La voce al microfono interrotta dalla bomba in Piazza Loggia il 28 maggio 1974 oggi si è spenta per sempre.
Ricordiamo con affetto e riconoscenza Franco Castrezzati, pubblicando il comunicato appena diramato dal Comune di Brescia.
La sindaca Laura Castelletti e la Giunta comunale esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Franco Castrezzati. Per rendergli omaggio, la camera ardente sarà allestita a palazzo Loggia dalle 14.30 alle 19.30 di mercoledì 15 ottobre e dalle 8 alle 15 di giovedì 16 ottobre.
"Brescia piange oggi la perdita di un uomo che ha incarnato i valori più alti della nostra comunità e della nostra Repubblica", dichiara la Sindaca. "Franco Castrezzati è stato sindacalista e partigiano, un testimone della Resistenza, un costruttore instancabile di democrazia. La sua esistenza rappresenta un filo rosso che unisce le pagine più luminose e quelle più dolorose della storia bresciana del Novecento.
Ha vissuto sulla propria pelle l'orrore del fascismo ma, fin da giovanissimo, ha scelto da che parte stare: dalla parte della libertà e della giustizia. Imprigionato e perseguitato durante la Repubblica di Salò, non si è piegato e ha continuato la sua lotta unendosi alle Fiamme Verdi in Valle Camonica. Quella scelta coraggiosa ha segnato tutta la sua vita successiva.
Nel dopoguerra, ha portato lo stesso spirito di impegno e la stessa rettituduine morale nel mondo del lavoro. Per vent'anni, dal 1958 al 1978, è stato segretario generale della Fim di Brescia, diventando un punto di riferimento per generazioni di lavoratori. Ha saputo costruire un sindacato forte, credibile, capace di difendere i diritti senza mai perdere di vista la dignità della persona. Il suo contributo alla storia sindacale italiana è stato determinante, come testimonia anche il suo ruolo nella Segreteria nazionale della categoria.
Ma c'è un momento che lega indissolubilmente il nome di Franco Castrezzati alla memoria collettiva della nostra città: il 28 maggio 1974. Quel giorno, mentre stava parlando dal palco di piazza della Loggia, in una manifestazione antifascista, mentre stava pronunciando parole che denunciavano la minaccia di un possibile ritorno del fascismo nel nostro Paese, la bomba esplose. La sua voce fu spezzata dal boato, ma non si spense. In quel momento tragico, mantenne il sangue freddo, diede l'allarme, chiamò alla calma. La sua voce in quel frangente drammatico è diventata simbolo della resistenza civile alla violenza, del coraggio di chi non si lascia intimidire dal terrore.
Per cinquant'anni quella voce interrotta ha continuato a parlarci, a ricordarci che la democrazia si difende ogni giorno, che l'antifascismo non è una parola del passato, ma un impegno del presente.
Franco Castrezzati è stato memoria per la nostra comunità e ci lascia un'eredità immensa: l'esempio di una vita spesa interamente al servizio degli altri, nella coerenza assoluta tra pensiero e azione. Ci lascia la testimonianza che la libertà non è mai conquistata una volta per tutte, ma va difesa ogni giorno.
A nome della città di Brescia, esprimo la più sentita vicinanza alla famiglia e agli amici di Franco Castrezzati. Brescia non dimenticherà mai il suo contributo alla costruzione della nostra democrazia".
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