martedì 4 ottobre 2011

Mercoledì 5 un'ora di silenzio a Brescia con i migranti

Mercoledì 5 ottobre torna in Piazza Rovetta l’ “ora di silenzio” organizzata dal Movimento nonviolento dalle ore 18 alle 19 in solidarietà con i migranti che quotidianamente attraversano il Mediterraneo per cercar fortuna in Europa. “È una storia che dura da vent’anni, lungo i confini dell’Europa” racconta il portavoce Adriano Moratto. Giorno per giorno, da anni, le morti e le storie di sofferenza drammaticamente si ripetono. Dal 1988 ad oggi almeno quasi 18mila giovani sono morti tentando di espugnare i ‘confini’ dell’Europa. Dall’inizio dell’anno, intensificatisi i fenomeni migratori con la recente guerra in Libia, sono già quasi 2mila persone”. “I mari italiani – osserva - sono diventati il territorio protagonista di queste storie di disperazione. È disumano ciò che continua ad accadere. Nel canale di Sicilia, tra Libia, Egitto, Tunisia, Malta e Italia, le vittime totali sono 5.962, tra cui 4.547 dispersi. Altre 189 persone sono morte navigando verso la Sardegna. Le cifre sono moltissime, ma ciascuna nasconde una storia individuale, personale e degna di attenzione. Sono vite di esseri umani, sofferenze di persone quotidianamente sotto attacco militare, aspirazioni per conquistare una condizione migliore e fatiche per ottenere protezione”. La strage ogni giorno continua sotto i nostri occhi, nell’indifferenza dei più. Per Moratto “ci rifiutiamo di riflettere sul significato e sulle ragioni di questo esodo.Invece, dal maggio 2009 in accordo con l’allora ‘amico’ Gheddafi, abbiamo attivato le politiche scellerate dei respingimenti in mare, nonostante le denunce di variorganismi internazionali. Abbiamo introdotto inoltre il reato di clandestinità e abbiamo deportato migliaia di persone nei Centri di identificazione ed espulsione, luoghi d’intollerabile sospensione dei diritti in cui vengono umiliate le dignità personali e in cui si crea un totale isolamento civile e democratico”. Nel bresciano sono giunti centinaia di profughi da guerre e dittature in attesa di essere riconosciuti rifugiati politici. “Sono stati mandati il più lontano possibile – sottolineano i nonviolenti “in mezzo ai monti senza assistenza e con ancora i loro vestiti da climi africani. I nostri amministratori, cinicamente e senza riconoscere l’emergenza di tale situazione, sembrano non porsi il problema delle prospettive concrete per queste persone. Risolvono la questione parlando di espulsioni, ignorando ogni altra possibilità di accoglienza e regolarizzazione mentre si spendono sempre più miliardi per missioni militari e solo percentuali ridicole per aiuti alle popolazioni”. E invece “dobbiamo ricordare che stiamo parlando di persone, di esseri umani, ognuno con la sua tragica storia, di cui spesso la responsabilità risale alle politiche scellerate dei nostri governi e dei nostri silenzi indifferenti. Dobbiamo riscoprire il valore dellasolidarietà e della fraternità, dell’armonia per il vivere civile. Buttiamo a mare il cinismo globalizzato della finanza. Riconosciamo nello sguardo e nei gesti di questiprofughi la nostra stessa umanità”. Per informazioni e adesioni si può telefonare ai numeri 347.8640893 o 339.6243617 oppure inviare una e-mail all’indirizzo movimentononviolento.bs@alice.it.

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