che questo popolo più intelligente degli altri sia il mio”.
E quindi invitava - con articoli, appelli, manifestazioni e convegni - la società civile a mobilitarsi in difesa della vita, messa in pericolo, ovunque sul pianeta, dalla violenza e dal militarismo. Un invito raccolto e che ha dato di recente i suoi primi frutti: il 6 luglio scorso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (con 122 voti favorevoli, uno contrario e una astensione) ha approvato un trattato che vieta di testare, produrre, acquisire, possedere, trasferire e consentire la dislocazione di armi nucleari.
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