domenica 28 febbraio 2021

Ex macello di via Cimitero: una interrogazione

Preoccupa a Calcinato il degrado della vasta area che un tempo ospitava il macello di via Cimitero, da anni in uno stato di completo abbandono che perdura e lede il decoro pubblico della principale via di accesso al paese per chi vi giunge da nord.
Dopo diverse segnalazioni dei cittadini residenti nel quartiere, preoccupati anche per il fatto che il luogo possa trasformarsi in un luogo in cui abbandonare rifiuti a cielo aperto, i cinque consiglieri comunali di minoranza - Vincenza Corsini, Vania Gobbetto, Laura Maffazioli, Alessandro Moratti Freschi e Annamaria Pennati - hanno presentato una interrogazione a risposta scritta al sindaco Nicoletta Maestri per chiederle “se l’amministrazione comunale sia a conoscenza di progetti futuri di investimento sull’area indicata e le relative tempistiche, se è possibile ed eventualmente in valutazione il cambio della destinazione d’uso del terreno e se esistono criticità di carattere ambientale che potrebbero peggiorare nel corso degli anni”.

sabato 27 febbraio 2021

Via Berlinguer: martedì 2 marzo se ne discute in commissione sicurezza

Non si placano le polemiche a Ponte San Marco per la situazione della circolazione in via Berlinguer, una strada trasformata, dall'avvio dei lavori per le opere accessorie alla nuova linea ferroviaria ad alta velocità, da tranquilla viuzza interna in principale arteria di collegamento della frazione con il capoluogo Calcinato in seguito alla modifica della viabilità, con la chiusura di un tratto di via Stazione.
Come si ricorderà, i residenti avevano immediatamente segnalato i disagi raccogliendo 142 firme in calce a una petizione popolare. Da fine gennaio una ordinanza comunale istituisce il “divieto di transito, ad eccezione per i veicoli in uso ai residenti e alle persone dirette alle abitazioni dei residenti o che effettuano servizi di pubblica utilità e di soccorso, nel tratto della via compreso fra l’intersezione con via Stazione, al civico 145, e la diramazione posta all’altezza del civico 17, fino al prossimo 17 luglio, per il tempo strettamente necessario all’esecuzione delle opere”. Fissa anche il “limite massimo di velocità pari a 30 chilometri orari, per tutti i veicoli, l'attraversamento pedonale, comportante l’obbligo di precedenza per i pedoni in attraversamento della sede stradale sulle apposite strisce, da collocare nella zona più idonea, nelle immediate vicinanze dell’area di sosta posizionata in prossimità dei civici 17, 41 e 75”.
Ma proprio su questo provvedimento i rappresentanti della minoranza Ennio Allegri, Ettore Siverio, Roberto Soggiu (quest'ultimo è l'ex comandante della Polizia Locale) hanno chiesto e ottenuto la convocazione della commissione alla sicurezza, convocata dal presidente Gianluigi Moglia per martedì 2 marzo alle ore 17 in videoconferenza.
Dopo aver ribadito che “nell'ordinanza riguardante le modifiche alla viabilità non si impone nessun divieto per limite di portata agli autocarri” i tre membri dell'opposizione scrivono che “sarebbe opportuno che la segnaletica verticale riguardante gli attraversamenti pedonali venisse ripetuta ad ogni attraversamento con appositi cartelli bifacciali”.
In riferimento alla segnaletica del divieto di transito all’altezza dell’intersezione tra le vie Berlinguer e Stazione, osservano che “sarebbe utile sbarrare anche solamente parte della corsia di marcia con adeguata e ben visibile segnaletica stradale che obblighi fisicamente alla svolta su via Stazione: così facendo si eviterebbe sicuramente il transito sul predetto tratto e si eviterebbero le sanzioni a quegli utenti della strada che vi transitano inconsapevolmente”.
Infine reiterano la richiesta dei residenti per “l'installazione di almeno due dossi artificiali nel tratto di strada ricompresa tra il civico 17 e il 75, ribadendo che i dossi esistono già in altre strade comunali non residenziali, ma di transito privilegiato per i veicoli di soccorso e di pronto intervento”.
All'incontro interverrà anche il vicesindaco Mirco Cinquetti.

venerdì 26 febbraio 2021

Io non faccio finta di niente

⁉️ Che cosa faresti se scoprissi che il giardino della scuola di tuo figlio è contaminato da sostanze cancerogene?⠀
Se il campo dove hai allevato i tuoi animali è intriso di veleni?⠀
Se il tuo territorio fosse disseminato di discariche con rifiuti tossici e pericolosi?⠀
👉 C’è chi non è rimasto a guardare, come a Brescia, dove il benessere portato dalle grandi industrie ha avuto e ha un prezzo molto elevato: l’inquinamento.⠀
📽 Torna sul grande schermo (del pc) per una sera, il documentario-inchiesta di Rosy Battaglia che racconta la storia, dal 2013 al 2019, di chi a Brescia non ha fatto finta di niente in nome di un futuro migliore per le nuove generazioni.⠀
📌 Programma:⠀
** h 20:45 - Breve intro in dialogo con la regista⠀
** h 21 - Proiezione del documentario (durata 50 minuti)⠀
** 21:50 - Chiusa finale⠀
🔜 Link sooooooon! Stay tuned sui nostri social⠀
📅 Link a evento FB: https://fb.me/e/LfZH9qb4

mercoledì 24 febbraio 2021

Mai più fascismo e nazismo: mettici la firma!

Anche all’Ufficio Anagrafe del Comune di Calcinato si può sottoscrivere il progetto di legge di iniziativa popolare "Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti" (pubblicazione in G.U.R.I. - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - n. 260 del 20 ottobre 2020).
Per firmare la proposta di legge occorre naturalmente essere iscritti nelle liste elettorali e presentare un documento di identità valido.
In questo periodo l'accesso all'Ufficio Anagrafe avviene solo su appuntamento telefonando a uno di questi numeri: 030.9989217, 030.9989218 o 030.9989219.

martedì 23 febbraio 2021

Muore Lawrence Ferlinghetti, l'ultimo cantore del cuore di un mondo che non batte proprio più

Lawrence Ferlinghetti non c'è più. Se n'è andato ieri, alle soglie dei 102 anni, dopo aver vissuto una vita sempre a testa alta e mente aperta, rivoluzionando il mondo della poesia e dell'arte internazionali. 
Scrittore, editore, libraio, performer, pittore e molte altre cose ancora, questo è stato Lawrence Ferlinghetti. E prima ancora fu testimone degli orrori della guerra nell'inferno dello sbarco angloamericano in Normandia e nell'apocalisse della Nagasaki distrutta dall'atomica.
Lui che l'aveva combattuto, quel terribile conflitto, ci ha insegnato poi a disertare ogni guerra, ad amare la pace e la fratellanza fra i popoli, ma anche i profumi, i saperi e i viaggi.
Figlio del clarense Carlo Ferlinghetti, battitore d'aste approdato agli inizi del secolo scorso nello stato di New York, Lawrence era nato il 24 marzo 1919. Abbandonato a nemmeno un anno anche dalla madre Clemence (ricoverata per disturbi psichici) e affidato alla zia Emily che scompare a sua volta precocemente nel 1925, fu allevato dalla ricca famiglia presso la quale la zia faceva la governante.
Il piccolo Lorenzo - come amava farsi chiamare da piccolo - va a scuola, ma già a 10 anni si guadagna da vivere vendendo giornali. Lettore onnivoro, nel 1937 si iscrive alla Università del North Carolina, dove si laurea nel 1941. Attivo controvoglia su due fronti bellici, quello europeo e quello pacifico, alla fine della guerra torna a New York, dove pubblica poesie e articoli su giornali locali. Poi si trasferisce a Parigi, dove sbarca il lunario con impieghi precari fino al 1950 trovando anche il tempo di laurearsi alla Sorbona.
Nel 1951 a San Francisco si sposa con Selden Kirby-Smith e lavora come insegnante fino al 1953, quando con Peter Martin (figlio dell'anarchico italiano Carlo Tresca) apre a Columbus Avenue, nel cuore della città, il City Lights Pocket Book Shop, la più famosa libreria d'America. Scrive e pubblica volumi di poesie e romanzi, divenendo il coordinatore del movimento letterario della beat generation, che segnò una decisiva svolta rivoluzionaria, ecologista e libertaria, nel panorama culturale statunitense fino ad allora offuscato dal maccartismo. I libri suoi e degli amici Jack Kerouac, Allen Ginsberg e Gregory Corso vendono centinaia di migliaia di copie, ma gli procurano anche noie con la giustizia. Nel 1957 è arrestato e processato per la pubblicazione di Howl, il poema di Ginsberg considerato il manifesto dei beatnik: "assolto per la rilevanza sociale del testo". L'anno dopo esce il suo capolavoro A Coney Island of the mind, che riscuote un grande successo di pubblico. Viaggia poi in lungo e in largo per le due Americhe e pubblica splendidi libri e dischi di liriche.
Trova anche il tempo per fare due figli, Julie nel 1962 e Lorenzo jr. nel 1963. Dal 1967 al 1973 guida le proteste contro la guerra in Vietnam, recitando testi che invitano all'obiezione di coscienza e subendo arresti e persecuzioni. Sempre del 1973 è il divorzio e l'inizio della breve relazione con Paula Lillevand. Con lei partecipa alle mobilitazioni ecologiste e a molti festival di poesia, fra cui quello di Castelporziano nel 1979. Gli anni '80 lo vedono approfondire gli studi di pittura e scrivere versi inneggianti alla causa pacifista. La sua libreria diventa nel frattempo un vero e proprio tempio della cultura internazionale. Grazie a lui, a partire dal 1988, alcune strade di San Francisco vengono intitolate a poeti, Ferlinghetti incluso. Sempre intensi i rapporti con il nostro paese: lavora a lungo con Fernanda Pivano, traduce per la City Lights le opere di Pasolini, tiene numerosi reading e vince diversi premi, dal Camaiore al Flaiano al Cavour. A Brescia grande successo ha avuto la mostra a lui dedicata a Santa Giulia nel 2017. Negli ultimi anni ha continuato a sostenere con sorprendente freschezza la lotta contro le guerre e il capitalismo: le sue opere e performance sono sempre state salutari iniezioni di fiducia nella libertà, nella nonviolenza, nella possibilità che tutte le donne e gli uomini del pianeta possano vivere felici. 
Flavio Marcolini

Giovedì c'è il consiglio comunale

A Calcinato si terrà giovedì 25 febbraio alle ore 20 in municipio il prossimo consiglio comunale. Fra i numerosi argomenti posti all'ordine del giorno dal sindaco Nicoletta Maestri si segnalano in apertura numerosi temi proposti dal gruppo di minoranza "Calcinato In-Patto 2.0" che ha presentato tre interrogazioni a risposta scritta: una sul persistente "fenomeno dell'abbandono dei rifiuti" sul territorio, una sul "cedimento di un silo alla ex discarica per rifiuti solidi urbani" in località Antica Idrovora e una sulla "interruzione del servizio di illuminazione pubblica" nei primi giorni di gennaio.
Sempre la minoranza presenta poi una mozione sulla “valutazione della possibilità e opportunità di effettuare presso le farmacie comunali il tampone antigenico rapido gratuito, a prezzo calmierato e su base volontaria”.
Nella seconda parte della serata l'assessore allo sviluppo economico e semplificazione Giacomo Savoldi illustrerà la “istituzione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria (il cosiddetto canone unico patrimoniale)” con esame del relativo regolamento, comunicherà i termini di un “prelevamento dal fondo di riserva” per l'integrazione di alcuni capitoli di spesa e chiederà la “approvazione dello schema della convenzione per la gestione del Centro servizi territoriale (Cst) della Provincia di Brescia denominato Centro innovazione e tecnologie” .
Il primo cittadino annuncerà infine lo “scioglimento della convenzione per la gestione associata del servizio di segreteria comunale tra Calcinato e Vobarno.

domenica 21 febbraio 2021

Tutte le vite valgono, anche quelle che giungon dai Balcani

Crescono di giorno in giorno le adesioni al digiuno a staffetta promosso dalla Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale del Friuli Venezia-Giulia per denunciare le responsabilità dell'Europa e dell'Italia nella gravissima situazione che vede migliaia di migranti, in cammino lungo la rotta balcanica, bloccati in Bosnia in condizioni disumane.
Iniziato domenica 17 gennaio, il digiuno ha sollecitato l'interesse di innumerevoli persone residenti in tutta Italia. Ad oggi sono 300 le adesioni complessivamente raccolte e quasi 150 le donne e gli uomini che si alterneranno quotidianamente in questa modalità di protesta, propria della tradizione politica nonviolenta. Il digiuno proseguirà fino ai primi giorni d’aprile ed ogni giorno sul sito della Rete, http://www.sconfini.net, compariranno le foto e i video postati dai partecipanti.
Il digiuno è stato proposto per stigmatizzare i respingimenti a catena, chiamati “riammissioni informali”, messi in atto da Italia, Slovenia e Croazia nei confronti dei migranti. Attivati dalle polizie di frontiera dei tre Paesi dell'Unione Europea, i respingimenti sono finalizzati a ricondurre in Bosnia uomini, donne e minori che aspirano a una protezione umanitaria, dopo aver tentato, a volte per anni, di attraversare i Balcani.
Dopo la sentenza pronunciata il 18 gennaio dal Tribunale ordinario di Roma con la quale si dichiarano “illegittimi” i respingimenti attuati al confine italo-sloveno, in quanto palesemente in contrasto con la Costituzione della Repubblica e la legislazione europea, chiediamo al Governo appena insediato di rigettare tali procedimenti, garantendo alle persone provenienti dalla rotta balcanica e presenti sul territorio italiano la possibilità di presentare richiesta d’asilo. 
Sollecitiamo l’Unione Europea ad attuare al più presto, tra tutti i Paesi membri, un piano straordinario di ricollocamento dei rifugiati bloccati in Bosnia.

sabato 20 febbraio 2021

Un Piano Cave indigeribile

“Questo Piano Cave per come è definito oggi è una follia”. Siamo d’accordo con Marco Apostoli, consigliere di Provincia Bene Comune, che così si è espresso dopo aver letto il documento in discussione in Broletto.
“Il primo piano presentato - ci informa Marco - prevedeva 44 milioni di metri cubi di escavazione. Il nuovo, basandosi su un calcolo a mio avviso insensato, li fa crescere a 51. Il criterio adottato per definire i volumi prende in considerazione l’anno con maggiori volumi nel decennio 2008-2018 e definisce i valori finali con un moltiplicatore definito dalla Regione. Ma si tratta di una scelta irreale: basti pensare che nel 2008, tra residenziale e non, si sono scavati 7,4 milioni di metri cubi, mentre negli anni successivi si va dai 2 ai 4 milioni. Mantova ha concordato con il Pirellone criteri diversi: lo stesso potremmo fare anche noi”.
“A questo – sottolinea – si aggiunge il fatto che del piano precedente, su circa 70 milioni complessivi, ne sono stati scavati la metà. La cosa più sensata sarebbe dire: consumiamo quelli, poi eventualmente faremo revisioni in aumento sulla base delle nuove necessità. Il mio timore – aggiunge – è che il nuovo piano rischi di determinare di fatto una sorta di regime di monopolio da parte di alcuni operatori del settore che, a fronte di volumi importanti, potrebbero chiedere continue proroghe”. 
E preannuncia una opposizione radicale, prima con osservazioni e poi eventualmente con mozioni per contenerne gli effetti che, se non verranno accolte, porteranno ad aprile a un voto contrario di Provincia Bene Comune. 


lunedì 15 febbraio 2021

Coronavirus: arrivano i vaccini per gli over 80

Partita oggi con qualche problema la campagna regionale di adesione al vaccino anti-Covid per i lombardi nati prima del 31 dicembre 1941, circa 726 mila cittadini.
A partire dalle ore 13 sul portale messo a disposizione dal Pirellone sono stati centinaia di migliaia i tentativi di registrazione, con attese che presto hanno superato abbondantemente il tempo indicato dal messaggio “Ci vorrà più di un’ora per accedere”.
Per questa fascia di età a rischio coronavirus, il vaccino è volontario e verrà somministrato in Lombardia a partire da giovedì 18 febbraio. Per prenotare la propria dose di vaccino, questi anziani possono anche recarsi in farmacia o fare riferimento al proprio medico di base, ma i tempi e le procedure telematiche restano invariati.
A portata di mano la tessera sanitaria, l’interessato o un suo familiare hanno dovuto compilare una semplice scheda con codice fiscale, ultime cinque cifre della tessera sanitaria, indirizzo e numero telefonico (nessuna richiesta di nome e cognome). Su su quest'ultimo dato si sono verificati problemi a non finire: quasi tutti hanno indicato il numero di cellulare, ma si son visti comparire un messaggio che li invitava a rimanere in attesa di un sms recante un codice di conferma da inserire nell'apposita casella, codice che, appunto, si faceva attendere troppo a lungo e, quando era giunto, il tempo a disposizione per la compilazione della scheda era scaduto e bisognava quindi rimettersi in coda.
Nessun problema per chi invece si è limitato a indicare il telefono fisso dell'interessato: nel giro di pochi secondi la pratica era conclusa e veniva segnalata la possibilità di scaricare in pdf il modulo regionale di avvenuta “adesione alla campagna vaccinale anti-Covid19” con il relativo “numero di richiesta adesione”. Riepilogati i dati forniti dal cittadino, il modulo avvisa: “riceverai un sms (o una telefonata, se è stato inserito un numero fisso), con cui ti verranno fornite le indicazioni per l'appuntamento presso il centro vaccinale (data, ora, luogo della vaccinazione). L’invio dell'SMS (o la chiamata al numero fisso) non è contestuale alla procedura di adesione, ma dipende dalle disponibilità dei centri vaccinali. Conserva questa ricevuta con l’indicazione del numero di richiesta adesione (riportato in alto) come riferimento per le comunicazioni successive”. Dal tardo pomeriggio la situazione della coda è poi andata gradualmente migliorando.
A questo punto non resta che aspettare la telefonata. Nel frattempo chi volesse saperne di più sulle tempistiche e sulle modalità di somministrazione del vaccino può contattare il numero verde 800894545. Gli appuntamenti per effettuarla saranno fissati e comunicati in base alle dosi di vaccino disponibili su base regionale: si partirà con vaccini Pfizer negli appositi hub e Moderna per quelli a domicilio.
Gli over 80 anni che non possono uscire di casa, perché allettati o in condizioni di grave infermità o invalidità, possono esprimere la propria volontà di aderire alla campagna rivolgendosi (anche tramite un familiare o un assistente della persona gravemente disabile) al proprio medico di medicina generale. In questo caso la somministrazione del vaccino avverrà al domicilio della persona interessata da parte del medico di medicina generale con il supporto dei volontari della Protezione Civile, che lo assisteranno per il trasporto delle dosi vaccinali.

giovedì 11 febbraio 2021

Foibe: storia e propaganda

Sulla foiba di Basovizza, e sul monumento costruito nei pressi, si discute da anni; ed è probabile che se ne continuerà a discutere.
Ci sono però alcuni aspetti da rilevare. Il primo è che, soprattutto negli ultimi venti-trent’anni, la storiografia si è molto impegnata nelle ricerche sulle foibe.
Dico “storiografia” e non la propaganda politica. Chi ha fatto ricorso finora alla propaganda politica ha trascurato ad esempio che in prima fila nella ricerca storica ci sono stati storici seri come Raoul Pupo – e prima di lui Elio Apih – e l’Istituto giuliano di storia della Resistenza. Dalle ricerche è risultato che Basovizza era una foiba. Quanti corpi siano stati precipitati in quel luogo, almeno allo stato attuale la ricerca storica non è riuscita ancora ad appurarlo.
Che altro ha trascurato la propaganda politica?
Intanto che i massacri delle foibe sono da inquadrare in due fenomeni. Il primo consiste nella precedente opera nefasta del fascismo nei confronti della popolazione slava – che il regime intendeva “italianizzare”, se non espellere dai confini. Uno dei primi atti dello squadrismo fascista era stato, non a caso, l’incendio dell’Hotel Balcan a Trieste, sede delle organizzazioni slovene, nel luglio 1920. Il secondo fenomeno è che è che l’esodo giuliano-dalmata è da inquadrare negli esodi di popolazione che si verificarono in Europa alla fine della guerra.
Ma c’è di più. Da qualche decennio c’è in diversi paesi europei uno scontro fra memorie. Chi visita Vilnus, ad esempio, può visitare il luogo delle prigioni in cui furono torturati e poi massacrati supposti oppositori del regime sovietico. Ora, sull’onda delle celebrazioni che avvengono il 27 gennaio in ricordo della Shoah, ogni nazione intende farsi riconoscere un passato di “martirio”. Gli storici hanno studiato e studiano ancora oggi questo fenomeno; e molto ci sarebbe da dire. Nel caso italiano, le memorie sono divise; e lo sono in base agli schieramenti politici. Anche questo aspetto è oggetto di studio; così come è oggetto di studio la propaganda politica per le foibe.
Domando ai propagandisti politici: sul tema delle foibe, il loro è proprio un buon servizio reso ai morti?
Di una cosa possiamo essere sicuri: gli storici continuano a compiere il loro lavoro. E alla fine, semmai fra alcuni decenni, sarà la ricerca storica a trionfare. La propaganda, come i vari regimi politici, ha sempre il fiato corto.
Francesco Germinario

mercoledì 10 febbraio 2021

Yuri Tellaroli è il nuovo sindaco dei ragazzi

A Calcinato è il tredicenne Yuri Tellaroli il nuovo sindaco eletto dal Consiglio comunale dei ragazzi, organismo composto da Bah Alpha Ahmad, Michelle Bollani, Auron Bushi, Dib Mohamad Amine, Aurora Ferrari, Eros Giaffreda, Aurora Girelloni, Stella Lodi Rizzini, Viola Mattei, Alessandro Pedersoli, Elisabetta Pelizzari, Elisabetta Pera, Francesco Podavini, Alessandro Prati, Virginia Quin, Davide Rossetti, Isabella Sigurtà, Elisa Silvestri ed Emanuele Collia.
Yuri Tellaroli frequenta la classe terza alla scuola media statale Dante Alighieri ed è già al lavoro con intelligenza e determinazione al servizio dei suoi coetanei.

martedì 9 febbraio 2021

Il mio 10 febbraio

Nel marzo 2004 il Parlamento italiano approvava a grande maggioranza una legge per il ricordo delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle complesse vicende del confine orientale.
Allora c’era stata l’illusione di riscrivere una parte di storia con il contributo delle versioni date dalla destra fascista, in un impeto di riconciliazione nazionale, tentando un recupero di storia basato su vicende che io, essendo figlio di genitori nati in Istria, ho sempre sentito ricordare in altro modo.
Con questo mio retroterra di ricordi sono rimasto allibito già quando dagli anni ’90 in poi si sono riproposti fatti e racconti, che da sempre circolavano in certi ambienti giuliano-dalmati più nostalgici del ventennio, come un ricordo tenuto volutamente nascosto, sepolto per evidenti interessi antiitaliani, fino ad arrivare agli assurdi paralleli tra la Shoah e l'Esodo dal Confine Orientale.
Si sa invece che, persa la guerra scatenata dal nazifascismo, chi decideva e sceglieva di venire o tornare in Italia poteva raccogliere le proprie cose, che venivano poi spedite in treno o in nave ai magazzini di Trieste, e, una volta trovata una sistemazione in Italia, farsele consegnare a domicilio, anche con qualche ammaccatura, come succede in ogni trasloco. Così fecero i miei: dopo aver trovato lavoro e casa in Italia nell’ autunno del 1946, arredarono la nostra casa con i mobili che avevano in Istria. E come loro tanti altri con aiuti e precedenze per ottenere case e lavoro pur in un periodo difficile come per tutti nel dopoguerra.
In Jugoslavia, dopo il 1945, sono rimasti migliaia di cittadini di nazionalità italiana che avevano le loro scuole ed i loro rappresentanti nel parlamento locale. Quando da bambino “italiano” negli anni '50 andavo nei mesi estivi in Istria a trovare i miei parenti, recandomi spesso al mercato di Pola era normale sentir tra le bancarelle “ciacolare” e commentare i fatti del giorno in Italiano “d’Istria”. Là in quegli anni miei cugini a scuola insieme al serbo-croato studiavano l’italiano, le loro pagelle già dalla fine degli anni '40 erano scritte con diciture bilingui e alla domenica andavano alla messa. Ma quale pulizia etnica è stata questa, quale persecuzione religiosa e ateismo di Stato?
Il Giorno del Ricordo è diventato l’apologia del vittimismo. Associazioni di ispirazione nostalgica e sedicenti irredentiste e rappresentative degli esuli hanno ricevuto prima miliardi di lire e poi milioni di euro dallo Stato, cioè a nostre spese, per condurre ogni anno campagne mediatiche con narrazioni da tragedia per saturare di storie truculente il comune sentire.
Già nel 1970 mio padre, antifascista e cattolico, disdisse l’abbonamento al giornale “L’Arena” di Pola, non sopportandone più la linea editoriale revanscista e nostalgica.
Come si capisce, il ricordo può diventare una cosa aleatoria, perciò va collocato in un contesto preciso e verificato in un panorama più ampio di fonti e testimonianze. Si citano date e si raccontano fatti a ruota libera, ignorando le domande base di chi fa informazione: chi? come? quando? dove? perché?
Il 10 febbraio è da ricordare per un trattato di pace, faticosamente stipulato dall’Italia repubblicana, che per pagare la sconfitta dopo le criminali avventure belliche dei vari d’Annunzio e Mussolini, ha dovuto anche abbandonare l’Istria. 
Adriano Moratto

lunedì 8 febbraio 2021

Il nuovo contratto dei metalmeccanici

Nelle difficili condizioni di questa congiuntura sociale ed economica, è un accordo dignitoso quello che ha portato venerdì 5 febbraio, dopo oltre un anno di trattative e quattro giorni di confronto serrato nella sede romana di Confindustria, al rinnovo del contratto dei metalmeccanici, che riguarda oltre un milione e mezzo di operai e operaie in tutta Italia.
Siglato da Federmeccanica-Assistal e sindacati, il nuovo contratto prevede un aumento salariale di 100 euro lordi sui minimi contrattuali per i lavoratori di terzo livello, che diventano 112 per quelli di quinto livello. Sono poi confermati 200 euro di flexible benefit, i servizi e beni garantiti dall’azienda, per ogni anno di vigenza del contratto. L'accordo contiene pure una riforma dell’inquadramento professionale, fermo al lontano 1973.
Il nuovo contratto entra in vigore nel gennaio 2021 e resterà valido fino al giugno 2024.

domenica 7 febbraio 2021

Libertà per Patrick Zaki!

Domani sarà passato esattamente un anno da quando Patrick Zaki è stato arrestato in Egitto a causa del suo lavoro per i diritti umani, scambiato dal regime militare di Al-Sisi per istigazione al terrorismo. Da allora è cominciato, quasi ogni mese, l’irregolare ed estenuante rinnovo della sua custodia cautelare, durante la quale è stato anche torturato e gli sono stati limitati i contatti con la famiglia e l'avvocata.
Per domani, molte città italiane hanno organizzato delle azioni pubbliche per mostrare la loro solidarietà e fare pressione sul governo egiziano affinché Patrick venga liberato poiché innocente. A Brescia, domattina alle 9.30 una sagoma di Patrick sarà collocata sotto il portico di Palazzo Loggia e rimarrà esposta per l'intera giornata. 
Inoltre, a partire dalle 18.30, per tutta la notte fino al giorno successivo, la Loggia sarà illuminata simbolicamente di giallo, colore di Amnesty International e, da oggi, di Patrick Zaki. 
A questa azione si uniranno anche altri comuni della provincia di Brescia: il Comune di Ome esporrà una sagoma di Patrick per l'intera giornata; il Comune di Gardone Valtrompia illuminerà il palazzo comunale; il comune di Passirano e di Cologne esporranno la bandiera “FreePatrickZaki” sui loro palazzi comunali.
Martedì 9 febbraio alle 20.30 ci sarà un evento online su Patrick e più in generale sulla situazione in Egitto, in diretta dalla pagina Facebook di Amnesty International Brescia. Interverrano Laura Cappon, giornalista della trasmissione di Rai 3 “Mezz’ora in più”, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Vi invitiamo a partecipare numerosi per far sentire a Patrick che, anche se è passato tanto tempo da quando è stato privato della libertà, non lo vogliamo abbandonare.

sabato 6 febbraio 2021

Viabilità in via Berlinguer: c'è un'ordinanza

Una ordinanza del comandante della Polizia Locale Luisa Zampiceni a Ponte San Marco norma la disciplina della circolazione in via Berlinguer, una strada trasformata nei giorni scorsi - a poche settimane dall'avvio dei lavori per le opere accessorie alla nuova linea ferroviaria ad alta velocità - da tranquilla viuzza interna in principale arteria di collegamento della frazione con il capoluogo Calcinato in seguito alla modifica della viabilità, con la chiusura di un tratto di via Stazione.
La comunità dei residenti aveva immediatamente segnalato i disagi vissuti, interloquendo proficuamente con le autorità locali e la direzione dei lavori. L'ordinanza in vigore da qualche giorno istituisce il “divieto di transito, ad eccezione per i veicoli in uso ai residenti e alle persone dirette alle abitazioni dei residenti o che effettuano servizi di pubblica utilità e di soccorso, nel tratto della via compreso fra l’intersezione con via Stazione, al civico 145, e la diramazione posta all’altezza del civico 17, fino al prossimo 17 luglio, per il tempo strettamente necessario all’esecuzione delle opere”.
Fissati anche il “limite massimo di velocità pari a 30 chilometri orari, per tutti i veicoli, l'attraversamento pedonale, comportante l’obbligo di precedenza per i pedoni in attraversamento della sede stradale sulle apposite strisce, da collocare nella zona più idonea, nelle immediate vicinanze dell’area di sosta posizionata in prossimità de civici 17, 41 e 75”.
L'installazione dei prescritti segnali stradali nelle zone individuate  visualizza le novità per automobilisti, ciclisti e pedoni.

venerdì 5 febbraio 2021

A Desenzano nasce Italia-Cuba

Domani alle ore 15 alla Casa dei Popoli di via Bagatta 7 a Desenzano del Garda verrà inaugurato il circolo locale della Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, sodalizio che da sessant'anni promuove attività di solidarietà e sostegno al popolo caraibico. Informazioni e ragguagli al 340.0670667.

lunedì 1 febbraio 2021

Auto ad alta velocità in via Berlinguer

A poche settimane dall'avvio dei lavori per le opere accessorie alla nuova linea ferroviaria per il passaggio del Tav in via Berlinguer a Ponte San Marco, ad alta velocità per ora sfrecciano solo le auto costrette a percorrere questa piccola strada interna nella zona sud della popolosa frazione di Calcinato, diventata ora la principale arteria di collegamento con il capoluogo in seguito alla modifica della viabilità, con la chiusura di un tratto di via Stazione.
Sono state ben 142 le firme dei residenti nella zona in calce ad una petizione rivolta al sindaco Nicoletta Maestri, all'assessore all’urbanistica Mirko Cinquetti e alla comandante della Polizia Locale Luisa Zampiceni, per chiedere la “installazione di dossi artificiali lungo la sede stradale, con l’obiettivo di ridurre sensibilmente la velocità di tutti i veicoli che si trovino a transitare per via Berlinguer al fine di garantire al meglio la sicurezza e l’incolumità di quanti utilizzeranno tale strada, come pedoni, cittadini, residenti, con automezzi, ciclomotori e biciclette”.
“La zona - osservano i cittadini - è caratterizzata dalla costante presenza di pedoni, con bambini e ragazzi che frequentano il parco giochi comunale, nonché di altri numerosi pedoni e ciclisti che percorrono la strada per raggiungere la pista ciclopedonale costeggiando il fiume Chiese”.
Secondo loro “non appare sufficiente la sola impostazione del limite di velocità segnalato dalla cartellonistica stradale e segnaletica orizzontale sulla pavimentazione di una strada che si presta ad essere attraversata ad alta velocità. Il volume di traffico di questa strada, per i prossimi 15-18 mesi, da collegamento prettamente residenziale, sarà modificato in viabilità urbana per permettere la realizzazione del nuovo cavalcavia sull’autostrada di via Stazione e, oltre alla velocità fuori dei limiti di legge, renderà la struttura dissestata con notevole rischio di sbriciolamento dell’asfalto e lancio di brecciolino sui pedoni ad opera dei veicoli in corsa”.
Venerdì scorso sul posto c'è stato un un sopralluogo congiunto di Polizia Locale, Ufficio Tecnico Comunale, Direzione dei lavori Cepav Due (la ditta che sta realizzando la tratta Brescia-Verona della nuova ferrovia), l'assessore Cinquetti e Rosario Fiorentino in rappresentanza dei firmatari.
“Purtroppo - racconta Fiorentino - non è possibile installare i dossi artificiali in quanto il codice della strada li vieta sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento”.
Annuncia poi che “si è deciso di modificare la viabilità con l'ingresso ai soli residenti in entrambi i sensi di circolazione con ulteriori cartelli e barriere stradali; quindi i veicoli saranno obbligati a rallentare per svoltare obbligatoriamente da e per via Stazione. Saranno inoltre installati tre specchi lungo questo tratto e verranno dipinte strisce pedonali per garantire l'attraversamento da e per i tre parcheggi, con la dislocazione di alcuni cartelli con limite di velocità a 30 km/h e altri cartelli recanti la scritta 'Attenzione! Lavori in corso'”.
La Polizia Locale – informa Fiorentino – ci ha garantito l'intensificazione dei controlli della velocità e il servizio di sorveglianza nelle ore di maggiore affluenza. I responsabili di Cepav Due hanno confermato che i lavori termineranno come previsto nei prossimi 15, massimo 18 mesi”.
L'auspicio è che le misure – unite alla prudenza degli automobilisti - sappiano limitare i disagi a chi abita in quest'area tranquilla, improvvisamente catapultata alla ribalta delle cronache.