martedì 30 maggio 2017

Bedizzole celebra la narrativa di Giorgio Mora

Stasera Bedizzole renderà omaggio al suo scrittore Giorgio Mora con una serata a lui dedicata dal Comune in collaborazione con la Pro Loco, a partire dalle ore 21 nella sala del Vecchio Mulino di via Garibaldi 14.
57 anni, giornalista di lungo corso (in passato, oltre a collaborare a "Bresciaoggi" è stato fra l'altro una firma di testate quali l' "Avanti!", L'Espresso", "l'Unità" nonché direttore per anni a ReteBrescia), Mora è dotato di uno stile  agile e brioso che ha già evidenziato in tre opere narrative folgoranti come il romanzo di formazione "Pablo, Parigi e Alba" (Sacco, 2009), "Gimme five" (Serra Tarantola, 2010), rievocazione della fraternità fra cinque amici sul Garda nei primi anni Settanta, e "Che Giro quel Giro" (Gam, 2011), ove racconta i tragicomici accadimenti di una inebriante "corsa rosa" in giro per la penisola, inventata di sana pianta.
Martedì lo scrittore presenterà la sua ultima fatica, i "Due racconti" che Arduino Sacco Editore manda in questi giorni in libreria (134 pagine, 12 euro). Il primo si intitola "La sera in cui la boxe diventò leggenda. "Narra di un epico incontro di boxe - dichiara l'autore - e mi è piaciuto scriverlo perché racconta di un match leggendario e di fantasia, con tante belle persone meritevoli di stima. A me ha fatto ridere mentre lo scrivevo e mi ha messo malinconia, stati d'animo che vorrei provocare in chi avrà voglia di leggerlo".
Si tratta di un testo di stringente affabulazione, dal ritmo ininterrotto, per amanti delle tinte forti, per sanguinari veri, ma anche per sognatori disincantati o quanto meno disposti a mettere in conto finali non sono sempre edificanti. A prendersi a pugni ci sono come leoni rabbiosi due pugili sfortunati a cui la vita è stata resa difficile da persone e situazioni disparate. Dimentichino pure i lettori il Norman Mailer della "Sfida": qui sul ring combattono ripresa dopo ripresa due uomini della strada che la carriera ha trasformato per una serata speciale in formidabili eroi della mitologia greca, in un susseguirsi di colpi di scena contraddistinti da una ironia neanche troppo velata.
Il secondo racconto, "Un uomo, suo malgrado", ripropone creativamente la vexata quaestio dell'antinomia fra amore e morte, ambientando una storia sentimentale all'ultimo stadio in una casa di riposo di una provincia che potrebbe essere la nostra. Sesso da urlo, volontà di non darsi per vinti o riluttanti, elogi alla potenza della carne pronta a erigersi sulle macerie di un’esistenza tormentata che le ha viste un po’ tutte; insomma, un'altra storia tragica che ci fa però comprendere come non sia la morte ad avere l'ultima parola.
La lettura scenica di alcuni passi dei due racconti sarà a cura di Marusca Leali.

domenica 21 maggio 2017

La nonviolenza per la riforestazione

Mercoledì 24 maggio alle ore 20.45 nella Sala Civica di  via Santa Maria 28 Calcinatello il Comitato Cittadini, in collaborazione con il coordinamento provinciale di Legambiente, organizza un convegno dedicato alle "tecniche di azione nonviolenta per la riforestazione e rigenerazione del territorio". 
Interverranno don Gabriele  Scalmana (direttore dell'Ufficio Diocesano per la salvaguardia del Creato), Luciano Gerlegni (presidente del circolo di Legambiente a Montichiari), Gabriele  Pellegrini (portavoce di Legambiente Lombardia) e Walter Gorini, guardia ecologica volontaria nella nostra provincia.

martedì 16 maggio 2017

Un manifesto sbilanciato

Domani sera in municipio la maggioranza presenta il bilancio approvato dal consiglio comunale il 29 marzo. Fino a poco tempo fa era buona norma illustrarlo alla cittadinanza prima della approvazione, per raccogliere suggerimenti e proposte; ora si preferisce arrivare alla gente solo a cose fatte, con manifesti aggressivi affissi nelle bacheche dei partiti che sostengono la Giunta.   
Bene Comune non è un partito e non "boccia la persona". Noi non ci stiamo a passare per l'opposizione ideologica e pregiudizievole che dice sempre "no". Quando le proposte della maggioranza ci sono parse condivisibili le abbiamo approvate senza remore: non ci interessa il bene di un parte (che si chiami Forza Italia, Lega Nord, Pd o M5S), non per niente ci chiamiamo Bene Comune.
Oltre a cercare di costruire ponti e non muri fra i diversi gruppi consiliari, facciamo proposte precise (nell'ultimo consiglio comunale, per esempio, è passata all'unanimità la nostra mozione per aprire i locali della stazione ai gruppi di volontariato), lavoriamo pazientemente a fare sintesi delle varie idee in campo o a migliorare le proposte della maggioranza, cerchiamo la collaborazione di tutti.
Quando in consiglio comunale prendiamo la parola per fare richieste scritte e orali, non lo facciamo per polemizzare, ma per chiarire dubbi o approfondire le informazioni che abbiamo.
Il nostro voto contrario è sempre stato manifestato nel pieno rispetto delle persone e del loro ruolo. 
Per quanto riguarda il bilancio comunale, quando ci è stato consentito dalla maggioranza, abbiamo collaborato alla sua analisi in commissione e in consiglio comunale abbiamo spiegato chiaramente perché non potevamo approvarlo.
Non condividiamo il fatto che si applichi l'addizionale Irpef nell'aliquota massima consentita dalla legge (0,8%); è una imposta gravosa per i contribuenti onesti, in particolare i lavoratori dipendenti che hanno in genere salari modesti.
Non abbiamo mai creduto alla necessità della esternalizzazione dei servizi (Asc e Garda Uno) i cui effetti devastanti sono tristemente noti a tutti i cittadini; non approviamo poi le ingenti retribuzioni a sindaco e assessori, né le spese di rappresentanza eccessive in un momento di crisi come questo.
Ci preoccupa inoltre la continua riproposizione di interventi e iniziative da realizzarsi in conto capitale, che in seguito non trovano concretizzazione perché le entrate non sono sufficienti (non si riesce nemmeno a finire il municipio, fermo da anni in condizioni indecorose!).
Infine, vi diamo una informazione, signori della maggioranza:  il consigliere comunale di Bene Comune è una donna, si chiama Tiziana Spreafico.

martedì 9 maggio 2017

Tav Brescia-Verona: butta male...

Il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato dal Coordinamento No Tav Brescia-Verona insieme ad altri 60 soggetti tra associazioni locali e nazionali, aziende e privati cittadini.
Il ricorso era stato depositato contro diversi provvedimenti:  dal decreto con cui si dava via libera al Cipe per l’approvazione del progetto definitivo e per la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, passando per la delibera per l'ennesima reiterazione del vincolo di esproprio presente sulle proprietà interessate a partire dal 2001, fino ad arrivare al decreto che aveva espresso il parere di compatibilità ambientale (chiamato VAS). 
Ora la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità sulla tratta Brescia-Verona sembra più vicina.

sabato 6 maggio 2017

Ampliamento Gedit: il Consiglio di Stato respinge il ricorso del Comune

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Calcinato contro la decisione del Tribunale amministrativo regionale (Tar) di non sospendere gli effetti del decreto dirigenziale con cui Regione Lombardia il 2 novembre scorso si era pronunciata positivamente sulla compatibilità ambientale dell'ampliamento della discarica di rifiuti non pericolosi della ditta Gedit in via Cavicchione.
Affermando che «l'operazione non presenta pericoli gravi, attuali e concreti», i giudici di Palazzo Spada sostengono che l'«effettivo ampliamento della discarica di rifiuti o il suo eventuale diverso funzionamento dipendono dall'Autorizzazione integrata ambientale», procedura alla quale è demandata una serie di approfondimenti e prescrizioni.
In attesa ora del pronunciamento sul merito da parte del Tar, l'azienda potrebbe - seppur in linea teorica - avviare sin d'ora l'innalzamento della quota delle due vasche presenti nel sito, già colmate, per un ulteriore quantitativo di rifiuti industriali non pericolosi, pari a circa 180 mila metri cubi, e il riempimento di un nuovo bacino con altri 400 mila metri cubi.

venerdì 5 maggio 2017

Due iniziative per ricordare don Milani

Doppio appuntamento per ricordare don Lorenzo Milani a 50 anni dalla morte. Stasera alle ore 20.30 il Centro per la nonviolenza di via Milano 65 a Brescia organizza un incontro pubblico al quale interverrà Edoardo Martinelli, uno degli otto ragazzi della Scuola di Barbiana che parteciparono con il sacerdote fiorentino alla scrittura collettiva della celebre "Lettera a una professoressa", il libro che scatenò una vera e propria rivoluzione nonviolenta nella scuola italiana, portando da un lato a fondamentali innovazioni pedagogiche nei metodi educativi, dall'altro ad una sua radicale riforma approdata alla istituzione degli organi collegiali di partecipazione studentesca nei primi anni '70. 
"La comunità pensante di Barbiana" sarà il titolo della conferenza di Martinelli, da anni responsabile dei progetti-scuola al "Centro di Ricerca e Formazione Don Milani e Scuola di Barbiana” di Vicchio. Attivo nelle scuole in qualità di esperto e autore multimediale, l'educatore ha collaborato con diverse università italiane e straniere.
Domani poi Martinelli parteciperà a Montichiari, al Centro Fiera del Garda in via Brescia 129, al convegno di studi “Educare alla libertà: la rivoluzione nonviolenta della Scuola di Barbiana”. A partire dalle ore 9, dopo i saluti del sindaco Mario Fraccaro, del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia Mario Maviglia e della preside Claudia Covri, offriranno testimonianze diretta su quella singolare esperienza pedagogica don Mario Landi (sacerdote fiorentino che collaborò con il priore negli ultimi anni di vita) e, appunto, gli ex allievi Edoardo Martinelli e Nevio Santini.
Nel pomeriggio a partire dalle ore 15 interverranno don Pierluigi Di Piazza (direttore del Centro Balducci di Zugliano), Raffaele Iosa (già dirigente superiore per i servizi ispettivi del Ministero della pubblica istruzione) e Dimitris Argiropoulos (docente di Pedagogia all’Università Statale di Parma). In serata alle 21 concluderà la manifestazione, al Gardaforum di via Trieste 62, lo spettacolo “I care” del Teatro Laboratorio, per la regia e con la partecipazione di Sergio Mascherpa. L'ingresso è gratuito. 

Ulteriori informazioni suelle due iniziative si possono acquisire telefonando al 328.9683409.

giovedì 4 maggio 2017

Bacheche: si va alla Conferenza capigruppo

A Calcinato il pressing di Bene Comune e delle altre forze di opposizione di fine aprile ha indotto il sindaco Marika Legati a rinviare martedì scorso in consiglio comunale l'esame del “Regolamento per la concessione e l’utilizzo delle bacheche di proprietà comunale da parte dei gruppi consiliari”.
Il primo cittadino ha letto e condiviso l'istanza sottoscritta dai cinque consiglieri di minoranza (con in testa la nostra Tiziana Spreafico) per chiedere appunto il rinvio della discussione e la “convocazione urgente di una Conferenza dei capigruppo” sul tema, “utile a considerare un adeguato ed equilibrato utilizzo, nel rispetto del diritto di divulgazione politica di ciascuna forza politica presente sul territorio”.

Con il consenso unanime del consiglio comunale, sarà quindi un vertice in municipio nei prossimi giorni ad affrontare i nodi di un provvedimento che, in luogo della tradizionale assegnazione a chi ne abbia fatto richiesta, proporrebbe di suddividere equamente le bacheche fra maggioranza e minoranza, prevedendone in tutto 14: 2 e 2 a Calcinatello, 2 e 2 a Ponte San Marco e 3 e 3 nel capoluogo.

mercoledì 3 maggio 2017

Calcinato chiede di usare la stazione di Ponte

Su proposta del capogruppo di Bene Comune, Tiziana Spreafico, ieri sera il consiglio comunale di Calcinato ha approvato all'unanimità la MOZIONE PER L'ACQUISIZIONE IN COMODATO D'USO GRATUITO DELLA STAZIONE FERROVIARIA DI PONTE SAN MARCO. Eccone il testo:

Il consiglio comunale di Calcinato, riunito nella seduta del 2 maggio 2017,
PRESO ATTO
della presenza sul territorio comunale della stazione ferroviaria di Ponte San Marco, disabilitata da molti anni;
che essa costituisce un patrimonio collettivo che può e deve essere al più presto restituito alla fruizione pubblica;
VENUTO A CONOSCENZA
dalla stampa locale della presenza di diverse stazioni ferroviarie della nostra provincia concesse in comodato d’uso gratuito alle amministrazioni comunali e/o ad enti e associazioni;
RITENUTA
questa opportunità una valida soluzione alla cronica carenza di spazi sociali a disposizione dei numerosi enti e associazioni operanti sul territorio;
IMPEGNA
il Sindaco ad avviare una vertenza con la proprietà della stazione medesima al fine di ottenere in comodato d'uso gratuito i locali posti al piano terra e al primo piano, con la prospettiva immediatamente seguente di predisporre un piano di intervento per la riqualificazione degli spazi al fine di metterli a disposizione delle realtà del volontariato sociale secondo modalità di accesso preventivamente concordate.

lunedì 1 maggio 2017

Il Primo Maggio

Pellizza da Volpedo, Il quarto stato,  Pinacoteca di Brera, Milano
Oggi è storicamente la giornata internazionale di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori contro un sistema di sfruttamento, oppressione, ingiustizia, violenza e guerra: il capitalismo.
Il Primo Maggio significa l’unità dei lavoratori contro le divisioni che i padroni e i loro partiti costruiscono per impedire alla classe lavoratrice di alzare la testa.
Il Primo Maggio proclama l’internazionalismo, per porre fine ad ogni sorta di frontiere e costruire la solidarietà e la fratellanza fra i popoli.
Da decenni in Italia è in atto una politica contro le classi lavoratrici e popolari, che ha generalizzato la precarietà e l’insicurezza, cancellato diritti democratici e sociali essenziali, rubato il futuro ai giovani. Nel mondo gli interventi militari hanno prodotto guerre, tragedie infinite e milioni di migranti che, nel tentativo di sfuggire ai conflitti, si rivolgono all’Europa trovando muri e porte sbarrate, respinti ed uccisi da politiche sempre più spietate.
Come  in   un   terribile  passato  oggi   sull’Europa  spira   un   vento  reazionario  e  risorgono  forze neofasciste, che predicano l’odio razzista volendo farci credere che i nostri nemici siano i migranti. Tali forze politiche sono al servizio dei capitalisti, come lo erano i fascisti, per impedire l’unità degli oppressi e la costruzione di un fronte di solidarietà e di lotta comune.
Le direzioni sindacali hanno una gravissima responsabilità per non aver costruito in questi anni un grande movimento di lotta unitario contro gli attacchi della Confindustria e dei vari governi che si sono succeduti nell’opera di distruzione dei diritti del lavoro, di salari adeguati, di una pensione dignitosa, moltiplicando le misure repressive contro tutti coloro che provano a mobilitarsi per la democrazia e la giustizia sociale.  
Per questo invitiamo oggi a celebrare nelle piazze il Primo Maggio come una giornata di lotta, per ricostruire la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori contro lo sfruttamento, le guerre, il fascismo e il razzismo, per l’unità dei lavoratori e degli sfruttati, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e l’intervento pubblico per creare occupazione, la difesa dei diritti democratici e sociali scritti nella Costituzione, la fratellanza coi migranti a cui vanno garantiti il diritto di asilo e l'’apertura di corridoi umanitari.