giovedì 13 giugno 2013

Egregio Presidente, riporti subito a casa le truppe dall'Afghanistan

Invitiamo tutti i lettori a scrivere una lettera aperta analoga a quella che abbiamo inviato noi (il testo è qui di seguito) al Presidente del Consiglio dei Ministri, utilizzando le seguenti mail: 
letta_e@camera.it, segreteriadelportavoce@governo.it, ufficio_stampa@governo.it, segrcd@governo.it, ucm@palazzochigi.it, segrgen@governo.it, uscm@palazzochigi.it, segreteriausg@governo.it, servizioraccordousg@governo.it, usg@mailbox.governo.it, i.antonini@governo.it, info@urp.it, urp.funpub@funzionepubblica.it, 360@associazione360.it.
Chi prendesse tale iniziatiava è pregato di spedircene copia per conoscenza, che provvederemo a divulgare alla stampa e al Movimento nonviolento che in Italia si batte per la fine della guerra.
 
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
non passa giorno senza che dall'Afghanistan giunga notizia di massacri.
Innumerevoli esseri umani sono già morti e continuano a morire vittime di una guerra scellerata e insensata che nessuno può illudersi di vincere, una guerra scellerata e insensata cui l'Italia partecipa da oltre dieci anni in flagrante violazione della Costituzione della Repubblica.
Una guerra illegale in cui sono morti anche decine di italiani.
Una guerra costosissima, in cui per uccidere degli esseri umani si sperperano da decenni immense risorse economiche che dovrebbero essere utilizzate invece in difesa ed a promozione della vita, della dignità e dei diritti degli esseri umani.
Lei queste cose le sa già.
Faccia dunque l'unica cosa legittima e ragionevole, moralmente decente, necessaria e urgente: decida la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra ed impegni concretamente il nostro paese per la fine del  conflitto, per salvare le vite anziché sopprimerle.
Cessi di essere complice della violazione della Costituzione in atto, dello sperpero di enormi risorse economiche a fini di morte, di innumerevoli omicidi.
In quanto capo del governo Lei è ora il primo responsabile di una decisione ineludibile: facendo cessare la partecipazione italiana alla guerra afghana Lei può diventare un esempio di buona politica, di rispetto del diritto, di agire morale.
Se queste parole la raggiungono, rifletta e sappia decidersi a fare la cosa giusta: solo la pace salva le vite. La guerra è nemica dell'umanità. 
Cordiali saluti,
Linea Indipendente

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