Nei
giorni scorsi un’altra volta la notizia di un omicidio involontario
dovuto ad un’arma da fuoco regolarmente detenuta. Stavolta è un nonno
che per errore fa partire un colpo di pistola che uccide il nipote di 7
anni. Assurda fatalità, si usa dire. Nessun commento da parte di chi
periodicamente ripropone sempre più armi per la difesa personale o per
“uso sportivo”. Non vogliamo fare polemiche su come finiscono per essere
usate. Diamo un dato che ci viene dagli Stati Uniti, paese noto per la
grande libertà di comprare e possedere un’arma. E’ stato calcolato che
negli USA, dopo l’uccisione di John Lennon con una pistola calibro 38,
dal dicembre 1980
fino al luglio del 2019 sono morte per armi da fuoco regolarmente
possedute un milione e cinquantasette mila persone. Una media annua di
26.400 morti, media sempre più in crescita negli ultimi anni. Sono solo
una fatalità assurda? Il Dipartimento Salute degli USA parla per il 2017
di 39 mila e 773 vittime per armi da fuoco: più della metà suicidi e
meno del 2% per “intervento armato legittimo”.
Ci fermiamo qui. Pensiamoci.
Guido Cangianiello, Claudia Capra, Matilde Capra, Marco Maffeis e Adriano Moratto.
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