domenica 12 gennaio 2025

Depuratore del Garda, un gioco dell’oca truccato

Di questi giorni la decisione del Ministero dell’Ambiente sulla localizzazione del futuro Depuratore del Garda ad Esenta di Lonato del Garda. 
Questa località ricorre dall’inizio della “storia”, dal 2007. Per riassumere in sintesi si inizia dalla volontà di utilizzare un vecchio impianto a Visano ma non possibile per contenziosi con l’Ente Provincia di Bs, quindi esce Esenta – poi Muscoline – poi Gavardo-Montichiari e infine ritorno a Esenta. Tutto questo si sviluppa su atti falsi e irresponsabilità e complicità di Istituzioni, Enti e soggetti politici a tutti i livelli. Le “pedine” del gioco, alcune letteralmente (obbedienti e silenti), altre molto più decisive e determinanti. 
1. L’ accordo 2017 tra Regioni Lombardia e Veneto di revoca del contratto di uso comune dell’impianto di Peschiera (pagato al 50% da prov. di BS) a favore dei due impianti, uno per ogni Provincia. E qui alla faccia delle chiacchere su “Regione del Garda” e sulla “macroregione del Nord” con Amministrazioni di uno stesso colore. E anche di un calcolo costi (ovvio 2 impianti costano più di uno, elementare). 
2. La condotta sublacuale di Toscolano usurata e da dismettere. Dimostrato da perizie degli stessi gestori falsa e cmqe nel caso semplicemente sostituibile con una nuova. Pure questo elementare ( ma meno costoso=meno affari) 
3. I soggetti coinvolti, i Presidenti delle Regioni Lombardia e Veneto, quelli delle Prov. di BS e VR, l’ex Sindaco di Lonato e Pres. di GardaUno (a sua volta poi in AcqueBresciane, Ente Gestore), l’attuale Sindaco di Lonato, la Presidente Comunità del Garda e per un periodo contemporaneamente Ministro, i Sindaci della Comunità del Garda ( che rivotato due volte la Presidente anche, o forse per, evidente conflitto d’interesse, e che interesse…), l’ Università di Brescia che ha avallato progetti su commissione e falsi (famosi “fuorionda”), Prefetti/Commissari silenti e complici di parte, Tutti gli Enti sopracitati snobbato studi e perizie alternative dimostrate e valide tutt’ora di Comitati e alcuni Partiti, soggetti politici che hanno avallato tutto questo ”gioco”. 
4. Alcuni partiti ora si oppongono alla “soluzione Esenta” localmente, ma hanno propri soggetti in ruoli competenti e di prestigio, (Presidente di Regione, ViceMinistro all’Ambiente, Assessore Ambiente Regione Lombardia). 
Conclusione. La soluzione alla depurazione del Garda rimane la separazione acque bianche/nere nei Comuni rivieraschi, con la sostituzione eventuale della condotta sublacuale, la confluenza all’impianto di Peschiera rimodernato, come sempre affermato e dimostrato dai Comitati aderenti. 
Su questo si devono pronunciare tutti i soggetti coinvolti e assumersene la responsabilità. 
Danilo Zeni

Nessun commento:

Posta un commento