Il linguaggio rivela l'ideologia. Le parole sono gia' azioni.
Berlusconi
con i ripetuti insulti alla parlamentare e gia' ministra Bindi, insulti
conditi da turpiloquio, bestemmie, sconcezze e sghignazzi.
La Lega, con i ripetuti insulti alla ministra Kyenge, in un'orgia di razzismo e istigazione all'aggressione fisica.
I grillini, con i ripetuti insulti alla presidente della Camera Boldrini, in una valanga di violenza verbale maschilista.
La violenza delle parole ostende la violenza dei pensieri e prelude o si accompagna o eccita alla violenza degli atti.
Nel
caso dei governi di Berlusconi e dei ministri leghisti abbiamo gia'
visto gli esiti: criminali e golpisti, con politiche neofasciste che
hanno provocato e provocano tuttora sofferenze tremende a innumerevoli
persone innocenti.
Nel
caso dei grillini abbiamo gia' visto quale concezione abbiano della
democrazia e delle istituzioni, e del resto il brutale ed osceno
linguaggio del loro capo carismatico e' caratterizzato da una retorica
che esibisce e propaganda una assoluta assenza di rispetto per la
dignita' umana altrui - una retorica che in Italia abbiamo gia'
tragicamente conosciuto.
Un nesso lega fascismo, razzismo, maschilismo.
Solo chi non vuole vedere puo' non accorgersene.
Solo
chi ne e' complice non si avvede che questa barbarie fomenta e sostiene
la violenza contro le donne, la violenza contro i migranti, la violenza
contro gli sfruttati e gli oppressi, i deboli e i bisognosi.
La
lotta contro il maschilismo, il razzismo e il fascismo, la lotta per la
dignita', la civilta' e l'umanita', e' qui ed ora il primo dovere di
ogni persona che non si e' arresa al male.
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