In
paese lo conoscemmo sorpresi e attenti a fine anni '80, quando diffuse una "lettera
ai comunisti" mica male per i tempi. Poi lo frequentammo quando
dal nulla creò il Comitato per la pace Giorgio La Pira. Distanti ma
incuriositi, gli demmo persino una mano per le sue iniziative culturali.
Fu
dietro suo invito che padre Alex Zanotelli tenne proprio a Calcinato
la su ultima conferenza prima di partire per l'esilio keniota
(volontario e profetico insieme) dopo la fatwa lanciatagli da Spadolini (allora
ministro dellla difesa) per aver denunciato i traffici di armi e non
solo.
Un
po' bene lo conoscemmo proprio dopo quell'incontro, a casa sua, dove
ospitò il missionario comboniano in una convivialità d'altri tempi.
Poi,
solo poi, vennero le comuni battaglie in consiglio comunale.
Ora
Gianni Danieli ci racconta la sua formazione, e anche molto di altro,
nel volume "Una chiesa... tante chiesuole" (Gam edizioni,
382 pagine, 15 euro).
73
anni, esponente di rilievo del cristianesimo di base di casa nostra, lui
che aveva cominciato nella gioventù di Azione Cattolica nel
quartiere di Bottonaga, passa poi alla fondazione del Gruppo di
esperienze religiose, sodalizio dal quale nascerà a Bedizzole la
Comunità Casa Emmaus, finanziata in gran parte da padre David Maria
Turoldo e aperta dal 1972 al 1983.
Danieli
ha condensato la memoria di quel singolare fenomeno ecclesiale,
corredando il suo libro di una considerevole mole di documentazione
inedita.
Il
lungo excursus, che miscela autobiografia e saggistica, parte con il
racconto della formazione spirituale fra campagna e città di un
giovane cristiano (Bottonaga era nel dopoguerra un borgo di remota
periferia) che ha un occhio costante all'attualità sociale e si
interroga sui fermenti conciliari, prendendo contatto con il meglio
del cattolicesimo progressista italiano, dai padri Giovanni Vannucci,
Ernesto Balducci e David Maria Turoldo al bresciano don Renato
Piccini.
"Ho
insistito sulla parte teologica che riguarda la scelta della
comunità" sottolinea "perché a determinare l'avvio
dell'esperienza di Bedizzole fu, tra gli altri, l'incontro con
Vannucci nel 1969 all'eremo chiantigiano di San Pietro alle Stinche
(Si). 'Il futuro della chiesa è in queste piccole comunità che si
ritrovano intorno alla Parola e la testimoniano' mi disse e per me fu
come un mandato".
L'illustrazione
analitica delle diverse iniziative svolte dalla Comunità Casa Emmaus
è costantemente accompagnata dall'esame di ciò che significa
comunità nei Vangeli, negli Atti degli Apostoli nella Lettera a
Diogneto. Questa parte culmina con il convegno del 14 e 15 giugno
1974, quando si confrontarono a Bedizzole i membri dei gruppi
ecclesiali spontanei della Badia, di Torricella, di Mompiano, di
Palazzolo, di san Giorgio, della Santà Trinità, di Santo Spirito,
della Mandolossa e delle Acli di Sant'Eufemia.
Segue
poi una serie di schede sugli ideali e le pratiche di associazioni
assai distanti dai valori di Danieli, dall'Opus Dei ai Legionari di
Cristo, da Comunione e liberazione ai neocatecumenali di Rinnovamento
nello Spirito.
L'opera
è infine completata dalla pubblicazione di numerosi documenti delle
comunità di base bresciane, fra i quali si segnala la trascrizione
di due conferenze del teologo Giulio Girardi e del saggista Raniero
La Valle.
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