sabato 21 ottobre 2023

Oggi al Bertini si presenta la storia delle Istituzioni Agrarie Antonio Bianchi

Grazie al lavoro delle sorelle Aslam e Anniza Affia, due stagiste della facoltà di Economia dell’Università Statale di Brescia, coordinate dal bibliotecario Pierangelo Bono, a Calcinato tornano alla luce le carte delle leggendarie Istituzioni Agrarie Antonio Bianchi, intitolate al noto agronomo qui nato, celebre in tutta Italia per aver dato il suo nome al lodo che il 10 agosto 1921 sancì per la prima volta la compartecipazione agli utili dell’azienda da parte dei contadini che lavoravano per i latifondisti.
Il riordino del prezioso fondo verrà presentato oggi pomeriggio alle ore 16.30 all’Auditorium Don Bertini dalla storica Marina Tonelli.
Il fondo archivistico ora riordinato è composto da una ventina di plichi di grandi dimensioni e abbraccia il periodo storico che va dai primi anni ‘50 alla metà degli anni ’60 del secolo scorso, documentando la produzione degli atti inerenti le numerosissime attività rivolte al mondo agricolo ed artigiano, realizzate nel secondo dopoguerra al fine di sostenere il progresso dei due settori in quegli anni di profondo rinnovamento.
Consultando il materiale inventariato si trovano sia documenti ufficiali, sia manifesti e fotografie legati alle diverse iniziative, che consentono un approccio non superficiale a quel momento.
La comunità di Calcinato può così riappropriarsi di uno strumento quanto mai utile a capire e approfondire le dinamiche di una fase del suo sviluppo che non è di facile lettura. Negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale, questo paese visse una stagione particolare, innestata su due filoni economici, la storica vocazione agricola e la giovane realtà artigiana.
Le Istituzioni Agrarie Antonio Bianchi nacquero allora per dare una risposta alle sollecitazioni della società del tempo, promuovendone lo sviluppo non solo economico ma anche culturale. La passione per l’apertura alle nuove scoperte e modernizzazioni, la conoscenza di nuovi mezzi tecnici che avrebbero cambiato da un lato il mondo agrario e artigiano, dall’altro le dinamiche familiari, civili e politiche di un paese intero, avviarono un processo di riscatto sociale di cui ancora oggi si godono i frutti.
Di ispirazione socialista, Antonio Bianchi fu tra i primi operare per il soddisfacimento dei bisogni dei ceti rurali poveri: appena ventenne fu chiamato a Brescia a dirigere la Cattedra Ambulante di Agricoltura, che guiderà dal 1901 al 1922 trasformandola nella istituzione guida dello sviluppo produttivo del territorio provinciale. Ispirandosi a quella storia feconda, le Istituzioni Agrarie di Calcinato promossero una idea di sviluppo concreto e attuabile dalle singole espressioni locali: dalla massaia dandole la possibilità di intraprendere sentieri di piccola imprenditoria casalinga, al contadino che poteva fare un salto di qualità con l’introduzione di nuove sementi e tecniche di coltivazione per migliorare la qualità della produzione. Lo testimoniano le innumerevoli conferenze, i convegni, i concorsi e le mostre che sviluppavano tematiche all’avanguardia per quei tempi.

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