Carcere fino a un mese per chi da solo blocca una strada o una ferrovia e da sei mesi a due anni se il reato viene commesso da più persone riunite: il disegno di legge sulla sicurezza pubblica in discussione in questi giorni - subito da più parti soprannominata "anti-Gandhi" - mobilita nella nostra città un vasto arco di forze pacifiste che si richiamano proprio alla forza della nonviolenza propugnata dal grande leader politico indiano i dalle opposizioni.
Dalla Cgil alla Uil, dall’Osservatorio permanente sulle armi leggere al Movimento Nonviolento, dall’Arcigay all’Anpi, da Amnesty International, da Mediterranea Saving Humans a Libera, da Legambiente al collettivo EchoRaffiche, tutti insieme organizzano una manifestazione per sensibilizzare la cittadinanza venerdì 21 febbraio a partire dalle ore 17 in largo Formentone a Brescia “per ribadire la nostra contrarietà al cosiddetto ‘decreto sicurezza’ che mira a restringere la libertà democratica di dissentire e protestare pacificamente, diritto garantito dall'articolo 17 della Costituzione”, come si legge in una nota degli organizzatori.
Questa proposta da tempo in discussione secondo una di essi, Claudia Capra, “veicola una concezione della sicurezza basata sulla paura e la repressione del dissenso, volta a restringere gli spazi democratici e limitare il legittimo diritto di protesta pacifico garantito dalla nostra Costituzione, formulando nuovi reati, inasprendo le pene per quelli già esistenti e criminalizzando chiunque lotti per la difesa dei propri diritti”.
Il disegno di legge “ha un carattere solo repressivo, aumentando le pene e introducendo nuovi reati: dimostra che chi l’ha concepito è mosso dalla paura. I regimi basati sulla paura, la violenza, lo stato di polizia, alla fine sono sempre crollati sotto la spinta dei popoli che si liberano. La storia di Gandhi e della nonviolenza lo sta a dimostrare; mai nessuna legge, mai nessun carcere, ha fermato la forza attiva e liberatrice della disobbedienza civile, dell’azione diretta nonviolenta, dello sciopero, del boicottaggio, dell’obiezione di coscienza, che sono immensamente più forti e puri di qualsiasi decreto”.
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