“Dove
i lavoratori difendono i loro diritti/ là trovi Joe Hill” cantava
a Woodstock Joan Baez immortalando la storia di una delle menti
migliori del movimento operaio statunitense, l'immigrato svedese Joe
Hill.
A
questo martire della lotta per i diritti dei più poveri, giustiziato
dal governo americano nel 1915 a soli 36 anni, è dedicata al Circolo
dei Lavoratori di vicolo della Pergola 7 a Iseo la mostra artistica
del pittore bergamasco Bruno Zoppetti, che insegna al liceo artistico
Olivieri
di Brescia.
A ricordare il grande attivista e cantautore, in esposizione c'è un
polittico composto da nove quadri, attorniato da una ventina di altri
lavori di piccolo formato fra carte e intelate: il ritratto di Hill,
quello del sindacalista Ralph Chaplin e dei folksinger americani Pete
Seeger, Joan Baez, Phil Ochs, Woody Guthrie e Leadbelly, artisti
accomunati dall'impegno sociale, ma anche di icone del movimento
libertario come Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.
Obiettivo dichiarato dell'esposizione, organizzata in collaborazione con l'associazione di arte e musica Nistoc, è quello di sottolineare attraverso i ritratti di questi personaggi, il forte legame che c'è tra l'ispirazione musicale e l'impegno sociale. Emblematica in questo senso la figura di un eroe popolare diventato da allora il simbolo delle lotte per la giustizia e l'uguaglianza. La sua leggenda fu amplificata dalle numerose canzoni che scrisse durante la sua attività itinerante: raccolte nell' “Iww Little Red Songbook”, già allora fecero il giro del mondo mostrando la dura e combattiva vita dei militanti dell'Industrial Workes of the World, i famosi wobblies, proletari ribelli all'oppressione e allo sfruttamento.
Obiettivo dichiarato dell'esposizione, organizzata in collaborazione con l'associazione di arte e musica Nistoc, è quello di sottolineare attraverso i ritratti di questi personaggi, il forte legame che c'è tra l'ispirazione musicale e l'impegno sociale. Emblematica in questo senso la figura di un eroe popolare diventato da allora il simbolo delle lotte per la giustizia e l'uguaglianza. La sua leggenda fu amplificata dalle numerose canzoni che scrisse durante la sua attività itinerante: raccolte nell' “Iww Little Red Songbook”, già allora fecero il giro del mondo mostrando la dura e combattiva vita dei militanti dell'Industrial Workes of the World, i famosi wobblies, proletari ribelli all'oppressione e allo sfruttamento.
La mostra rimarrà
aperta fino al 12 marzo e può essere visitata tutti i giorni dalle
10 alle 13 e dalle 14 alle 19.30 con ingresso gratuito.
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