Qui trovate la descrizione dell’evento: http://lineaindipendente.blogspot.it/2015/05/domani-sera-ce-ti-scrivo-dal-fronte.html
Fa meditare il fatto che il 4 novembre di 39 anni
nello stesso luogo - per aver diffuso un volantino che diceva più meno le
stesse cose che sentiremo recitare dai ragazzi stasera (i testi erano tratti da
un vecchio saggio di monsignor Fappani, “La guerra sull'uscio di casa. Brescia e i
bresciani nella prima guerra mondiale”, pubblicato nel 1969 dal settimanale
diocesano “La voce del popolo”) - un gruppo di compagni fu
fermato dai carabinieri e portato in caserma.
Oggi come allora, la
guerra resta un crimine contro l’umanità. A cento anni dall’inizio di quella
che Benedetto XV definì “un’inutile strage”, il 24 maggio resta un giorno di
lutto per tutte le donne e gli uomini di buona volontà, che disdegnano la
boriosa e vuota retorica militarista della bellezza di morire per la patria.
Non c’è nessuna patria che valga la vita dei milioni di lavoratori mandati a
morire inutilmente dagli Stati europei nel turbine di quel grande macello.
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