giovedì 7 maggio 2009

REVOCATA L'ORDINANZA SUGLI IMMIGRATI

Martedì 5 maggio il sindaco Angiolino Goglioni ha disposto la revoca dell’ordinanza che lui stesso aveva emesso il 20 dicembre 2007 contenente dettagliatissimi “indirizzi per l’applicazione della normativa generale vigente in materia di iscrizione anagrafica nel registro della popolazione residente con disposizioni volte a tutelare le condizioni igienico sanitarie e la pubblica sicurezza”. Dopo una lunga serie di premesse di carattere normativo, rilevato il “perdurante notevole aumento delle iscrizioni anagrafiche e delle comunicazioni di ospitalità, per impedirne una incontrollata espansione a tutela della salute, della sicurezza e dell’ordine pubblico”, il sindaco ordinava allora che agli extracomunitari per l’iscrizione anagrafica, oltre ai documenti di rito, venisse richiesta la “attestazione di un reddito annuo, proveniente da fonti lecite, di importo superiore al livello minimo previsto dalla legge per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria”, fissato in € 5.061,68 per nuclei sino a due membri, € 10.123,36 per nuclei dai tre ai quattro membri, € 15.185,04 per nuclei dai cinque membri in su. Inoltre, mentre i cittadini dell’Unione Europea dovevano limitarsi a produrre, “nella ipotesi di soggiorno per motivi di lavoro, la documentazione attestante l’attività lavorativa subordinata o autonoma esercitata”, i cittadini della Romania e della Bulgaria erano tenuti a esibire anche “il nulla osta rilasciato dallo Sportello Unico per l’Immigrazione nei settori diversi da quello agricolo, turistico alberghiero, lavoro domestico e di assistenza alla persona, edilizio, metalmeccanico, dirigenziale e altamente qualificato, lavoro stagionale”. Ma perché il primo cittadino revoca ora il provvedimento? “Abbiamo constatato che le problematiche sottese a quell’ordinanza si sono notevolmente attenuate, anche se non del tutto eliminate”. In effetti il provvedimento è stato applicato a pochissimi casi in questi sedici mesi, segno forse che il fenomeno non era davvero così grave come l’amministrazione di destra aveva creduto.

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