mercoledì 21 ottobre 2009

40 ANNI FA FINIVA LA STRADA DI JACK KEROUAC





Il grande narratore della beat generation ci lasciava il 21 ottobre 1969.


Lo ricordiamo con una poesia di Flavio Marcolini, tratta dal volume "Giù dal marciapiede" (Edizioni Lumini, 1997).




Non è strano oggi pensare a te,
caro, vecchio, strampalato Jack,
mentore dei miei sedici anni fuggiti
per le tue lunghe strade senza meta.

Non pensare che lo sia, saltellante Sal,
indiavolato istrione di viaggi impazziti,
incantato dalle magiche pianure senza fine
distese davanti ai tuoi dolci occhi turchini.

Non preoccuparti, non lo è, Leo,
intontito dalle acide meraviglie di fumo
di una sporca città, nervosa e notturna,
col suo alcool e le sue donne patinate.

Non riesce proprio ad esserlo, Ray Smith,
timido e assiduo indagatore dell'assoluto,
mente fresca in attesa del soave risveglio,
ricercatore solitario delle vie illuminanti.

Lo vedi come è scontato, Duluoz,
smontare i pezzi della tua esistenza
a vent'anni di terribile distanza,
bruciata in fretta e senza noia.

Jack Kerouac, angelo di desolazione,
perché non riesco, nelle nebbie del tuo ottobre,
a ridare alla solita, viscida, spietata Lowelli pazzi, ingenui, innamorati sogni di Maggie?

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