martedì 31 marzo 2015

Opg, addio. I matti sono fuori.

Domani chiudono in tutta Italia gli ospedali psichiatrici giudiziari. Li salutiamo cantando una vecchi canzone di Francesco De Gregori, I matti: 
I matti vanno contenti, tra il campo e la ferrovia.
A caccia di grilli e serpenti, a caccia di grilli e serpenti.
I matti vanno contenti a guinzaglio della pazzia,
a caccia di grilli e serpenti, tra il campo e la ferrovia.
I matti non hanno più niente, intorno a loro più nessuna città,
anche se strillano chi li sente, anche se strillano che fa.
I matti vanno contenti, sull'orlo della normalità,
come stelle cadenti, nel mare della Tranquillità.
Trasportando grosse buste di plastica del peso totale del cuore,
piene di spazzatura e di silenzio, piene di freddo e rumore.
I matti non hanno il cuore o se ce l'hanno è sprecato,
è una caverna tutta nera.
I matti ancora lì a pensare a un treno mai arrivato
e a una moglie portata via da chissà quale bufera.
I matti senza la patente per camminare,
i matti tutta la vita, dentro la notte, chiusi a chiave.
I matti vanno contenti, fermano il traffico con la mano,
poi attraversano il mattino, con l'aiuto di un fiasco di vino.
Si fermano lunghe ore, a riposare, le ossa e le ali,
le ossa e le ali, e dentro alle chiese ci vanno a fumare,
centinaia di sigarette davanti all'altare.

lunedì 30 marzo 2015

Il Mato Grosso a Calcinato

I volontari dell´Operazione Mato Grosso passeranno dalle case dei calcinatesi nelle giornate di sabato 4, domenica 5 e lunedì 6 aprile per raccogliere ferro, metalli, abiti usati, materiale elettrico e oggetti da mercatino, per sostenere i poveri di Perù, Brasile, Ecuador e Bolivia. Informazioni ulteriori al 342.0768132.

domenica 29 marzo 2015

Martedì i No Tav al Cominello

Mentre imperversano le bufere giudiziarie sugli affari connessi alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità, i comitati No Tav Basso Garda e Alto Mantovano proseguono l'opera di informazione della cittadinanza.
 Per martedì alle ore 20.30 al ristorante Alli Galli, in località Cominello a Lonato, è convocata un'assemblea sui rischi correlati alla costruzione dell´elettrodotto che raggiungerà il cantiere di Campagna. All´incontro, durante il quale saranno affrontati anche altri temi legati all´alta velocità, saranno presenti alcuni esperti di Medicina Democratica e periti in materia di espropri.

sabato 28 marzo 2015

Con la Fiom, oggi a Roma

Piu' volte nella storia d'Italia il sindacato dei metalmeccanici ha saputo promuovere e guidare la lotta delle classi sociali sfruttate ed oppresse e conquistare dignita' e diritti per tutte e tutti; ancora una volta promuove un'iniziativa necessaria per contrastare la violenza rapinatrice dispiegata dalle classi dominanti e dai loro protervi comitati d'affari; ancora una volta chiama alla mobilitazione in difesa dei piu' elementari diritti di ogni essere umano; ancora una volta chiede alle oppresse e agli oppressi di unirsi nella lotta per resistere alla barbarie delle oligarchie finanziarie, dell'imperialismo onnidistruttivo, del sistema dell'universale sfruttamento e dell'universal corruzione e devastazione; ancora una volta convoca le oppresse e gli oppressi ad unirsi nella lotta per la comune liberazione dell'umanita', per la difesa della biosfera, per una vita degna e una societa' solidale; ancora una volta fa appello all'impegno comune per il bene comune, per la difesa e l'inveramento dei valori e dei diritti stabiliti nella Costituzione della Repubblica Italiana che poteri scellerati stanno aggredendo e vorrebbero smantellare.
*
La manifestazione del 28 marzo, nella sua nuda essenza, nella sua effettuale necessita', e' questo: un invito ad ogni persona di volonta' buona ad unirsi all'impegno comune affinche' sia riconosciuto il diritto di ogni persona alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; affinche' siano difese le fondamenta stesse della vita civile, dell'umana convivenza.
L'uguaglianza di diritti e la condivisione dei doveri: da ciascuno secondo le sue capacita', a ciascuno secondo i suoi bisogni.
Il lavoro che garantisce le condizioni materiali dell'esistenza, e che non sia schiavitu' e sofferenza, ma valorizzazione e realizzazione dell'umano responsabile esser presente nel mondo.
La democrazia come metodo di risoluzione dei conflitti e di composizione degli interessi, come garanzia di giustizia e liberta', come condivisione delle risorse, come sistema che riconosce i bisogni ed invera i diritti di tutti gli esseri umani.
La giustizia sociale senza la quale la societa' non e' piu' tale, ma solo sopraffazione, rapina, barbarie.
La legalita' che salva le vite, difesa del debole dall'arbitrio del forte.
La pace, valore supremo e bisogno primario per la salvezza dell'umanita' e della biosfera.
*
Aderiamo quindi alla manifestazione del 28 marzo a Roma.
Essa va nella giusta direzione: resistenza alla violenza, costruzione della solidarieta', proposta della giustizia, impegno condiviso per il bene comune. 
 

venerdì 27 marzo 2015

Don Ciotti, una lezione di vita

Per festeggiare i primi vent'anni di Libera - network di oltre 1600 associazioni, nomi e numeri contro le mafie - vi proponiamo la registrazione audio della conferenza che il suo fondatore e presidente don Luigi Ciotti ha tenuto ieri al Gardaforum davanti agli studenti dell'Istituto Don Milani di Montichiari:

giovedì 26 marzo 2015

Un anno di vita per la nonviolenza

Con la riapertura del Bando per il servizio civile nazionale è stato varato il progetto “Azione, partecipazione nonviolenza", presentato dal Movimento Nonviolento di via Milano 65 a Brescia. Esso prevede l’utilizzo  nella storica sede pacifista di due giovani volontari disponibili a prestare la propria opera per 30 ore settimanali nell’arco di un anno, retribuiti 433,80 euro mensilmente. La proposta è rivolta ai cittadini di età compresa fra i 18 e i 28 anni in possesso del diploma di scuola media superiore.
Da 44 anni il Movimento nonviolento crea e organizza quotidianamente attività e iniziative per la pace, il disarmo, le obiezioni di coscienza, la opposizione contro gli insediamenti militari e le industrie belliche, l’educazione alla mondialità, la difesa della salute dell’ambiente e dei cittadini. Promuove campagne per l'eliminazione delle armi e la riconciliazione fra i popoli e dispone di una biblioteca con 3.500 volumi in consultazione e in prestito, 28 riviste in abbonamento e circa 75.000 documenti (volantini, opuscoli, dossier, articoli di giornale, lettere, studi critici e saggi brevi), ponendosi come punto di aggregazione ed animazione culturale sul territorio provinciale.
Il bando scade giovedì 16 aprile alle ore 14. Gli interessati possono cliccare in rete http://nonviolenti.org o telefonare al numero 339.6243617 o ancora inviare una e-mail all’indirizzo movimentononviolento.bs@alice.it.

mercoledì 25 marzo 2015

La truffa delle Grandi opere


Sul sistema delle grandi opere, mostra l'inchiesta in corso, è necessario un deciso cambio di passo. A partire dagli effetti distorsivi della Legge Obiettivo, sulla sterminata lista di opere che si vorrebbe realizzare di nessuna utilità collettiva, fino alle deroghe e proroghe che diventano la regola nel sistema degli affidamenti
La nuova inchiesta della Procura di Firenze sulla corruzione nelle grandi opere pubbliche, con 51 indagati, che ha portato all’arresto tra gli altri di Ercole Incalza ed alle dimissioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, rende purtroppo evidente il cronico ed endemico legame tra realizzare infrastrutture, distorsione delle regole e malaffare. Numerose sono le grandi opere nel mirino delle inchieste: tratte ad Alta velocità come il terzo valico Milano-Genova, il sottoattraversamento AV di Firenze, l’AV Brescia-Verona, o le grandi autostrade come la Orte-Mestre, la Pedemontana Veneta e quella Lombarda, la Cispadana. Ma anche linee metropolitane come la linea C di Roma, e la M4 ed M5 a Milano. Incredibilmente dieci di queste grandi opere avevano lo stesso direttore dei lavori, ora arrestato nell’ambito dell’inchiesta.
Sarà la magistratura a stabilire le responsabilità personali di tutti i soggetti indagati nel Sistema degli appalti pubblici, mentre sul piano politico ed istituzionale abbiamo l’obbligo di un cambio deciso di passo sul sistema delle grandi opere. Sugli effetti distorsivi della Legge Obiettivo, sulla sterminata lista di opere che si vorrebbe realizzare di nessuna utilità collettiva, sulle deroghe e proroghe che diventano la regola nel sistema degli affidamenti, sulla mancanza di una credibile Politica dei Trasporti sostenibile. Così, nel caso più macroscopico delle scelte per mobilità e trasporti, non si è mai valutata la qualità del servizio da offrire ai cittadini dando priorità al trasporto pendolare e nelle città, ma piuttosto si sono privilegiati gli investimenti ad alta intensità di cemento, asfalto e consumo di suolo.
E’ il 9° rapporto sullo Stato di Attuazione della Legge Obiettivo, elaborato dal Servizio Studi Camera, Cresme ed Autorità Anticorruzione che espone i numeri esatti. Dal 2001 al 2014 le grandi opere strategiche sono diventate 419 ed il costo presunto pari a 383 miliardi di euro. Di queste quelle inserite nell’Allegato Infrastrutture 2014 del Governo valgono 285 miliardi di euro, ma quelle che effettivamente hanno un progetto preliminare o definitivo approvato al Cipe sono pari a 153 miliardi di Euro. Secondo il rapporto le opere completate si fermano a 6.5 miliardi di euro pari al 4,3% del totale. Se si considerano i singoli lotti ultimati questa percentuale sale all’8,4% del totale. Per quanto riguarda la tipologia di opere il 95% del totale riguarda infrastrutture nei trasporti: tra queste ben il 52% sono strade ed autostrade, gli investimenti ferroviari il 35% e le metropolitane poco più del 6%.
Più che evidente che se le liste sono sterminate, le risorse pubbliche assai scarse, le risorse private un miraggio sventolato per farsi approvare i progetti, i sistemi di decisione accentrati e semplificatori, in assenza di valutazioni Costi Benefici accurate e senza Valutazione Ambientale Strategica sulle grandi opere, l’unico criterio di selezione diventano le pressioni debite e soprattutto quelle indebite per fare avanzare e finanziare un’opera invece di un’altra al Cipe.
Da notare che una buona parte di grandi opere sono realizzate in concessione senza gara, (vi è solo un obbligo di porre una quota dei lavori a gara sul mercato), come il Mose, le grandi Autostrade private e pubbliche in concessione, l’Alta velocità ferroviaria: ne deriva un sistema bloccato e dei soliti noti, sia sul piano delle imprese che dei referenti politici.
La legge Obiettivo, voluta dal Governo Berlusconi nel 2001, nel corso del tempo è stata anche peggiorata, con la possibilità di realizzare lotti funzionali e poi ancora “lotti costruttivi” tradendo quindi completamente la logica dei “tempi certi e costi certi” per le infrastrutture. E poi le semplificazioni procedurali, la Struttura Tecnica di Missione e le decisioni al Cipe, l’esclusione degli Enti locali, il General Contractor che diviene un soggetto privato impossibile da vigilare, le Valutazioni di Impatto Ambientale addomesticate.
A questo si aggiunga un Codice Appalti del 2006 con un doppio regime tra opere ordinarie e opere strategiche, con continue modifiche normative che rendono ormai impossibile comprendere cosa e come applicare le procedure, rendendo ancora più facile la vita a chi le regole le vuole evadere per i propri interessi privati.
Ed in continuità con queste distorsioni è stata anche l’approvazione nel 2014 del Decreto Sblocca Italia, dove con l’articolo 5, il Governo vuole prorogare la scadenza delle concessioni autostradali allungandogli la vita per realizzare le grandi autostrade, nonostante che robuste proroghe siano a suo tempo già state assicurate alle Concessionarie, evitando quindi le gare. Con tanto di aiuti fiscali retroattivi all’Autostrada Orte-Mestre ed ampie garanzie pubbliche verso i privati, come ben descritto nel testo di denuncia “Rottama Italia. Perché lo Sblocca Italia è una minaccia per la democrazia ed il nostro futuro.” (Altreconomia Edizioni, 2015).
Non a caso il Presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone, si è scagliato contro queste proroghe delle concessioni ed ha definito la Legge Obiettivo “criminogena”.
Noi ambientalisti abbiamo contestato da sempre e duramente la Legge Obiettivo, ed ancora prima la logica dei grandi eventi come Mondiali ‘90 e Colombiane ‘92, o il sistema delle Ordinanze della Protezione Civile, delle ricostruzioni post terremoto e delle grandi emergenze, vere false o presunte, invocate per evitare gare ed una selezione trasparente gli investimenti utili. Ma fino ad oggi è stato impossibile vincere la battaglia delle "opere utili" con i mezzi delle razionali analisi tecniche su costi e benefici, della discussione aperta e democratica su cosa sia davvero necessario per realizzare trasporti e infrastrutture efficienti. E’ stato impossibile perché la commistione fra irresponsabilità politica, strapotere di funzionari pubblici inamovibili, appetiti di imprenditori senza scrupoli, “deregulation” che ha fortemente ridotto le garanzie sulla trasparenza amministrativa, la mancanza di politiche dei trasporti, hanno impedito un processo decisionale pubblico e scelte razionali nell’interesse collettivo.
Questo sistema ha di certo complicato anche la vita e l’attività delle imprese sane, quelle capaci di progettare e lavorare seriamente, di realizzare investimenti complessi e promuovere l’innovazione, che spesso per sopravvivere nel mercato, ancora di più in tempi di crisi dell’edilizia, si sono dovute “adattare” al Sistema distorto degli appalti pubblici.
Adesso è il momento di voltare pagina. E’ necessario abolire la Legge Obiettivo, il suo elenco di opere spesso inutili e insostenibili e di procedure che scavalcano procedure e regole a difesa delle finanze pubbliche e dell'ambiente: bisogna rivedere le norme sulla valutazione di impatto ambientale, permettendo un vero “dibattito pubblico” che consenta una valutazione ponderata e partecipata su cosa serva davvero al territorio, alle città e alla comunità.
Va poi rivisto il Codice Appalti del 2006, introducendo norme chiare e semplici per garantire gare trasparenti e piena concorrenza nel mercato dei lavori pubblici, impedire ogni genere di proroga o deroga rispetto alle vie ordinarie, rafforzare i poteri d’intervento dell’Autorità Anticorruzione.
È indispensabile eliminare quelle disposizioni contenute nel Decreto "Sblocca Italia" e nell’ultima Legge di Stabilità che nel solco della Legge Obiettivo aprono la strada a una nuova ondata di opere di nessuna utilità pubblica (trivellazioni petrolifere, inceneritori di rifiuti) ed elargiscono inaccettabili “favori” a lobby potenti con la proroga delle concessioni ai “signori delle autostrade”.
Insieme a tutto questo, è urgente riconsiderare le scelte su opere in corsa – dal tunnel per l’alta velocità Torino-Lione, al “terzo valico Milano-Genova, ai progetti di nuove autostrade (Lombardia e Veneto, Orte-Mestre, Autostrada della Maremma) - che a fronte di un costo per la collettività esorbitante, non servono a risolvere i problemi di mobilità dei cittadini/e ed hanno un elevato impatto ambientale.
Per scegliere le opere utili, grandi e piccole che siano, serve invece adottare un Piano dei Trasporti e della Logistica Sostenibile, applicando alle grandi opere le procedure previste dalle Direttive Europee per la Valutazione Ambientale Strategica. E’ dal 2001, quando fu messo rapidamente nel cassetto il PGTL del Ministro Bersani ed approvata dal centrodestra la Legge Obiettivo, che parliamo solo di liste e di grandi opere, senza una politica dei trasporti strategica, sostenibile e capace di futuro. Una politica di non solo infrastrutture, ma fatta di servizi di trasporto per i pendolari e le città, dove si muovono due terzi dei cittadini e che oggi non hanno un sistema di trasporto adeguato ed efficiente.
La corruzione è furto di bene comune, furto di diritti e di speranze, di opportunità e di lavoro. Per sconfiggerla occorrono innanzitutto leggi all’altezza: rapida approvazione del 416ter e della legge sugli ecoreati; confisca dei beni ai corrotti; pene adeguate per "reati civetta" come il falso in bilancio, l'autoriciclaggio, l'evasione fiscale; norme rigorose sul conflitto d’interessi. Ma le leggi da sole non bastano: serve anche l'impegno di tutti - a cominciare da quanti hanno titolo nelle decisioni pubbliche - a farle vivere attraverso le scelte e i comportamenti quotidiani.

Infine, è decisivo che la scelta del/la nuovo/a Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti - che il Presidente del Consiglio Renzi si appresta a scegliere - risponda a un radicale cambio di rotta negli indirizzi e nei metodi delle politiche pubbliche in materia di infrastrutture. Occorre un/a Ministro consapevole che le grandi opere essenziali per l’Italia sono quelle dettate dall’interesse generale di tutti, non quelle imposte dalla convenienza privata di pochissimi: sono, dunque, rimettere in sesto il nostro territorio, assicurare una mobilità pubblica efficiente nelle città e rimediare allo stato arretrato del trasporto regionale, puntare sul ferro e sul cabotaggio costiero per il trasporto delle merci smettendo di favorire con regali milionari il settore dell’autotrasporto.
Questo gli ecologisti reclamano inutilmente da anni. Se il Governo vuole davvero demolire la “cupola” che da anni governa i grandi affari delle grandi opere, l’occasione è oggi.
Anna Donati, www.sbilanciamoci.info, 25 marzo 2015

Sabato in Piazza Loggia con gli immigrati in lotta

I dati sono ora definitivi: la Prefettura di Brescia ha respinto quasi l'80% delle oltre 5.000 domande di permesso di soggiorno presentate con la sanatoria del 2012. Al contrario nel resto d'Italia il 70-80% dei richiedenti ha ottenuto il permesso. Persino il Ministero dell’Interno ha ammesso che a Brescia la Prefettura ha lavorato male e contro gli immigrati.
Intanto da mesi la Questura applica la legge Bossi-Fini togliendo il permesso a migliaia di immigrati che hanno perso il lavoro e sono diventati più poveri. Come se la crisi fosse colpa loro.
Così, senza il permesso, molte migliaia di immigrati, che spesso vivono a Brescia da tanti anni con le loro famiglie, sono costretti a lavorare senza contratto, rischiano in qualsiasi momento l'espulsione, non possono avere una casa in affitto, la residenza, l'iscrizione al servizio sanitario.

Per tutte e tutti gli immigrati e gli antirazzisti è il momento di unirsi e di lottare. Aspettare ancora vuole dire perdere la possibilità di cambiare questa grave situazione. Gli avvocati e i costosissimi ricorsi in tribunale non bastano.
Le dimissioni della Prefetta Narcisa Brassesco Pace sono senza dubbio un primo risultato, ma da sole non possono risolvere il problema. Dobbiamo continuare a lottare con coraggio: è così che possiamo ottenere i diritti umani e sociali negati.
Le violenze e la repressione messe in campo in questi giorni dalla Questura di Brescia sono fatti inammissibili e sono un motivo importantissimo in più per lottare ancora, sempre più numerosi, non più soltanto per i permessi di soggiorno ma anche per difendere la libertà di manifestare, di protestare, di attivarsi e partecipare, per riaffermare pratiche e spazi di libertà tanto più irrinunciabili nel tempo della crisi e dell'attacco ai diritti fondamentali di milioni di persone, italiane e immigrate.

La causa vera dell'insicurezza sociale che colpisce milioni di italiani e immigrati è la precarietà del reddito e del lavoro, sono gli sfratti (2mila all’anno a Brescia), è la mancanza di tutele sociali. Ad alimentare l'insicurezza sono le leggi contro i diritti e i salari dei lavoratori, sono i tagli ai servizi sociali, sono leggi razziste come la Bossi-Fini. Ad imporre l'insicurezza sono le oligarchie al potere che con le politiche di austerità mettono al sicuro solo i loro privilegi, impadronendosi dell'enorme ricchezza che tutti, italiani e immigrati, produciamo. Banche, società finanziarie, grandi industriali, casta politica al loro servizio: sono loro il vero problema sociale, non gli immigrati!

Le donne e gli uomini immigrati non sono schiavi da sfruttare nella clandestinità e nel lavoro nero.
Basta razzismo e legge Bossi-Fini. Basta precarietà e austerità! Permesso subito per tutti e tutte!

SENZA DIRITTI NON C'E SICUREZZA PER NESSUNO!
SABATO 28 MARZO - ORE 16 - PIAZZA LOGGIA, BRESCIA
MANIFESTAZIONE DI MIGRANTI E ANTIRAZZISTI

Associazione Diritti per Tutti, Coordinamento immigrati CGIL

venerdì 20 marzo 2015

Un anno al servizio della comunità calcinatese

Il Comune di Calcinato ha emesso un bando per il reclutamento di un giovane volontario per il servizio civile nazionale, disponibile a prestare la propria opera per 30 ore settimanali nell’arco di un anno, retribuito 433,80 euro mensilmente. La proposta è rivolta ai cittadini di età compresa fra i 18 e i 28 anni in possesso del diploma di scuola media superiore.
 Il progetto prevede lo svolgimento di attività a supporto dei dibve5rsi servizi sociali, culturali ed educativi proposti dall’amministrazione comunale. Il bando scade giovedì 16 aprile alle ore 12.30. Gli interessati possono rivolgersi alla sede municipale in Piazza Aldo Moro oppure telefonare allo 030.9989228 o ancora consultare il sito www.comune.calcinato.bs.it.

giovedì 19 marzo 2015

Fondo antisfratti regionale

L’amministrazione comunale di Calcinato informa la cittadinanza che le persone e i nuclei familiari con un reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27 mila euro che al loro interno abbiano membri ultrasessantacinquenni, malati terminali e portatori di handicap con invalidità superiore al 66% e che hanno ricevuto notifica di sfratto esecutivo al 31 dicembre 2014 possono segnalare il proprio nominativo all'Ufficio Servizi Sociali del Comune entro la fine di marzo. Entro lunedì 6 aprile il Comune provvederà poi a comunicare alla Regione Lombardia il numero delle persone rientranti nelle disposizioni della legge che dispone la creazione del Fondo a sostegno dei soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione. Per informazioni ci si può rivolgere all'Ufficio Servizi Sociali telefonando ai n. 030/9989221-236-245 oppure scrivendo una mail a servizi.sociali@comune.calcinato.bs.it.

martedì 10 marzo 2015

Giovedì i Barabàn cantano la forza delle donne

Giovedì 12 marzo alle ore 20.30 la sala consiliare in municipio a Calcinato ospiterà il concerto “L’anello forte”, dedicato dal gruppo musicale milanese Barabàn alle “donne nei canti, dalla tradizione popolare a Fabrizio De Andrè”.
 Attivi da 33 anni sulle scene, i Barabàn sono fra i più attivi ricercatori musicali italiani, mescolando nei propri spettacoli melodie, lingue, ritmi e sonorità dell’Italia settentrionale, strumenti popolari, polifonie della pianura padana e canti arcaici dell’Appennino. Accurati raccoglitori, i musicisti di Barabàn hanno sviluppato un’originale sintesi sonora tra i modelli della tradizione e il gusto contemporaneo, in un raffinato equilibrio tra memoria e attualità.
 Proponendo un repertorio che va dalla tradizione antimilitarista coniugata al femminile alle liriche di Alda Merini alla moderna canzone d’autore, lo spettacolo mutua il titolo dall’omonimo libro di Nuto Revelli, una straordinaria raccolta di testimonianze sulla condizione della donna nel mondo rurale.  In sala suoneranno i musicisti Maddalena Soler (voce solista e violino), Aurelio Citelli (voce solista, tastiere, bouzouky, basso elettrico), Giuliano Grasso (violino, cori), Diego Ronzio (clarinetto, xilofono, percussioni, cori), Paolo Ronzio (chitarra, musette, cori).
L’ingresso è gratuito. Informazioni e prenotazioni allo 030.963481.

domenica 8 marzo 2015

Per la Festa della Donna

Tutto si logora, anche le ricorrenze.
Nella perdita di senso e di significati indotta dall'azione percussiva e incessante degli ideologi del potere onnisfruttatore che gestisce la comunicazione globale e le tecnologie totalitarie e cosi' impone anche le mode e le amnesie, per molte persone ormai il primo maggio e' l'occasione per una scampagnata, il 25 aprile una pasquetta laica, "e cosi' via", direbbe Kilgore Trout.
Figurarsi se l'otto marzo puo' sfuggire a questo processo di svuotamento e riconfigurazione alienata, a questa massiccia pressione omologatrice agli immanenti ferrigni decreti della societa' dello spettacolo, all'universal mercificazione.
Non solo: l'opera degli ideologi del potere vi si accanisce particolarmente, cercando di capovolgerlo nel suo opposto: una ripigliata stracca e sbilenca della zuccherosa festa della mamma, quasi una sorta di giuliva festa della fidanzata modesta e virtuosa o della moglie fedele custode della casa, in cui l'iniziativa e' ancora una volta del maschio padrone e dei suoi istituti, con dispiegamento degli strumenti e dei rituali del corteggiamento e finanche della momentanea carnevalizzazione funzionale al richiamo all'ordine che subito segue: all'ordine patriarcale della societa' gerarchica, della produzione disciplinata, della gabbia di ferro e della famiglia del padre padrone.
E quindi: le magnifiche rose e la libera uscita semel in anno, ovvero l'ora d'aria e naturalmente l'onnipresente comando: "sii bella e taci".
Invece.
*
Invece l'otto marzo e' ancora quello memore delle operaie in lotta bruciate vive dal padrone.
E' ancora quello di Clara Zetkin e "se non si puo' ballare, questa non e' la mia rivoluzione".
E' ancora quello di Aleksandra Kollontaj e del suo bicchier d'acqua.
E' ancora quello di Virginia Woolf e della sua stanza tutta per se' e delle tre sue ghinee.
E' ancora e sempre quello di Simone Weil insegnante e miliziana, operaia e contadina.
E' quello delle madres de Plaza de Mayo.
Di Rigoberta Menchu' e di Shirin Ebadi, di Bertha von Suttner e di Wangari Maathai. E di Jane Addams e di Emily Greene Balch, di Mairead Corrigan e di Betty Williams, di madre Teresa di Calcutta e di Alva Myrdal, di Aung San Suu Kyi e di Jody Williams, di Ellen Johnson Syrleaf e di Leymah Gbowee, di Tawakkul Karman e di Malala Yousafzai.
Del pane e delle rose, dell'insurrezione nonviolenta, della dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, della dichiarazione d'indipendenza di Seneca Falls.
*
L'otto marzo e' il giorno della resistenza contro il fascismo femminicida.
L'otto marzo e' il giorno che convoca alla lotta contro la dittatura maschilista e patriarcale.
L'otto marzo e' l'appello alla lotta per l'eguaglianza di diritti di tutte le persone umane.
E da tre anni l'8 marzo comincia gia' il 14 febbraio con l'azione diretta nonviolenta globale One Billion Rising che sta trasformando il mondo nella direzione indicata da Rosa Luxemburg e da Hannah Arendt, da Simone de Beauvoir e da Shulamith Firestone, da Franca Ongaro Basaglia e da Laura Conti, da Bianca Guidetti Serra e da Assia Djebar.
L'otto marzo e' il giorno in cui ci si ricorda che la rivoluzione nonviolenta in cammino.
*
Uscire dalla subalternita'. Uscire dall'amnesia.
Entrare nella lotta di liberazione dell'umanita' cominciando col contrastare la violenza maschilista, che di tutte le violenze e le menzogne e' la prima radice.
La verita' e' in marcia, e niente potra' fermarla.
Questo significa l'otto marzo.

Peppe Sini

sabato 7 marzo 2015

Iscrizioni al Centro di Aggregazione Giovanile

A Calcinato c’è tempo fino al 31 marzo per le famiglie che desiderano iscrivere figli di età compresa tra i 6 e i 10 anni frequentanti la scuola primaria al Centro di Aggregazione Giovanile.
  Il servizio è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 13 alle ore 17.30 nella sede in via Roma 1, con possibilità di scelta dei giorni di frequenza (due, tre oppure cinque giorni a settimana) e del servizio mensa (su richiesta). Fra i servizi offerti si segnalano il trasporto di sola andata (il ritorno è a carico delle famiglie), la mensa (facoltativa e su richiesta), giochi, laboratori vari e assistenza nello svolgimento dei compiti scolastici.
Il modulo per la richiesta d'iscrizione è disponibile presso l'Ufficio Servizi Sociali oppure scaricabile dal sito www.comune.calcinato.bs.it. Per maggiori informazioni i genitori possono rivolgersi all'Ufficio Servizi Sociali (telefono 030/9989221- 030/9989236) oppure scrivere una mail a servizi.sociali@comune.calcinato.bs.it.

venerdì 6 marzo 2015

Contributi economici antisfratto

La situazione abitativa, sempre più critica a causa della crisi economica che morde ancora forte nella nostra provincia, sta mettendo a dura prova a Calcinato diverse famiglie che vivono in una casa in affitto.
 Per tentare di affrontare questa forma do disagio particolarmente grave l’amministrazione comunale si è mobilitata prevedendo una serie di “contributi per prevenire gli sfratti e per sostenere la stipula di un nuovo contratto locativo a seguito di sfratto convalidato e di escomio”.
 Possono inoltrare domanda all'Ufficio Servizi Sociali per accedervi i cittadini  che, a seguito di una situazione di fragilità socioeconomica, hanno maturato una morosità dei canoni di locazione e per i quali non è stata avviata l’intimazione di sfratto da parte del locatore, oppure quelli che, a seguito di escomio o convalida di sfratto, sono autonomamente nelle condizioni di reperire un alloggio e stipulare un nuovo contratto di locazione.
 I beneficiari verranno individuati tramite un’apposita graduatoria sulla base di alcuni criteri quali l’indicatore Isee e la tipologia del nucleo familiare. Il contributo è fissabile fino ad un massimo di 1.500 euro e sarà erogato fino all’esaurimento delle risorse a bilancio.
Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’ufficio servizi sociali del Comune ai numeri 030/9989221-9989236-9989245.

giovedì 5 marzo 2015

Buoni per anziani e disabili

Le famiglie interessate ad accedere al buono sociale per anziani non autosufficienti e per persone con disabilità grave assistiti a domicilio a Calcinato possono inoltrare la domanda all’ufficio servizi sociali del Comune.

 La misura è riservata ai cittadini disabili anziani  di età non inferiore a 65 anni  non autosufficienti assistiti a domicilio con totale inabilità con diritto all’indennità di accompagnamento, i disabili gravi di età compresa tra i 18 e 64 anni.

 Naturalmente i richiedenti devono appartenere ad un nucleo familiare con reddito Isee non superiore a 11 mila euro. Il valore del buono  può essere di  300 euro o 200 euro  mensili, a seguito di apposita valutazione del servizio sociale e la concessione sarà subordinata alla sottoscrizione di un progetto assistenziale tra servizio sociale comunale, anziano richiedente e familiare che presta le cure.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’ufficio servizi sociali del Comune ai numeri 030/9989221- 9989236 – 9989245.

mercoledì 4 marzo 2015

Interventi socio-economici per le famiglie in difficoltà

Fino ad esaurimento delle risorse stanziate a bilancio a Calcinato l’amministrazione comunale accoglie all'Ufficio Servizi Sociali in municipio le domande per l'assegnazione di titoli sociali a favore delle famiglie, in buoni oppure voucher, purché si tratti di persone sole con almeno un figlio minore a carico, nuclei familiari con la presenza di almeno un figlio minore nei quali i componenti in età da lavoro risultano disoccupati e non percepiscano al momento della domanda alcuna indennità di disoccupazione o mobilità (e abbiano comunque svolto attività lavorativa nei 24 mesi che precedono la presentazione  della domanda), famiglie con almeno tre minori di cui uno in età prescolare, nuclei familiari con la presenza di almeno due figli minori e per i quali si è verificato un evento critico entro un anno dalla data di presentazione della domanda del buono (perdita o riduzione dell’attività lavorativa di uno od entrambi i percettori di reddito per decesso, detenzione, stato di invalidità accertato per il quale il soggetto risulta in attesa della prevista provvidenza economica) o, ancora, famiglie aventi un minore con comprovata relazione medico-clinica che accerti lo stato di disabilità.
 I beneficiari vengono individuati tramite un’apposita graduatoria e potranno optare per la richiesta del buono (erogazione economica) o del voucher finalizzato al pagamento di servizi (rette scolastiche, Centro di aggregazione giovanile e asilo nido).  L'entità del buono o del voucher è di 500 euro. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’ufficio servizi sociali del Comune ai numeri 030/9989221-9989236–9989245.

martedì 3 marzo 2015

Voucher sociale per i ricoveri di anziani

Da lunedì scorso anche a Calcinato è possibile inoltrare la domanda per ricevere il voucher sociale “per ricoveri di sollievo temporanei per anziani non autosufficienti e disabili gravi”. Possono accedervi i cittadini disabili anziani  di età non inferiore a 65 anni  non autosufficienti, assistiti a domicilio con totale inabilità e con diritto all’indennità di accompagnamento nonché i disabili  gravi con totale inabilità tra i 18 e 64 anni.
 La misura di aiuto è rivolta alle famiglie per sostenere gli oneri di ricoveri di sollievo presso strutture residenziali o semiresidenziali di carattere socio-sanitario. Naturalmente i richiedenti devono appartenere ad un nucleo familiare con reddito Isee non superiore a  17 mila 500 euro, al netto delle detrazioni. Il valore del buono è di 20 euro giornalieri per l’ammissione nei servizi residenziali e di 10 per l’ammissione nei servizi semiresidenziali. Il voucher e’ concesso fino ad un massimo di 60 giorni di ricovero o frequenza ed e’ liquidato a seguito di presentazione al comune di copia della fattura degli oneri sostenuti.
 Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’ufficio servizi sociali del Comune ai numeri 030/9989221-9989236-9989245.

lunedì 2 marzo 2015

Giovedì sera convegno No Tav a Montichiari

Giovedì 5 marzo alle ore 21 al Cinema Gloria di via San Pietro 3 a Montichiari il Comitato No Tav organizza un convegno su questa nuova grande opera pubblica. Ne parleranno il prof. Erasmo Venosi (ordinario di Fisica Nucleare ed ex vicepresidente della Commissione istruttoria per l'autorizzazione ambientale del Ministero dell'Ambiente) e la dott.ssa Marta Vanzetto, specializzata in diritto ambientale.

 “A Montichiari – racconta la portavoce dei No Tav locali Marina Beatini - il Tav avrà una fermata in mezzo alle discariche e vicino all'Aeroporto Gabriele D’Annunzio: obiettivo dei nostri amministratori è quello di avviare a pieno ritmo l'aeroporto causando un aumento enorme di inquinamento acustico e dell'aria, con centinaia di espropri di case, terreni agricoli e aziende. E tutto questo loro lo chiamano sviluppo".