martedì 7 giugno 2011

SABBIE IMMOBILI SOTTO IL TAPPETO




Da due anni governa Calcinato la nuova giunta di destra guidata dal sindaco Marika Legati. Una destra dalla quale durante la campagna elettorale aveva preso le distanze finanche Angiolino Goglioni. Una destra che ha preventivamente spartito i posti di comando con un rigore che farebbe impallidire persino Cencelli. Una destra che ha imposto dall’alto uno a uno i presidenti delle commissioni, che dal 1945 venivano invece eletti dai membri che ne facevano parte.

E poi il via una serie di piccinerie che approfondiamo all’interno. I più benevoli attribuiscono ad una fantomatica e alquanto prolissa “fase di rodaggio” il preoccupante immobilismo dei nostri amministratori, un immobilismo fatto di mesi e mesi di ritardo nella presentazione degli indirizzi di governo, di lungaggini procedurali nell’iter di allestimento del Piano di governo del territorio, di completa assenza di tattica e di strategia nei confronti di una crisi economica che stringe nella sua morsa anche la nostra comunità.

Eppure i problemi non mancano. In men che non si dica si son rifatti sotto con le loro pressanti richieste cavatori e gestori di discariche, le restrizioni poste ai Comuni dal governo Berlusconi in tema di bilancio costringono ad aguzzare un ingegno che segnaliamo in via d’estinzione, la qualità dell’aria che tira in alcune zone è sempre più irrespirabile, l’emergenza abitativa e il costo degli affitti sono giunti a livelli di guardia, il centro integrato annesso alla casa di riposo è ultimato da tempo ma giace inutilizzato, nelle ore notturne dei weekend interi quartieri sono abbandonati in preda al disordine pubblico, depositi abusivi di rifiuti sono disseminati qua è la nelle nostre campagne, dai cassonetti debordano in ogni posa materiali indifferenziatamente conferiti. Su queste e altre problematiche non ci sembra che stiano giungendo riposte dal palazzo del municipio.

Né l’opposizione consiliare naviga in acque migliori, se non a parole. Il Partito Democratico, terminata la traversata del deserto nella telenovela nuvolosa della fondazione del nuovo soggetto politico, a marzo ha votato in un suo direttivo la presa di distanza da Linea Indipendente, con il risultato di scindere in due gruppi consiliari le minoranze.

Linea Indipendente, già. Il nostro gruppo fatica a tenere botta nella propria opposizione integrale al dominante sistema di valori e di interessi (per una volta sinonimi); non possiamo in alcun modo consolarci del fatto di aver due consiglieri comunali come William Spassini e Flavio Vida.

Calcinato è malata e brutta, da tempo. Ma per guarirla serve molto più di un dottore e un architetto, pur autorevoli, generosi e trascinanti. Serve riprendere un lavoro politico quotidiano che contrasti alla destra palmo per palmo il controllo del territorio e le tolga la pretesa di comandare sulla nostra comunità. Serve riannodare i fili di un tessuto sociale fatto di autorganizzazione, aggregazioni di quartiere, comitati ecologici, gruppi d’acquisto solidale, sindacati di classe, cooperative di mutuo aiuto, collettivi libertari, tutte realtà che a Calcinato non mancano. Anche qui da noi - giova ricordarlo – la libertà è sempre la libertà di chi la pensa diversamente. Mai come in queste ore essa ha bisogno di nuovi auguri.


E poi il via una serie di piccinerie che approfondiamo all’interno.

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