Nell’ultimo giorno del proprio mandato presidenziale alla Casa Bianca Joe Biden ha commutato la condanna dall’ergastolo agli arresti domiciliari per l’attivista nativo Leonard Peltier, riconosciuto colpevole dell’omicidio di due agenti dell’FBI nel 1975, al termine di un processo-farsa, come riconosciuto negli anni successivi dalle stesse persone che parteciparono a quella montatura.
Allo storico attivista dell’American Indian Movement, 80 anni di cui 49 trascorsi in galera, lo scorso luglio era stata negata la libertà condizionale.
Condannato all'ergastolo per crimini che non ha mai commesso, sulla base di prove dimostratesi false e di testimonianze dimostratesi altrettanto false, come universalmente noto e ammesso dallo stesso pubblico ministero che sostenne all'epoca l'accusa e che da tempo chiedeva la concessione della grazia, Leonard Peltier è al centro da anni di una campagna internazionale per la sua liberazione, alla quale hanno aderito molte personalità illustri come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, John Lennon, numerose altri insigniti del Premio Nobel per la Pace, figure prestigiose come il Dalai Lama e papa Francesco, nonché il Parlamento Europeo e la Commissione giuridica dell'Onu costituita ad hoc per riesaminare la sua vicenda giudiziaria.
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