martedì 9 settembre 2025

Senza Benni la vita è un po’ più triste

Oggi se n’è andato Stefano Benni, scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta e drammaturgo, ma soprattutto rivoluzionario che ha inciso profondamente sull’immaginario collettivo di diverse generazioni negli ultimi cinquant’anni.
Fino a che ha scritto sul “manifesto”, i suoi pezzi erano i primi che leggevamo. I suoi libri - da «Bar Sport» a «La tribù di Moro Seduto» a «Prima o poi l’amore arriva» a «Terra!» a «Comici spaventati guerrieri» a «Il bar sotto il mare» - hanno segnato la formazione di molti di noi, poi magari approdati crescendo ad altri lidi. Consideriamo tuttora il suo «Musica per vecchi animali» un film-culto: lo abbiamo visto e rivisto in tutti i formati possibili e immaginabili.
Per lui scrivere, raccontare, fare arte era un momento di vitale importanza, da condividere con la comunità a cui sentiva di appartenere, le sue erano storie di vita quotidiana che ti sembrava di vivere in prima persona.
Ironico, caustico, visionario, Benni ha saputo raccontare la realtà con una fantasia ed efficacia affascinanti. Senza compromessi né mezze misure. 
Per tutto questo lo ricorderemo come “il compagno che non sbaglia”.

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